
In città si attende San Prospero. Con le prime nebbie e l’odore di caldarroste che si diffonde per le vie del centro, noi reggiani lo sentiamo avvicinare, il 24 novembre.
Le bancarelle animano le vie della città, suoni profumi e colori scaldano l’aria novembrina mentre in piazza brucia il fogone delle castagne. San Prospero è una festa che tutti noi abbiamo un po’ nel cuore. Nella giornata del patrono tradizione e folklore si fondono mentre le prime luminarie preannunciano l’imminente Avvento. Un fiume di gente si riversa nelle strade. Il mercato e i concerti, le campane, le specialità gastronomiche e poi la Messa solenne nella chiesa di San Prospero vestita a festa, gremita di gente che ascolta il Vescovo rendere omaggio al suo predecessore che nel V secolo invocò la protezione celeste sulla città.

Il programma di San Prospero 2019
Anche quest’anno il programma degli eventi accosta le celebrazioni liturgiche alle proposte culturali, alle occasioni di svago, alla possibilità di visitare un vasto mercato a cielo aperto dove non mancheranno anche l’artigianato e le attività promosse dalle associazioni benefiche. Assieme al Comune di Reggio Emilia sono infatti coinvolte la Provincia, la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla e i custodi della Basilica di San Prospero, le istituzioni e organizzazioni culturali e del commercio.
È come se l’intera città uscisse all’aperto per incontrarsi e trascorrere un’intera giornata nel cuore dell’esagono.

“Si tratta di un appuntamento molto sentito dai reggiani e capace di attirare persone anche da fuori città – ha detto l’assessore al Centro storico Mariafrancesca Sidoli illustrando il programma della manifestazione – E’ una festa che si lega alle nostre tradizioni e che crea occasioni di solidarietà con numerosi banchi gestiti da scuole, parrocchie, associazioni. Come sempre lo svago non sarà caratterizzato solo dallo shopping ma anche da appuntamenti culturali oltre che, ovviamente, religiosi”.

IL MERCATO – Come da tradizione è molto ricca l’offerta commerciale, che quest’anno prevede la presenza di circa 250 banchi di vendita lungo le vie del centro storico. Una novità è rappresentata dalla collocazione di banchi anche negli spazi della neoristrutturata piazza Roversi, diventata a tutti gli effetti un nuovo spazio a disposizione dei cittadini.
Al lavoro anche le Associazioni di via, che animano spazi del centro storico: tornano infatti i mercati su via Emilia Santo Stefano, grazie all’impegno delle Ati Santo Stefano 2.0, e lungo via Roma e via Emilia San Pietro organizzati dall’ati Viaromaviva.
In piazza della Vittoria e lungo i portici dell’Isolato San Rocco ci saranno i banchi del Mercatino Piemontese (sabato e domenica), con una ricca offerta di prodotti tipici, e il Circolo degli Artisti con le opere dell’ingegno nella sola giornata del 24.
Si respirerà la tradizionale aria di montagna nella raccolta piazza San Prospero dove le pro loco del nostro Appennino offriranno i prodotti dell’autunno. Caldarroste, miele, vin brulè, castagnaccio, nocciole, funghi, tortellini di castagne e tante altre golosità caratteristiche della stagione.
LE CELEBRAZIONI – La giornata di celebrazioni si aprirà alle 12 con l’inaugurazione della mostra “I presepi dei Santi e dei Santuari” allestita nel Battistero, a cui parteciperà il vescovo monsignor Massimo Camisasca.
La messa solenne, celebrata nella Basilica di San Prospero, si terrà nel pomeriggio a partire dalle 17.45 con il saluto del Vescovo alle autorità sul sagrato, a cui seguirà l’ingresso in Basilica, dove sarà celebrata la messa alle presenza della autorità cittadine dei gonfaloni civici.
LA GIORNATA DEL 24 NOVEMBRE – Anche quest’anno troveranno ampio spazio lungo le vie del centro storico le iniziative benefiche e di solidarietà per sensibilizzare su progetti e iniziative organizzate a sostegno di realtà sociale, scuole, parrocchie e associazioni.
La Biblioteca Panizzi osserverà l’apertura straordinaria dalle 10 alle 18; alle 11 in sala Reggio si svolgerà l’incontro sulla pubblicazione “Giovanni Battista Venturi nella storia della scienza” a cui parteciperà l’autore Fabio Ori, iniziativa organizzata nell’ambito della mostra “Un fisico reggiano a Parigi – Giovanni Battista Venturi e una nuova immagine di Leonardo da Vinci”, visitabile nella sala mostre della biblioteca fino al 19 gennaio.
Nel pomeriggio, alle 15, è in programma una visita guidata alla Basilica della Ghiara condotta dalla professoressa Elisa Bellesia della Fabbriceria della Ghiara.
Il teatro municipale Romolo Valli sarà invece oggetto del Free Walking Tour domenicale, alle 11 in inglese e alle 15.30 in italiano, che permetterà di scoprire alcuni dei maggiori gioielli che caratterizzano la città, sia ai reggiani che ai turisti che saranno a Reggio per l’occasione.
Alle 20.30 appuntamento al Teatro Ariosto con lo spettacolo “Occident Express – Haifa è nata per star ferma” spettacolo teatrale che racconta il difficile viaggio di donne e bambini per sfuggire dalla guerra. Il ricavato dello spettacolo sarà destinato ai progetti di RTM – Reggio Terzo Mondo per donne e bambini nei Balcani.
La leggenda
Secondo la tradizione, San Prospero visse
nel V secolo e fu vescovo di Reggio tra il 480 ed il 505 ma mancano documenti
dell’epoca che lo attestino. San Prospero, con ogni probabilità reggiano,
meritò non solo l’onore dell’episcopato, ma anche il culto come santo per il
suo impegno nella diffusione e difesa della fede e protettore della città.
Il santo viene celebrato il 24 novembre, data che ricorda lo svolgersi di uno
dei suoi miracoli. Si dice infatti che nel 452 d.C, di ritorno dal mancato
saccheggio di Roma, Attila l’Unno stesse depredando la pianura Padana. Il
provvidenziale intervento di San Prospero fece calare una fitta nebbia sulla
città permettendo quindi di sfuggire al saccheggio da parte dei barbari.
Il culto, come riporta il sito del
Turismo del Comune di Reggio Emilia, è antichissimo e ben radicato fra i
fedeli, certamente spontaneo e non imposto dalla città di Reggio Emilia, allora
non in grado di farlo dato il suo scarso rilievo.
Nei secoli dal XI a XIV si contavano, nelle province di Parma, Bologna,
Lucca e altre città oltre Reggio, ben 31 chiese o cappelle a lui dedicate. Dopo
il Concilio di Trento il culto si restrinse verso Reggio, scomparendo man mano
le intestazioni di questi edifici sacri.
In molte chiese di Reggio Emilia vi sono statue e affreschi che lo raffigurano
come anche in un’ottima tela nella chiesa di S. Giacomo dell’Orio a Venezia.