di Domizia Dalia

Nicola Bertinelli

I casari del territorio sono pronti per la festa “Caseifici Aperti”, l’evento che dal 2013 coinvolge produttori e consumatori. Due giorni ricchi di appuntamenti in cui grandi e piccini potranno avvicinarsi al mondo del Parmigiano Reggiano, vanto del nostro territorio a livello mondiale. Sì perché come spiega Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, il Reggiano è un’eccellenza riconosciuta in tutto il Mondo e produce un giro d’affari al consumo “pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta, che si proietta sempre più verso l’estero”.
Numeri importanti e in netta crescita anche nel 2019 sottolineano quanto questa ricetta, risalente a ben nove secoli fa, sia genuina e in grado di produrre il formaggio più amato e premiato al mondo.

Presidente cominciamo a parlare dell’evento “caseifici aperti”, un appuntamento che ormai da tempo coinvolge numerosi caseifici produttori su tutto il territorio. Quali le opportunità che offrite a coloro che decideranno di partecipare alla “festa” il prossimo 5 e 6 di ottobre?

Caseifici Aperti è prima di tutto un viaggio alla scoperta della zona d’origine del Parmigiano Reggiano, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura. L’evento è stato inaugurato nel 2013, un anno molto duro per i tanti caseifici colpiti dal terremoto devastante del 2012. Caseifici Aperti nacque in queste circostanze, come un invito a tutte le persone affezionate al Parmigiano Reggiano a visitare i caseifici e aiutare i casari comprando le forme che si erano rotte dopo essere precipitate dalle scalere a causa del terremoto. Per molte persone, assistere alla nascita della forma fu un’esperienza indimenticabile, così come passeggiare nei suggestivi magazzini di stagionatura e acquistare il formaggio direttamente dalle mani di chi lo produce. Il 5 e il 6 ottobre tutto questo si ripete: visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni che, uniti alla passione dei casari, offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica.

Ci sono delle novità rispetto alle edizioni precedenti?

Ogni edizione di Caseifici Aperti non è mai uguale alla precedente: cambiano i caseifici che aderiscono all’iniziativa e cambiamo le attività proposte. Ci può essere un caseificio che organizza workshop indirizzati a famiglie e bambini, un altro più grande può essere adatto ad accogliere gruppi più numerosi o il caseificio che produce una particolare biodiversità di Parmigiano Reggiano: quello di vacche brune, di vacche rosse o di vacche bianche, il Parmigiano di Montagna, il Biologico oppure il Kosher o l’Halal. Ci saranno inoltre pranzi in caseificio, attività didattiche e degustazioni. Se si incrociano tutti questi fattori si può capire come ogni edizione di Caseifici Aperti sia unica, proprio come il Re dei Formaggi.

Dove è possibile trovare tutte le informazioni e le attività che gli amanti del buon cibo e i bambini potranno svolgere?

Trovare tutte le informazioni su Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, www.parmigianoreggiano.it e accedere all’area dedicata con la lista dei caseifici aderenti grazie alla quale è possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.

Il Parmigiano Reggiano nel tempo ha mantenuto la sua tradizione produttiva, conservando per nove secoli la stessa ricetta: latte crudo, caglio e sale. È diventato così una delle eccellenze a livello mondiale e il formaggio DOP più premiato al Mondo…

Il Parmigiano Reggiano è la prima Dop italiana nella classifica “The Most Influencial Brands” stilata da IPSOS, è la Dop italiana più seguita sui social secondo il rapporto ISMEA – Qualivita e storicamente è il formaggio Dop più premiato al mondo ai World Cheese Awards. Un palmarès che non è fine a se stesso ma premia la coerenza della nostra filiera e le scelte che sono state fatte in passato, in primis quelle dei nostri predecessori alla guida del Consorzio che scelsero di dire “no!” ai foraggi insilati e allo stravolgimento dell’ecosistema locale. Noi siamo i custodi di tutto questo, gli eredi di tradizioni che nel corso dei secoli ci sono state tramandate dai nostri padri, dai nostri avi, fino a perdersi nella notte dei tempi. Oltre ad avere l’onore di portare avanti questa eredità abbiamo però anche l’onere di preservarla, difenderla e trasmetterla ai nostri figli. Possibilmente di migliorarla.

Il 2018, si è chiuso con un bilancio produttivo estremamente positivo: 3,7 milioni di forme…

Il 2018 è stato un anno record per la produzione della DOP che cresce complessivamente dell’1,35% rispetto all’anno precedente. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Il Parmigiano Reggiano rappresenta il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero.

Un aumento del 12% nell’ultimo triennio. Il 2019 come sta andando?

Nei primi 7 mesi del  2019 sono state prodotte 2.238.082 forme di Parmigiano Reggiano, un dato in linea con quello del 2018 quando la produzione si era fermata a 2.235.986 forme. I piani produttivi hanno dato i loro frutti: un incremento in linea con le previsioni e la tenuta del prezzo, la quotazione media si attesta infatti agli 11 euro al chilogrammo (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma).

Considerando che una parte importante del giro d’affari del Parmigiano Reggiano proviene dall’export – se non erro circa il 40% – in particolare verso Francia ed Usa, vi spaventano le minacce di Trump sull’applicazione dei Dazi?

Il mercato estero diventa sempre più importante, nel 2018 abbiamo infatti superato la quota record del 40%, uno sviluppo incredibile se pensiamo che solo cinque anni l’export era pari al 34%. I mercati più importanti sono Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada. Il Consorzio sta investendo un budget significativo – oltre 24 milioni di euro – per promuovere la Dop in Italia e all’estero, con alcuni focus specifici su nuove aree vocate al consumo del nostro formaggio, ad esempio gli Emirati Arabi, nei quali abbiamo lanciato una campagna di comunicazione per raccontare al consumatore quali sono le differenze tra il ‘vero’ Parmigiano Reggiano e il fake Parmesan. Se da una parte i dazi rallenterebbero la corsa della Dop negli Stati Uniti, dall’altra rappresenterebbero una sconfitta per il consumatore americano che sarebbe ancora più ingannato dal termine “parmesan”. Un’indagine condotta dal Consorzio ha rivelato che due terzi dei consumatori statunitensi sono ingannati dal termine “parmesan”: per il 66% dei consumatori statunitensi il termine “parmesan” non è per nulla generico, ma identifica un formaggio a pasta dura con una precisa provenienza che, per il 90% degli intervistati, è indubbiamente l’Italia. La percentuale dei consumatori ingannati sale al 99% se sulla confezione è riportata la bandiera italiana o un monumento evocativo.

Quali danni potrebbe portare ai produttori l’aumento dei dazi?

Potrebbe portare a un calo dei consumi dell’80% – 90% in volume. In questo caso ci sarebbe anche un danno di immagine perché i dazi andrebbero a vantaggio del “parmesan”.

Il consorzio, con la sua Nazionale del Parmigiano Reggiano si sta preparando a partecipare, alla fine di ottobre, al più grande concorso dei formaggi del mondo: il World Cheese Awards…

Il World Cheese Awards è la più importante competizione del mondo dei formaggi a livello mondiale: 3.472 formaggi provenienti da 41 paesi, oltre 2.500 aziende produttrici, una giuria internazionale di 235 esperti e 6.000 visitatori. La 32esima edizione del World Cheese Awards si terrà dal 18 al 22 ottobre a Bergamo, la Nazionale del Parmigiano Reggiano gareggerà con quello che si annuncia come il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale. Le aspettative sono alte perché il Parmigiano Reggiano si presenta come il formaggio più premiato al mondo ma giocare “in casa” ci spingerà a puntare ancora più in alto.

Ci vuole anticipare qualche progetto che vedrà impegnato il consorzio nei prossimi mesi?

Negli ultimi anni abbiamo investito per trasmettere al meglio i valori del nostro prodotto: per prima cosa abbiamo riposizionato il brand Parmigiano Reggiano per poi avviare un progetto di comunicazione globale volto a consolidare i nostri mercati storici e aprirne di nuovi. Crediamo che il consumatore evoluto, attento a ciò che mangia e alla propria salute, non possa ignorare un prodotto buono e naturale come il Parmigiano Reggiano. Se l’attenzione sul prodotto aumenta e la domanda è forte, allora i benefici vanno a vantaggio di tutta la filiera. Nel 2019 consolideremo la nostra presenza in mercati storici quali Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Giappone, Svezia e Norvegia. Per quanto riguarda le novità: potenzieremo i progetti nell’Area del Golfo, anche grazie a un progetto finanziato dall’UE, e investiremo in Spagna e Canada con progetti di pubbliche relazioni con stampa e influencer. Il Consorzio si è dotato di un brand manifesto i cui valori saranno rappresentati in una nuova campagna pubblicitaria che sarà on air prima della fine dell’anno.