Da sin.: Michela Bolondi, Edwin Ferrari e Fabrizio Ramacci

Edwin Ferrari è il nuovo presidente di Legacoop Emilia Ovest. Prende il posto di Andrea Volta, cooptato come vicepresidente nel cda di Alleanza 3.0, colosso della distribuzione dove è in atto un piano di ristrutturazione epocale. L’avvicendamento al vertice di Legacoop è stato deciso dalla direzione di Reggio-Parma-Piacenza nei giorni scorsi.
Edwin Ferrari, nato a Reggio nel 1974, ha maturato esperienza in vari settori, nella cooperazione di consumo, nella editoria e nelle attività associative. Il suo ingresso nel movimento cooperativo risale al 2004, nella direzione del personale di Coop Consumatori Nordest. Dal 2016 è Presidente e AD di TRMedia: società attiva nel settore televisivo dell’Emilia-Romagna nata dalla fusione delle emittenti Telereggio, TRC Modena e TRC Bologna con partecipazioni a Parma con 12TVParma.
Una vera novità quest’ultima, ovvero la partecipazione in Tv Parma, perché rappresenta un sodalizio insolito fra cooperazione (al 49%) ed industriali ( 51%). Dal 2007 ad oggi, attraverso l’impegno nel cda e nelle commissioni di Boorea, finanziaria cooperativa, e nel comitato consultivo e nella direzione di Legacoop Reggio Emilia e poi Legacoop Emilia Ovest, ha potuto conoscere i vari aspetti del movimento cooperativo di questi territori.
A seguito dall’uscita del vicepresidente Luca Bosi, che ha preso la guida del CCFS, entra come vicepresidente Michela Bolondi, classe 1968, presidente della cooperativa sociale di Parma, Proges. Eletta di recente anche vicepresidente di Legacoop Emilia-Romagna, Bolondi, alla guida di una delle principali realtà leader a livello nazionale nell’ambito dei servizi alla persona (di cui è stata vicepresidente dal 2009 e ora presidente dal 2018), vanta un’esperienza decennale nel terzo settore, a cui ha dedicato studi ed impegno professionale.
A completare la presidenza di Legacoop Emilia Ovest, è stato confermato come vicepresidente, assumendo il ruolo di vicario, Fabrizio Ramacci, piacentino, presidente della coop. sociale L’Orto Botanico. Pacificata la ragione territoriale con un Reggiano alla guida, una Parmigiana di supporto e un Piacentino alla finestra il nuovo board può iniziare a lavorare.
“La cooperazione dei nostri territori è ancora in una fase di profonda trasformazione – dichiara Edwin Ferrari – convivono innovazione, nuove prospettive e crisi. I processi di integrazione sono ancora in corso e l’area vasta di cui facciamo parte cambierà attori e dimensioni nel corso dei prossimi anni. Sentiamo più la responsabilità che la soddisfazione per l’esito della consultazione che ha coinvolto tutti i membri della Direzione. Ci impegneremo ad ascoltare le cooperative per adeguare organizzativamente e progettualmente la risposta associativa. Personalmente, sento il bisogno di ringraziare Volta e Bosi per la capacità e l’impegno che hanno dimostrato nel coniugare i valori della cooperazione con la difficile fase affrontata negli ultimi anni. Sarà impegno della nuova presidenza continuare il lavoro svolto, e concludere le azioni di solidarietà cooperativa nei confronti dei soci coinvolti dalle crisi.”
“Sono grata della fiducia che mi è stata accordata” – dichiara Michela Bolondi – “farò del mio meglio per stare vicino alle cooperative con spirito di ascolto e servizio, e con l’impegno necessario per dare il giusto risalto al nostro movimento. I nostri valori vanno attualizzati e interpretati con logiche moderne, al passo con i tempi e i mercati. Legacoop deve esser per prima promotrice tra le associate di questa trasformazione”.
“Sono stati anni duri, ma anche bellissimi” – dice Andrea Volta – “Abbiamo costruito Legacoop Emilia Ovest in una congiuntura molto critica per fattori sia esogeni che endogeni. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo affrontato i problemi facendo leva sulla coesione e la solidarietà. Abbiamo raggiunto traguardi importanti e creato un gruppo di lavoro rafforzato dall’unione delle competenze. Sono orgoglioso di far parte di questo movimento”.

Il commento

di Giovanni Mazzoni

Per la cooperazione si tratta dell’ennesimo giro di poltrone, le cosiddette “porte girevoli” che da sempre caratterizzano il movimento cooperativo nostrano e che sono il problema più evidente e, a nostro parere, la causa principale delle gravi crisi degli ultimi anni.
Totò, in una sua storica parodia, indicava l’impiego al catasto come l’obiettivo massimo del lavoratore Italiano. Lavoro sicuro e di poca fatica. Lavorare in cooperazione possiamo ritenerlo l’alter ego del catasto dalle nostre parti. La tragedia industriale e finanziaria che ha distrutto le grandi cooperative di costruzioni reggiane ha evidenziato però che, nella cooperazione, è mancata la prima regola dell’imprenditoria, ovvero vinci o perdi in prima persona. Si chiama rischio di impresa. Nella cooperazione sei manager, se vinci se bravo tu, se perdi ha perso l’impresa. Ecco allora la ragione delle porte girevoli cooperative, che valorizzano i manager non per i risultati ma per un ruolo che non è messo mai in discussione.
Edwin Ferrari, neo presidente di Lega Coop, è giovane, competente ed ancora immune da ruoli verticistici assistiti ed ha davanti a sè le due possibilità, proseguire sulla strada della cooperazione assistita o valorizzare la cooperazione impresa. Nel secondo caso dovrebbe chiarire bene alle cooperative associate che le porte girevoli si sono fermate ed allora, forse, la cooperazione potrà ritornare a generare lavoro e non disoccupati.