di Emanuele Filini
Ci sono artisti, universalmente riconosciuti per eccellenza e originalità, che difficilmente possono essere inquadrati in un contesto ben preciso della storia dell’Arte reggiana.
Angiolino Spallanzani, uno di questi, nacque a Reggio nel 1902 e crebbe in una famiglia dove, fin dalla nascita, ebbe modo di ragionare d’arte, in quanto nipote, da parte di madre, del grande maestro Gaetano Chierici, personaggio di riferimento della pittura reggiana tra i due secoli. In casa sua ascoltò anche disputare di politica, sempre da parte dell’illustre nonno, fervente prampoliniano e dall’altrettanto attivo e brillante avv. Giuseppe, suo padre, che battè lo stesso Camillo Prampolini in uno storico ballottaggio elettorale.
Angiolino preferì il mondo dell’Arte. Erano gli anni del Futurismo, ma poiché questo, era per molti benpensanti , fenomeno anarcoide, sospetto di fascismo, diede tardivamente la sua adesione, non in senso lato , ma segnatamente a quel capitolo dell’Aeropittura, specificato nel manifesto. “ …mediante una libertà assoluta di fantasia e un ossessionante desiderio di abbracciare la molteplicità dinamica con la più indispensabile sintesi, fisserà l’immenso dramma visionario e sensibile del volo”.Quello meglio conosciuto come secondo Futurismo.
Quando le avanguardie pittoriche appoggiano le loro basi su consolidati principi, derivanti dall’accademia e dalla tradizione, si può essere sicuri che le teorie avranno proiezioni futura e soprattutto potenziale realizzazione. L’Uomo artefice che pensa e costruisce le sue macchine. Non a caso, nell’abitazione di Angiolino Spallanzani, a Reggio e a Barco, nacquero le sue motociclette, la sua automobile, gli innumerevoli disegni, schizzi, progetti, di altre macchine , di altri aerei, liberando la “fantasia” del manifesto, in quello sterminato campo pittorico, che nel secolo XX definirà stilisticamente, il linguaggio segnico e cromatico dellla “Pubblicità”. Nella ritrattistica abbondò negli autoritratti, era un bell’uomo e gli riuscivano bene.
Angiolino Spallanzani morì a Reggio Emilia nel 1974.