Dai sei top chef della ristorazione reggiana altrettanti piatti creati su misura per dimostrare come il cibo salutare possa essere anche prelibato al palato e accattivante alla vista.
I maestri Andrea Incerti Vezzani (Cà Matilde), Antonio Pignataro (Lago di Gruma), Gianni D’Amato (Caffè Arti e Mestieri), Mario Comitale (Taglierè), Roberto Bottero (Clinica Gastronomica Arnaldo) e Maria Ferraioli (Eco del Mare) hanno ideato il progetto “Rete Alta Ristorazione per la LILT”, per sensibilizzare i consumatori verso la sana alimentazione ispirata ai principi della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori. Ogni qual volta un commensale ordinerà quel determinato piatto nel rispettivo ristorante, un euro andrà alla Lilt di Reggio Emilia.
«Abbiamo sempre più bisogno di sensibilizzare le persone sulla prevenzione primaria, l’unico strumento che abbiamo a disposizione in prima persona per ridurre quanto più possibile il rischio di sviluppare un tumore», spiega Ermanno Rondini, presidente Lilt – Luoghi di Prevenzione di Reggio Emilia e medico oncologo della Struttura Complessa di Oncologia medica all’Ausl Irccs di Reggio Emilia. «È errato pensare che un’alimentazione salutare sia sinonimo di cibo insapore o piatto non attrattivo. Alcuni accorgimenti come la filiera corta, il chilometro zero, la stagionalità, il tempo di cottura, l’unione di ingredienti sono fondamentali e non stravolgono il gusto di un piatto, anzi, al contrario, ne esaltano ulteriormente il sapore. La cucina e l’arte, che si sintetizzano nelle creazioni di questi maestri, sono elementi decisivi dell’esperienza umana che acquisisce un senso importante per chi è appassionato di buona cucina e buon cibo. La cultura è prevenzione e la prevenzione è cultura, a cominciare dalla cucina e da tutto ciò che riguarda soprattutto lo stile di vita con adeguata alimentazione, molta attività fisica, astinenza dal fumo e pochissimo alcol».
Lilt è l’ente che promuove la prevenzione oncologica a 360 gradi: a livello primario (stili e abitudini di vita), secondario (la promozione di una cultura dello screening e della diagnosi precoce) e terziario (la vicinanza al malato, alla sua famiglia, la sua reintroduzione sul luogo di lavoro e tutto ciò che lo riguarda). Non a caso, Lilt Reggio Emilia è stata riconosciuta dal Ministero della Salute come modello di prevenzione primaria a livello nazionale. Inoltre, la Lega reggiana ha ricevuto il mandato da parte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca col protocollo “Guadagnare salute con la Lilt”, col compito di formare gli operatori delle varie sezioni Lilt d’Italia.
«Noi siamo ciò che mangiamo», riferisce Pierluigi Pellegri, della cooperativa Appennino di Reggio Emilia e chef Lilt. «Un piatto attento ai principi della buona alimentazione è fatto di pochi ingredienti vale a dire si caratterizza per un basso contenuto di sale, di zuccheri e di grassi e deve avere una quantità di frutta e/o verdura pari o superiore al 50%. È molto importante che il piatto venga spiegato e raccontato al cliente, affinché questi possa capirne la finalità di buona alimentazione nell’ambito degli stili di vita sani. Inoltre, il piatto dovrebbe essere riproducibile a casa, in una forma d’integrazione tra chef e cliente dove ad essere premiati sono il racconto e gli ingredienti semplici».
Gli chef che hanno aderito al progetto sono alcuni dei principali rappresentanti dell’alta ristorazione reggiana.
Lo chef Andrea Incerti Vezzani di Cà Matilde ha creato il piatto “Tarte tatin di zucca, crema di mandorle e zenzero, vaniglia, rosmarino e amaretti”.
Antonio Pignataro, chef del Lago di Gruma, ha ideato la “Bruschetta di sarde con farcia di melanzane, pesto mediterraneo al basilico e pecorino di Pienza”. Nella cucina del Caffè Arti e Mestieri, lo chef Gianni D’Amato ha voluto ricreare il suo “Erbazzone contemporaneo” in chiave rivisitata.
Ancora, per Mario Comitale, chef del Taglierè, la salute nel piatto sta nella sua ricetta dell’“Uovo Poche e mille modi di intendere le verdure”.
Roberto Bottero interpreta il piatto Lilt con “Tortelli ai broccoli per la vita con riduzione di Amarone”.
Infine, Maria Ferraioli ha tratto ispirazione creando un’entrée di “Alici marinate al profumo di menta”.
SALUTE E BENESSERE La cultura della prevenzione inizia in cucina
Nasce a Reggio Emilia la Rete Alta Ristorazione per la LILT. Sei chef reggiani hanno ideato altrettanti piatti ispirati ai principi di buona alimentazione diffusi dalla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori