REGGIO EMILIA – E’ stato inaugurato ufficialmente questa mattina 13 dicembre, dopo che nei mesi scorsi era stato presentato in anteprima alle scuole, il “Laboratorio Territoriale per l’occupabilità Lab 4.0”. Il progetto nasce su iniziativa di Unindustria Reggio Emilia che ha promosso e coordinato un ampio partenariato locale costituito dagli istituti Nobili, Gobetti, D’Arzo, Russell, Carrara, Einaudi, Pascal, Convitto Corso e da Comune, Provincia, Fondazione Manodori, Unimore, CCIAA, CIS, Fondazione REI, oltre ad alcune scuole del primo ciclo.

Alla conferenza stampa erano presenti insieme ai ragazzi e ai docenti delle scuole coinvolte: Raffaella Curioni, Assessore a Educazione, Conoscenza, Città universitaria e Sport del Comune di Reggio Emilia, Elena Guidi, Dirigente scolastico Istituto d’Istruzione Superiore L. Nobili, Capofila rete di Scuole, Claudio Galli, Vicepresidente Unindustria Reggio Emilia delegato all’Education e Felicita Buscaino, Vicaria dirigente Ufficio Scolastico Provinciale.

I Laboratori territoriali per l’occupabilità nascono per volontà del Miur per stimolare la crescita delle competenze dei giovani, coniugando innovazione, istruzione e inclusione. Sono promossi da partenariati tra scuole e attori del territorio per orientare la didattica ai settori strategici del made in Italy.

Dopo un importante impegno progettuale frutto della collaborazione tra docenti degli Istituti della rete, rappresentanti delle imprese e docenti del DISMI, il progetto è stato candidato al MIUR.

In risposta al bando sono state presentate 529 candidature da tutta Italia. Il MIUR ha scelto 58 progetti vincitori. Lab 4.0 si è posizionato al 6° posto in Italia.

Oltre ai 750 mila euro di finanziamento del MIUR, il laboratorio può contare sui contributi di partner pubblici e privati, per un valore complessivo del progetto di 1,2 milioni

Collocato presso i locali della ex Casa dello Studente, situati in via dell’Abadessa nel centro storico di Reggio, che sono stati messi a gratuitamente disposizione dal Comune di Reggio Emilia per 10 anni, il laboratorio è dotato di avanzate strumentazioni tecnologiche, alcune in via di acquisizione. Sarà una palestra dell’innovazione in cui praticare didattica laboratoriale, cooperative learning, open innovation e problem solving per attrezzare i giovani a prepararsi alle professioni future.

Il gruppo di progetto ha riservato una particolare attenzione al processo di innovazione che sta interessando l’industria – e i servizi ad essa collegati – fondato sempre più sulla profonda integrazione delle tecnologie digitali nei processi industriali (la digitalizzazione delle fabbriche, la robotica, Industria 4.0, la produzione additiva con le stampanti 3D, l’Internet delle cose, i big data, il cloud computing), fulcro del nuovo modello di sviluppo economico locale che coniuga presente e futuro delle eccellenze produttive del territorio.

Aperto in orario extra-scolastico Lab 4.0 è uno spazio a disposizione della comunità, in cui si incontrano scuola, università, imprese, maker, ricercatori, per favorire lo sviluppo delle competenze chiave.

Il laboratorio servirà anche alla riqualificazione del personale aziendale e per offrire servizi propedeutici al collocamento dei giovani non occupati.

“La tappa di oggi è il risultato di quattro anni di lavoro – commenta Elena Guidi, Dirigente scolastico dell’Istituto Nobili, scuola capofila – ma non è il traguardo. Rappresenta il punto di partenza per una serie di attività finalizzate ad offrire alle scuole e al tessuto produttivo di Reggio Emilia un ambiente in cui sviluppare pratiche didattiche avanzate in sinergia con le politiche locali per il lavoro e le imprese

la formazione di formazione e di sperimentazione di concreta innovazione.

Oggi dobbiamo essere orgogliosi di quello che il Laboratorio rappresenta – sottolinea il Vicepresidente di Unindustria Reggio Emilia Claudio Gallie non solo perché le nuove competenze richieste dalle imprese hanno uno spazio dove formarsi e svilupparsi. Credo che un motivo di orgoglio sia la collaborazione tra i diversi attori territoriali, pubblici e privati, che ci ha portato a questo importante risultato. Vorrei infine sottolineare il valore sociale di un laboratorio che servirà anche alla riqualificazione del personale aziendale o dei giovani non occupati”.