Da contenere rischio frane e allagamenti
Con i nubifragi e la pioggia forte e incessante dell’ultimo fine settimana il Po si è gonfiato di circa 1,5 metri; innalzati anche l’Enza, il Secchia e il Crostolo e aumentato il livello di allerta a Santa Vittoria a causa dell’innalzamento del Crostolo.
L’Italia – afferma Coldiretti Reggio Emilia – è stata colpita nella prima metà di Novembre da circa 6 nubifragi al giorno con pioggia torrenziale e tempeste di pioggia, vento, trombe d’aria e grandine con un aumento record del +57% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati ESWD.
La progressiva tropicalizzazione del clima con eventi estremi che vanno dalla concentrazione delle piogge in tempi brevissimi a lunghi periodi di siccità, indice sempre più sull’agricoltura che in provincia di Reggio Emilia gestisce il 75% del territorio – ricorda la Coldiretti reggiana – è l’attività economica che più di ogni altra vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato a raccogliere la sfida per individuare soluzioni per le colture, per la gestione delle acque e per la sicurezza del territorio.
«I sempre più frequenti e improvvisi nubifragi che colpiscono i nostri territori – afferma Maria Cerabona direttore della Coldiretti di Reggio Emilia – sono ormai tra gli eventi più temuti dagli agricoltori perché sono causa danni irreversibili che non solo mettono a rischio interi raccolti ma anche gravano sulle strutture e sullo stesso territorio con frane che rendono impraticabili intere aree del crinale».
«Le grandi quantità d’acqua cadono in modo repentino – continua la Cerabona – scendendo verso la pianura con forza e provocando danni lungo il loro corso, indeboliti anche dalla massiccia presenza di nutrie, e alti rischi di alluvioni, peraltro molti dei quali scongiurabili a seguito della realizzazione di un invaso che comporterebbe anche maggior tutela delle acque e sicurezza per il territorio».
«Sono sempre più urgenti e necessari quindi i lavori di messa in sicurezza preventiva delle aree del nostro Appennino soggette a dissesto idrogeologico così come previsto dal finanziamento ottenuto, dal Piano di Sviluppo Regionale, dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – commenta la Cerabona. Siamo molto soddisfatti nell’apprendere che 14 progetti, dei 29 finanziati, verranno realizzati in provincia di Reggio Emilia, per un totale di 1 milione e 881 mila euro. Questi progetti riguardano interventi che coinvolgono 19 aziende agricole dell’Appennino reggiano di cui 11 sono associate a Coldiretti Reggio Emilia».
L’eccesso di pioggia così come la carenza idrica – rimarca la Coldiretti reggiana – mettono in difficoltà non solo l’agricoltura ma anche tutto l’ambiente e la biodiversità di cui le aziende agricole, soprattutto di montagna, sono i custodi. Lo spopolamento di queste aree inoltre lascerebbe ancor più spazio all’avanzare dei cinghiali e della fauna selvatica che si svilupperebbero in modo ancor più determinante.
Per questo è necessario difendere il nostro patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Il settore agricolo è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito con danni sia in perdite della produzione agricola e sia alle infrastrutture nelle campagne.