di Nicola Zinelli

Espeche in azione contro il Carpi

La Reggio Audace ha festeggiato il centenario nel miglior modo possibile confermandosi nei quartieri alti della classifica. Ed è una posizione meritata. E i meriti di Alvini sono molti. È un allenatore molto meticoloso, spesso durante la partita lo si vede prendere appunti in panchina, grintoso e determinato. E queste caratteristiche le ha trasmesse alla squadra. Infatti è stato bravo a creare un gruppo coeso che lo ascolta e lo segue. Ha costruito una squadra ben organizzata, dove tutti sanno cosa devono fare compreso chi subentra a partita in corso. La creazione di Alvini sopperisce alle carenze fisiche e di talento con tanta determinazione e tanta voglia di vincere, caratteristiche che da queste parti non si vedevano da un decennio. Peccato per gli infortuni che hanno colpito i granata, di questo ne parlo più avanti, e per i punti persi contro le squadre della parte bassa della classifica. Infatti i nostri hanno pareggiato con Arzignano, Fano, Gubbio e Imolese che non sono di certo delle corazzate. Mentre con le formazioni di alta classifica il percorso è stato convincente e vittorioso. Ma come mai questa netta differenza di prestazioni e risultati? Per il semplice motivo che quando la Reggio Audace incontra squadre che le permettono di giocare riesce ad esprimersi al meglio e a sfruttare tutto il suo potenziale. Mentre le partite con le formazioni di fascia bassa sono i classici incontri del campionato di terza serie: squadre che puntano più a distruggere il gioco che a costruirlo. E questo per la Reggio Audace è un problema perché, ad oggi, è una squadra che non è dotata di tanto talento. E i rimpianti aumentano perché la differenza in classifica con il Padova è racchiusa in questi pareggi. Ma non è il caso di disperarsi perché nessuno avrebbe immaginato una squadra di questo spessore e che ricoprisse questa posizione in classifica.

Zanini in azione contro la Triestina

Come dicevamo all’inizio, non appena è stato raggiunto l’apice dell’entusiasmo grazie alla convincente prova offerta contro il Carpi, ecco che il Truman Show si è accorto dei granata e ha fatto sì che la Dea bendata voltasse le spalle alla Reggio Audace. Infatti la partita contro i carpigiani ha lasciato strascichi importanti a causa degli infortuni di Lunetta e Marchi. Assieme a loro si è fermato anche Scappini per il quale si è riacutizzata la fascite plantare, infiammazione che lo tormenta da un paio di anni. Facendo due conti, oltre ad essere i pilastri di questa squadra, sono i giocatori che hanno realizzato 10 dei 17 gol totali. Ma se per Marchi si parla di un infortunio doloroso ma di rapida guarigione (botta alla zona lombare), per Lunetta e Scappini i tempi di recupero sono molto più lunghi. E questo può essere un problema serio, perché la Reggiana ha una rosa corta, soprattutto nel reparto degli attaccanti che è ridotto ai minimi termini dopo l’addio di Rodriguez. Per sopperire a questa carenza, Tosi si è mosso immediatamente e ha ingaggiato il giovane croato Fran Brodic classe 1997.

Fausto Rossi in azione contro l’Arzignano

La scelta è caduta su di lui perché i giocatori che oggi sono liberi molto probabilmente sono fermi da tempo e quindi fuori forma oppure sono reduci da infortuni. Brodic è la classica scommessa e questa stagione servirà per valutare se è un giocatore futuribile. Altrimenti si dovrà aspettare il mercato di gennaio quando tanti giocatori saranno liberi e disposti a scendere di categoria pur di giocare. Intanto sta stupendo Kargbo. In questo scorcio di campionato si sta mettendo in mostra per le doti tecniche e per la velocità. In alcune partite ha fatto disperare i tifosi granata per i gol sbagliati che potevano dare la vittoria ai nostri. Ma Augustus si è rifatto contro la Triestina. In questo incontro è stato il vero protagonista della vittoria con due gol e tanto movimento. Il mese di settembre è stato il mese in cui si è festeggiato il centenario. La festa si è svolta in due fasi: la prima martedì 24 in piazza Prampolini dove è stata presentata ai tifosi la squadra e la maglia disegnata appositamente per la ricorrenza. La scelta della divisa da gioco, maglia a righe blu e granata con prevalenza del blu, ha deluso i tifosi perché se la aspettavano completamente granata come da tradizione. Ma la divisa a righe è una scelta sensata perché è quella utilizzata nel campionato 1920/21, quindi appena un anno dopo la fondazione. Maglia che è stata riproposta anche in altri tornei negli anni ’30. Quello che ha deluso è stata la presentazione della squadra che poteva essere curata meglio. I giocatori sono stati chiamati sul palco rapidamente come quando si facevano entrare in discoteca gli amici che erano in lista. Essendo la presentazione ufficiale del team alla città e ai tifosi, i componenti della rosa dovevano essere chiamati sul palco uno ad uno suddivisi per ruolo. Nella serata di martedì ha stupito anche l’assenza sul palco dei grandi ex giocatori cha hanno contribuito a scrivere la storia del club. La festa del centenario meritava la presenza di alcuni di loro. Per sopperire a questo è stato proiettato un video che riportava i saluti di alcuni campioni granata del passato. La seconda fase si è svolta nella serata di mercoledì 25, il giorno del compleanno della Reggiana, quando molti ex giocatori hanno sfilato facendo il giro di campo nell’intervallo della partita contro il Carpi. Incontro vinto dai granata grazie ad una prestazione esaltante. Ora è fondamentale che la squadra resti concentrata sul campionato, come del resto ha fatto fino ad oggi, per continuare questo percorso alquanto positivo. Questa Reggio Audace deve essere ambiziosa e non si deve precludere nessun traguardo. Sicuramente la rosa sarà rinforzata perché, come ha dichiarato di recente il d.s. Doriano Tosi, “i soldi non sono un problema”. Poi sarà il campo a dare il giudizio sul lavoro svolto, ma i nostri hanno il dovere di provarci. Forza Reggiana!

