Il vero Cappelletto Reggiano

Sabato 16 novembre 2019 rimarrà una data da ricordare per i reggiani e in generale per tutti gli estimatori e sostenitori del buon cibo, della buona tavola e delle tradizioni culinarie territoriali italiane.

La Conferenza Stampa in Sala Tricolore per la presentazione del Disciplinare

Nella Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia, alla presenza del Sindaco, Luca Vecchi, e delle autorità cittadine e regionali, è stato depositato il primo e unico Disciplinare del Cappelletto Reggiano, pensato, voluto e redatto dall’Associazione Il Cappelletto Reggiano, nata e costituita al solo scopo di valorizzare e tutelare uno dei prodotti artigianali identitari di Reggio Emilia: il cappelletto.

L’Assessore Francesca Sidoli e Fulvia Salvarani

Fulvia Salvarani del Caffè Arti e Mestieri presenta il Disciplinare

Fulvia Salvarani, del ristorante Caffè Arti e Mestieri, è la presidente dell’Associazione del Cappelletto Reggiano

A presentare il Disciplinare, la Presidente dell’Associazione del Cappelletto Reggiano, Fulvia Salvarani, ristoratrice e titolare assieme al marito Gianni D’Amato, del noto ristorante “Caffè Arte e Mestieri” di Reggio Emilia.“Sono molto orgogliosa di essere qui oggi e di onorare, insieme a tutti quelli che con me hanno scelto di appartenere a questa associazione, il cappelletto reggiano. Parlare di cappelletto reggiano significa parlare di una storia d’amore lunga secoli, che, come tutte le storie d’amore, lega profondamente le persone, il loro vissuto, il territorio in un abbraccio virtuoso e voluttuoso che ha regalato a tutti noi un imprinting del gusto attualissimo, seppur con radici antiche. Molti sono gli elementi identitari che ci caratterizzano in quanto Reggiani e, fra questi, uno dei più importanti è sicuramente il cappelletto.”

La consegna ufficiale del disciplinare è il primo atto che definisce senza dubbi le caratteristiche identitarie del vero e unico cappelletto reggiano. Contiene infatti tutte le caratteristiche fondamentali che distinguono il cappelletto reggiano da prodotti similari presenti nelle varie provincie emiliane.

Il Disciplinare del Cappelletto Reggiano

Studio, ricerca storica e laboratori di formazione tra i progetti futuri dell’Associazione

La Salvarani, proseguendo, ricorda gli importanti impegni presi dall’Associazione del Cappelletto Reggiano: “La consegna del Disciplinare è solo il primo passo. Abbiamo in mente di realizzare un momento di studio e ricerca storica sulle origini del cappelletto che porti la città ad acquisire maggiore consapevolezza del valore del prodotto tradizionale di cui parliamo: stiamo pensando di realizzare un convegno di studi al riguardo. Vogliamo proporre alla città dei laboratori di formazione nei quali trasmettere le modalità di realizzazione del cappelletto con l’obiettivo di salvaguardare non solo la memoria ma anche il “saper fare” che sta dietro un piatto così identitario della nostra cultura e del nostro territorio. Abbiamo aperto, con il mondo della scuola dell’infanzia, un confronto con l’obiettivo di proporre la reintroduzione, nel percorso scolastico, della manualità culinaria attraverso la creazione di piccoli cicli di lezioni sull’origine della ricetta e sulle tecniche legate alla sua esecuzione.

Ci proponiamo di gettare un ponte nuovo tra le generazioni. Riscoprire la manualità del cappelletto e della nostra tradizione gastronomica significa dare sostanza alla nostra cultura e alla nostra identità, significa riappropriarsi di un “gusto collettivo” che ci appartiene e ci ha plasmato”.

A marzo 2018 la costituzione dell’Associazione del Cappelletto Reggiano

Davanti al notaio Manzini la nascita dell’ente finalizzato a valorizzare e tutelare uno dei prodotti artigianali identitari di Reggio Emilia

Ad ogni pasta ripiena lungo la via Emilia siano riconosciute la propria distintività e unicità. E’ con questa filosofia che a Reggio Emilia, il 12 marzo 2018, è nata l’Associazione del Cappelletto Reggiano ETS, che si propone di valorizzare e tutelare un prodotto artigianale identitario del proprio territorio: il cappelletto reggiano.

L’Associazione è stata fondata da un gruppo di ristoratori, ricercatori, giornalisti e appassionati, che ne hanno firmato l’atto costitutivo a Reggio Emilia dinnanzi al notaio Giorgia Manzini. L’ente accoglie soci ristoratori e non solo, accomunati dalla passione per i cappelletti, e tutti coloro che intendono sposare questa causa “di comunità”, fornendo alla città un servizio di riappropriazione di memoria, tradizione e identità e di promozione attraverso il Cappelletto Reggiano.

La pagina Facebook dell’Associazione

«L’Associazione si prefigge di lavorare su un decalogo che individua gli ingredienti e modalità di preparazione indispensabili e che lo rendono diverso dagli altri” ha spiegato la presidente dell’Associazione del Cappelletto Reggiano, Fulvia Salvarani, contitolare col marito Gianni D’Amato del Caffè Arti e Mestieri di Reggio Emilia.

Il lavoro di approfondimento sulla storia del cappelletto è affidato agli storici dell’Associazione. Tra loro, anche Clementina Santi, che entrando nel merito ha illustrato: «Con la sua forma rotondeggiante, piccolo e discreto, morbido e un po’ sensuale (ombelico di Venere), il cappelletto sa di famiglia, di casa, di mani femminili, di gesti antichi ripetuti e rituali e di tempi lenti, di scelte precise – non contrattabili. L’idea dell’Associazione nasce da una geografia vasta: il cappelletto reggiano si colloca in un luogo che percorre tutta la via Emilia e  tutte le paste ripiene che la “abitano”: da Parma, con i suoi “anolini” a Modena e a Bologna con i loro “tortellini”. Nel mezzo c’è la nostra Regium Lepidi, che di questo itinerario è il cuore, o meglio, se vogliono rimanere in tema, l’ombelico (“onfalo” come dicevano i greci), da cui tutto si genera e trae alimento».

I soci fondatori dell’Associazione del Cappelletto Reggiano:

Bagnoli Giuliano, Bertolini Edi, Bonacini Domenico Massimo, Codeluppi Francesca, Ferretti Alessandra, Ferretti Deanna, Grandi Silvia, Ieran Margherita, Marmiroli Anna, Masini Sonia, Morini Danilo, Paglia Maria, Pernal Castro Maria Dolores, Salvarani Fulvia, Santi Clementina, Silvi Paola, Spallanzani Daniela, Albergo Miramonti di Scaruffi Ettore-Elena & c.” Castelnovo ne’ Monti (RE), “Badessa di Ferrari Luca e Ruozzi Alberto” Casalgrande (RE), “Degoli Arnaldo & Figlie” Rubiera (RE), “Fattorie Canossa” Reggio Emilia, “Trattoria da Probo” Bagnolo in Piano (RE), “La Casereccia Di Aldrovandi Cesare Alessandro & C.S.N.C.” Suzzara (MN), “Osteria In Scandiano di Medici Simone e Andrea” Scandiano (RE), “Pause Atelier Dei Sapori” Reggio Emilia, “Piera di Lombardi Stefania & c.” Ventasso (RE), “Ristorante A Mangiare di Donati, Agoues & c.” Reggio Emilia, “Ristorante Bar La Montanara” Ventasso (RE), “Ristorante Da Geremia di Nobili Massimiliano” Castelnovo ne’ Monti (RE)