A inizio dicembre avete inaugurato The Craftsman – Restaurant & Jazz Club: in pieno centro storico, una proposta innovativa di cucina ricercata con un locale jazz di grande atmosfera. Da dove è nata l’idea di questo locale?
Era maggio 2016, avevo in testa l’idea di aprire il secondo locale, dove per certo si sarebbe fatta ristorazione. Non trovai nulla che mi soddisfaceva, fino a quando vidi il locale in via del carbone, era più o meno febbraio e me ne innamorai. Presentai la mia idea alla proprietà ed esattamente un anno dopo le mie ricerche firmai per incominciare i lavori. Un idea innovativa, ispirata al passato, ma perfetta. Un unione fra miscelazione, ristorazione e musica in un contesto di ispirazione londinese. Il valore aggiunto? Un giovane chef italiano, Mattia Trabetti, con un currriclum internazionale che spazia dalla cucina londinese di Heinz Beck, allo stellato svedese F12 fino ad approdare ad Aversa da Viki Geunes, senza dimenticare le esperienze in Italia all’Antica Corona Reale, e come sous Chef al fianco dello chef Leonardo Marongiu.
A cosa si deve il suo nome?
The Craftsman, L’Artigiano. L’artigiano, perché il mio primo progetto, come questo d’altronde, è stato letteralmente e interamente realizzato a mano, in maniera artigianale, insieme ad un carissimo amico e designer Alessandro Cupello (Ao Design). Il nome rappresenta perfettamente la passione, la ricerca e la dedizione verso la creazione di piatti e drink con una cura e una precisone sartoriale.
Agrumi giapponesi, ortaggi cinesi, spezie orientali: ispirazioni fusion con qualche richiamo alla tradizione. Raccontateci le caratteristiche principali e la filosofia alla base della vostra cucina.
La nostra è una cucina in continuo movimento, istintiva. Lo chef ama spaziare e prendere ispirazione da tutto il mondo per creare I suoi piatti, ma senza mai dimenticare di valorizzare i prodotti italiani puntando al massimo sulla stagionalità. Questo porta anche alla scelta di cambiare il menu ogni 2mesi per sfruttare al meglio ogni alimento soprattutto vegetale.
É una cucina fatta di ricerca, c’é un perché in ogni abbinamento sia di gusto che di consistenza, nulla é lasciato al caso e il dettaglio è fondamentale. Prendiamo il lato piu puro della natura, in perenne lotta tra la ricerca dell’ordine e il fascino del tramestio.
Cerchiamo di proporre una cucina coraggiosa, fatta di nuovi stimoli senza mai dimenticarsi di allietare il cliente.
Dove vi approvvigionate per i prodotti del vostro menu?
Ricerchiamo e selezioniamo ogni giorno le nostre materie prime direttamente dai produttori della zona e da importatori di cibi rari e preziosi.
Parliamo del Jazz Club: un ambiente molto caratteristico ricavato da un locale antico di cui avete mantenuto la struttura originaria…
Durante la creazione della zona “Jazz Club” si sentiva il bisogno di creare stupore, uscire dagli schemi, mantenendo però un anima classica, e quindi perché non farlo attraverso quel che aveva da raccontare quella sala? Fin da subito volevamo preservare i muri antichi ed originali, diciamo che con un po’ di fatica ci siamo riusciti. Avevo bisogno di quei muri per poterli far parlare e creare così quel “passato” di cui l’ambiente aveva bisogno.
Cosa propone il calendario di eventi?
Cerchiamo di fare quanti più live possibili, sia con chi suona sul nostro territorio che con artisti internazionali. Il calendario si può trovare sul nostro sito www.thecraftsman.it
Voi venite da un’altra esperienza sempre nel campo della ristorazione con il locale di Piazza Fontanesi specializzato in cocktail e aperitivi…
Esatto. Il locale di piazza Fontanesi nasce nel 2015, un locale piccolo, caldo e accogliente. La particolarità di questo locale è la selezione di spiriti. Vantiamo oltre 700 tipologie ed etichette diverse di distillati rari e di altissima qualità, da vecchie release fino ad arrivare a prodotti di cui sono il primo importatore italiano.
A due mesi dall’apertura che bilancio fate di questa esperienza? Come hanno risposto i reggiani?
Posso dire di essere felicissimo, per come sta andando e per la risposta della clientela. In questi anni in città sono stato riconosciuto come “colui che ha osato” , con questo progetto spero di poter portare ispirazione ad altri giovani imprenditori. Sono riuscito a circondarmi di giovani professionisti e ad oggi, 27 anni e più di 10 dipendenti, posso dire di essere soddisfatto ed entusiasta.
C’è una frase che mi sento ripetere spesso per quale sono molto orgoglioso ed è la stessa per entrambi i locali: “Sembra di essere a New York”. Come già detto l’ispirazione è Londinese, ma a quanto pare sono riuscito a far rivivere anche la magia della grande mela, a Reggio Emilia, la mia città.
The Craftsman
Via del Carbone 3 – Reggio nell’Emilia
Tel. 0522 439442 – www.thecraftsman.it