Classifica dopo 9 incontri

  • 1 Padova – 22 punti
  • 2 REGGIO AUDACE – 19 punti
  • 3 Sambenedettese – 18 punti
  • 4 Vicenza – 18 punti
  • 5 Piacenza – 17 punti
  • 6 Carpi – 17 punti
  • 7 Sudtirol – 16 punti
  • 8 Virtus Verona – 13 punti
  • 9 Ravenna – 13 punti
  • 10 FeralpiSalò – 12 punti
  • 11 Modena – 10 punti
  • 12 Triestina – 10 punti
  • 13 Cesena – 10 punti
  • 14 Fano – 10 punti
  • 15 Vis Pesaro – 8 punti
  • 16 Fermana – 8 punti
  • 17 Rimini – 7 punti
  • 18 Gubbio – 6 punti
  • 19 Imolese – 5 punti
  • 20 Arzignano Valchiampo– 5 punti

PARTITE GIOCATE:

  • 5° incontro girone di andata: Alma Juventus Fano – REGGIO AUDACE 0 – 0
  • 6° incontro girone di andata: REGGIO AUDACE – Carpi 2 – 0 marcatori: 17° pt Marchi, 21° st Scappini
  • 7° incontro girone di andata: Arzignano Valchiampo – REGGIO AUDACE 0 – 0
  • 8° incontro girone di andata: REGGIO AUDACE – Gubbio 0 – 0 – marcatori: 38° pt Zanoni; 13° st Marchi
  • 9° incontro girone di andata: REGGIO AUDACE – Triestina 3 – 1 – marcatori: 35° pt Kargbo, 44° pt Malomo; 9° st Varone, 44° st Kargbo

Classifica marcatori granata:

  • 4 gol Marchi, Scappini, Varone
  • 2 gol Kargbo, Lunetta
  • 1 gol Staiti

I remember… Al Mirabél

Claudio Andrè Taffarel

Estate 1993 la Reggiana sta allestendo la formazione che da lì a poco avrebbe debuttato in serie A e per sostituire il portiere Luca Bucci, uno dei protagonisti della promozione e richiamato dal Parma, arriva a Reggio, percorrendo in senso contrario la via Emilia, il brasiliano Claudio Andrè Taffarel. Allora era insolito che in Italia, patria dei portieri, venisse ingaggiato un estremo difensore carioca. Ma Claudio era un portiere più europeo che brasiliano. Taffarel non aveva un fisico esplosivo e non era spettacolare e le sue caratteristiche principali erano la freddezza, il senso della posizione e la prontezza di riflessi. Inoltre era un abile para rigori. La sua carriera ha inizio nel 1985 nell’Internacional e lì vi gioca fino al 1990. Anno in cui viene acquistato dal Parma, neo promosso in serie A. Il suo acquisto sembra soprattutto un’operazione commerciale perché il patron dei gialloblu aveva interessi commerciali in Brasile. Infatti il nostro ricopre anche il ruolo di uomo immagine in patria per la Parmalat. In questi anni diventa anche il portiere della nazionale carioca. Al termine del campionato 1992-93 Claudio viene ceduto alla Reggiana la quale si affida alla sua bravura ed esperienza per cercare di conquistare la salvezza. La stagione si rivela difficile e i nostri lottano fino alla fine per restare in serie A. L’ultima partita la Reggiana la gioca a San Siro contro il Milan, già campione d’Italia, e tutto lascia presagire che sarà lo spareggio con il Piacenza a decidere quale delle due resterà in serie A. Ma un gran gol di Esposito e una parata incredibile di Taffarel su Massaro sanciscono la vittoria e la permanenza nella massima serie dei granata. Al termine della stagione Claudio gioca i mondiali del 1994 da titolare e li vince battendo in finale l’Italia (importante il rigore parato a Massaro). Nonostante questo, la Reggiana gli preferisce, nel ruolo di extracomunitario, Oliseh e non lo conferma. E così Claudio si trova disoccupato e gioca come attaccante, per un breve periodo, nella squadra parrocchiale del Preziosissimo Sangue di Reggio Emilia. La sua carriera prosegue nell’Atletico Mineiro, Galatasaray e infine Parma. Ora fa l’allenatore e per diversi anni ha allenato il Galatasaray. Con la maglia della Reggiana ha giocato 31 partite subendo 31 gol e da giocatore granata ha vinto il mondiale del 1994.