di Domizia Dalia

In via Nobel, accanto alla sede reggiana di Cirfood – azienda leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale, con un fatturato annuo che sfiora i 700 milioni di euro – sorgerà il Cirfood District il primo centro di open innovation dedicato al cibo e alla nutrizione. Un’idea nella quale l’azienda crede molto, tanto da investire ben cinque milioni di euro per la sua realizzazione. Ricerca, sviluppo e collaborazione sono i concetti chiave sui quali si fonda l’intero progetto, idee che riecheggiano anche nello slogan aziendale “Feed the Future”, filosofia vincente che guida con saggezza l’azienda verso il futuro. Chiara Nasi, Presidente di Cirfood e neo eletta vice presidente di Legacoop, racconta i diversi aspetti legati alla progettazione del nuovo District chiarendone attività e obiettivi. Come anticipato dalla stessa Nasi, l’apertura è prevista per il 2020, anno in cui l’azienda ha anche fissato il traguardo di raggiungere 800 milioni di euro di fatturato.
Presidente Nasi, Cirfood ha presentato in questi giorni un nuovo progetto: il Cirfood District che sorgerà proprio a Reggio Emilia…
Cirfood District è il centro dedicato alla ricerca per l’innovazione in ambito nutrizionale e food service. È un luogo destinato alla sperimentazione, alla collaborazione, alla formazione e all’intrattenimento dove si approfondiscono i temi legati alla cultura del cibo, costruendo nuove idee e visioni sul futuro della nutrizione. Il Cirfood District nasce per fare innovazione (formazione, ricerca continua), ma anche per anticipare il futuro, ascoltando i bisogni e creando nuove risposte. Il contributo di tutti è essenziale.
Un hub in cui si svilupperanno nuovi progetti e soprattutto un luogo in cui l’azienda cercherà di creare connessioni con start-up, enti di ricerca, università, terzo settore e produttori. In che modo?
Cirfood District sarà il luogo in cui l’impresa svolgerà le proprie attività di ricerca e sviluppo e dove si concretizzerà la collaborazione tra il sistema pubblico e il settore privato, favorendo così la contaminazione tra istituzioni, aziende, start-up, enti di ricerca, università, terzo settore e produttori che sono coinvolti in diversi modi nello sviluppo di soluzioni innovative per le sfide locali e globali sul futuro del cibo e della nutrizione.
Quali sono gli obiettivi del progetto?

Il nuovo centro si pone l’obiettivo di diventare il punto di riferimento nel panorama italiano e internazionale per l’open innovation nel campo dell’alimentazione e di creare connessioni con tutte le realtà italiane e del mondo che fanno ricerca sul cibo, valorizzando la cultura del territorio in cui Cirfood è radicata per esprimere la propria vocazione all’innovazione. Inoltre, questo progetto ci consentirà di arricchire la nostra organizzazione cooperativa, contribuendo allo sviluppo di nuove idee e progetti che nascono dentro l’impresa o che arrivano da fuori, in grado di migliorare lo stile di vita e il benessere delle persone. Oltre a diventare un centro aperto ai contributi esterni, Cirfood District rappresenterà un luogo per la formazione dei dipendenti dell’impresa, inoltre diventerà il fulcro delle attività di ricerca e sviluppo che Cirfood porta avanti. Le priorità che abbiamo individuato in questo senso sono legate allo sviluppo di nuovi processi e servizi nell’ambito della ristorazione commerciale, alla definizione di nuovi modelli per l’educazione delle nuove generazioni ad un’alimentazione sana e la creazione di nuovi layout e soluzioni per la ristorazione aziendale.
Questo centro di open innovation dedicato al cibo e alla nutrizione sarà anche aperto al pubblico?
Sarà sicuramente aperto al pubblico, in linea con l’identità del progetto che è aperta alla contaminazione e dedicata alla condivisione per la creazione di una cultura del cibo, aspetto che è coerente anche con la nostra mission che da sempre si impegna in progetti di ricerca e iniziative di educazione al valore del cibo e al consumo consapevole.
Cirfood District rientra nel progetto più ampio della Nutrition Valley, in cui l’azienda crede molto….
Capire e migliorare il cibo, significa migliorare noi stessi. Per questo Cirfood ha pensato al Cirfood District dentro la Nutrition Valley, un luogo dove poter studiare e innovare il cibo come elemento umano, nel cuore di un territorio ricco di tradizione e cultura alimentare. La Nutrition Valley, è un progetto molto più ampio, che accoglierà e sosterrà progetti, opportunità di confronto e sperimentazione, grazie ad un concept architettonico open e a una piattaforma di eventi variegata e adatta a diversi target, per trasformare la tradizione in innovazione, provando ad immaginare il cibo del futuro.
Dove sorgerà il nuovo centro?
Cirfood District, così come la Nutrition Valley, sorgeranno a Reggio Emilia vicino alla sede di Cirfood, in via Nobel. Sarà un laboratorio continuo, un vero e proprio distretto che accoglie le energie innovative dell’impresa e del territorio.
Il progetto è estremamente innovativo e sarà costruito secondo principi di sostenibilità ambientale…

