di Dario Caselli

Se bruciasse la città, lo so, lo so, mi ricandiderei…
La città ha preso fuoco, in via Turri, provocando due morti, diversi feriti e per ora la risposta è la ricandidatura di Vecchi. Chapeau al nostro sindaco che si è ricandidato, approfittando del fatto che il Pd è acefalo ed impegnato a celebrare un congresso, che ha come unico scopo riaffermare la sua esistenza. Resterebbe, ma per fare cosa è materia di fede, per chi crede ancora all’esistenza del Pd. La vicenda di via Turri porta alla ribalta un problema che nei cinque anni di Vecchi è stato semplicemente rimosso, cioè quello della sicurezza in un quartiere ghetto, con occupazioni abusive da parte di immigrati, clandestini o con permesso, poco cambia, nonché spacciatori e grossisti di morte. Per non parlare dei capannoni delle ex officine reggiane, dove ad onta degli sfratti si scopre vi trovava rifugio uno stupratore evaso dal carcere.
A sentire il Questore, una nuova Scampia. Dice la narrazione del Pd che il decreto sicurezza aumenta i clandestini, è vero giuridicamente: abolendo i permessi umanitari, crescono i clandestini, ma che in seguito a ciò aumentino i reati e l’insicurezza, è una balla.
Qualcuno mi spieghi che differenza c’è tra un clandestino e uno con permesso umanitario senza lavoro e senza fissa dimora. Nessuna, infatti tra i sempre più numerosi arrestati per spaccio, furto o violenza sessuale, ci sono più soggetti con permesso, che senza. Il permesso è un foglio che non ti dà da vivere e se per vivere devi o vuoi delinquere, averlo o non averlo non cambia nulla e che gli immigrati delinquono lo dicono i dati sui reati e sulla popolazione carceraria. A Reggio si dice vi siano quattrocento occupazioni abusive, per non parlare di chi non paga le utenze, mettendo in difficoltà gli altri condomini. Non so se siano numeri esatti, visto che queste cose non vengono dette, ma siamo di fronte ad atti illegali, a violazioni della proprietà privata, che una volta era un diritto costituzionale.
Ora non lo sappiamo, visto che la proprietà viene di nuovo considerata un furto, dato che si accetta supinamente venga espropriata. Sia il Pd, che le gerarchie ecclesiastiche difendono i diritti dei migranti, dicono che tutti dovremmo essere samaritane al pozzo, solo che i diritti da riconoscere allo straniero li decide il Parlamento, eletto dai cittadini e non possono essere tutelati ledendo quelli di un altro, in questo caso quello di proprietà. Lo Stato deve sgomberare, poi può decidere o no di aiutare gli sgomberati, non può far pagare questo problema ai proprietari. Nessuno può essere obbligato a fare la samaritana al pozzo.
La candidatura di Vecchi è l’ultimo urrà del vecchio mondo, che non ha capito nulla dei cambiamenti. Che non si è accorto che la globalizzazione creava più perdenti che vincitori, che i diritti importanti non sono solo quelli sessuali, che l’immigrazione porta più problemi che soluzioni e che la sicurezza è un diritto, come pure la paura del diverso. Il diverso e la diversità, come il vino, fanno bene in modica quantità, altrimenti fanno male. Un mondo che emana ordinanze contro i “cattivi” che sono animati dalla rabbia e dal rancore, senza capire che la rabbia è un sentimento nobile come la bontà, se indirizzata alla difesa di diritti e dignità, non solo nobile ma rivoluzionaria ed il rancore nasce quando muore la speranza.
Questa sinistra che ci governa da sempre, non sa dove andare, dopo aver cavalcato per tre decenni una globalizzazione turbo-capitalista, che oggi perlomeno zoppica, in cui per loro esisteva solo il pensiero degli “intelligenti”.
Globalista, internazionalista e soddisfatta, progettava con Blair, Clinton, e più modestamente con Renzi, un nuovo mondo, sorseggiando superiorità intellettuali e morali, scrivendo verità assolute, tra cui quella che i migranti erano una risorsa e un investimento, nonché spesso per molti di loro comoda forza lavoro. Restava fuori dalla porta un popolo di italiani dimenticati, con meno servizi, meno diritti, salari fermi e più tasse.
Un mondo che paga le utenze di chi non le paga, che viene scavalcato nelle graduatorie per la scuola e la casa, che trova pronti soccorso intasati e che quando reclama un diritto, gli viene detto di mettersi in fila, ma se riceve una multa la deve pagare subito. Per questa ragione, oltre a molte altre sulle quali torneremo, il Pd dovrebbe dopo tanto tempo, lasciare il potere. Certo a sentire i sondaggi, potrebbe vincere ancora: possibile, come è probabile che le alternative non siano fantastiche, ma chi non sa leggere i tempi può gestire solo un declino, non certo una rinascita.