REGGIO EMILIA – Una notizia interessante per l’intera comunità: dal 1° dicembre, prima domenica di Avvento, la Cattedrale di Reggio Emilia ha ampliato gli orari di apertura ed è visitabile senza interruzione dalle ore 6.30 alle 19.30, per tredici ore al giorno. Grazie all’entrata in servizio di due nuovi sagrestani, che assicureranno un continuo controllo della chiesa madre della Diocesi, è stata eliminata la chiusura dalle 12 alle 16.
“Sono certo che i reggiani apprezzeranno questa novità”, afferma il vescovo di Reggio Emilia-Guastalla Massimo Camisasca. “L’apertura della nostra Cattedrale 365 giorni l’anno con orario continuato permetterà un più armonioso svolgimento delle celebrazioni liturgiche e dei servizi pastorali, come le confessioni. Sono contento di poter rispondere positivamente a quei fedeli che più volte mi avevano scritto rammaricandosi che nell’orario della pausa pranzo non fosse possibile accedere alla Cattedrale per pregare qualche minuto. Spero che presto si possa garantire proprio durante la pausa pranzo l’esposizione del Santissimo per un’ora di adorazione eucaristica”.
L’operazione è stata resa possibile dal lavoro di monsignor Alberto Nicelli, nominato dal Vescovo nella primavera scorsa quale suo Delegato per la Cattedrale, e dal rinnovato Consiglio Economico della Fabbrica del Duomo che lo affianca nella gestione tecnica, economica e amministrativa del tempio reggiano. Presieduto dallo stesso Vicario generale monsignor Nicelli, tale organismo risulta così composto: tesoriere Marco Ferrari, segretario Alessandro Merlo, consiglieri Giuseppina Bussi, Giuseppe Campanini, Fabiola Fantini, Emilia Lampanti, Giuseppe Maramotti, Mattia Marziani, Franco Mazza, Sandro Parmiggiani, Simone Sofi, Gianluca Togninelli e Maria Chiara Visconti.
“Desidero ringraziare questi amici laici che hanno preso a cuore la nostra Cattedrale per il loro aiuto, che è indispensabile e sgrava i sacerdoti di compiti gestionali davvero complessi”, commenta il Delegato episcopale per la Cattedrale monsignor Nicelli. “Quando la comunione ecclesiale fiorisce, come sempre, anche il lavoro s’illumina di una nuova luce”.