La struttura è stata pensata per essere completamente aperta, luminosa e capace di trasmettere l’idea di un utilizzo intenso e molteplice, favorendo interazioni positive e creative tra tutti i soggetti coinvolti. Inoltre, è un edificio a basso impatto ambientale, progettato secondo un’idea di sostenibilità a 360°: dal tetto dello stesso edificio, caratterizzato da una copertura verde che sembra “fluttuare” nell’aria e che permette un migliore isolamento termico, all’impianto integrato fotovoltaico. Inoltre, l’intera struttura sarà creata grazie a pilastri e travi in acciaio, che garantiranno il minimo impatto sugli spazi. Per tutte queste ragioni, Cirfood District si candida ad essere il primo edificio a Reggio Emilia con livello GOLD di certificazione LEED.
Accanto al building, è stata pensata una “Foresta Edibile”…
Il progetto prevede un’integrazione tra l’edificio e il paesaggio circostante, possibile grazie a una “foresta edibile”, la Food Forest. Questo bosco verde sarà composto da specie autoctone della Pianura Padana e l’idea è quella di offrire ai visitatori percorsi di scoperta e approfondimento sulle origini del cibo, i metodi di produzione, trasformazione, consumo e importanza della difesa della biodiversità.
Quando pensate che verrà inaugurata la struttura?
I lavori per la costruzione del Cirfood District sono già cominciati e l’apertura è prevista nel 2020.
Il piano d’intervento prevede un investimento di 5 milioni di euro, una cifra importante…
Sì, l’investimento per la realizzazione è di 5 milioni di euro. Riteniamo che sia un investimento strategico per l’impresa, che nel medio-lungo periodo potrà beneficiare di nuovi strumenti per innovare le nostre proposte di servizi, quindi crescere sia come impresa di ristorazione, sia come advisor autorevole sui temi del cibo e della nutrizione.
Di recente Cirfood ha anche vinto il premio Quadrofedele, dedicato ai migliori bilanci d’esercizio Sociale…
Cirfood è convinta che solo attuando politiche di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale, sociale e culturale e attraverso un dialogo continuo con i nostri stakeholder potremo continuare a prosperare nel futuro. Ogni anno redigiamo un Bilancio di Sostenibilità, che racconta agli stakeholder la realtà dell’impresa e le attività che svolge a sostegno dell’ambiente in cui vive, dei suoi clienti e dei suoi dipendenti, realizziamo diverse iniziative finalizzate a ridurre l’impatto delle nostre attività sull’ambiente e siamo naturalmente orgogliosi di questo riconoscimento. L’attenzione alla sostenibilità è coerente con il nostro asse valoriale di riferimento, cibo, cultura, persone e trova una forte corrispondenza nella nostra cultura d’impresa cooperativa, in cui l’intergenerazionalità, e quindi anche l’attenzione al pianeta che lasceremo in eredità alle nuove generazioni, è un pilastro fondamentale.