di Giovanni Pighini
REGGIO EMILIA – Vittoria incredibile per la Grissin Bon che a metà dell’ultimo quarto inseguiva Trieste di 13 lunghezze, prima di riuscire a completare una sofferta rimonta grazie sopratutto alle giocate di Mekel e Candi. Quaranta minuti di enorme sofferenza, di intensità non sempre ben incanalata, di idee non sempre lucidissime ma anche (fortunatamente) di scelte azzeccate nei momenti decisivi e con il grande pregio di non aver tirato i remi in barca. Nel momento di massima difficoltà biancorossa ci hanno pensato Mekel (molto gestito per le condizioni fisiche non ottimali) e Candi a prendere per mano la Grissin Bon, fino all’ultimo decisivo possesso concretizzato dal play israeliano, prima dell’errore finale di Peric. Reggio porta a casa i due punti con il pro di essere stata lei stavolta, a distanza di una settimana, carnefice e non vittima di una rimonta. Se le sconfitte non sono tutte uguali (e in questo senso quella di sette giorni fa a Treviso può e deve aver lasciato un segno) lo stesso vale per le vittorie. Come ha detto Buscaglia nel post gara: “Queste sono partite che ti segnano, che ti dicono chi sei”. Un esempio? Johnson-Odom. La guardia americana gioca una partita tremenda da ambo i lati del campo, ma nel finale difende assieme ai compagni con abnegazione e lucidità, dimenticandosi dei 37’ di “guai” e prendendo anche parte in modo attivo all’esecuzione della rimessa decisiva. Sufficiente per salvare la sua prestazione? Probabilmente no, ma questo è il genere di allenamento sulla mentalità di cui Reggio ha un enorme bisogno. C’è tantissimo da migliorare, ci sono aspetti tecnici e fisici che non possono non preoccupare… e poi c’è questa vittoria della quale prendiamo i due punti, l’orgoglio e la speranza che accenda quel fuoco e quel “essere squadra” che, questo gruppo, ancora continua a mostrare a fasi alterne.
Tabellini: Johnson-Odom 5, Fontecchio 7, Pardon 4, Candi 9, Poeta 8, Vojvoda 10, Infante, Soviero, Owens 13, Upshaw 14, Diouf, Mekel 17.