Compie 30 anni l’indagine del Sole 24 Ore che misura la Qualità della vita. L’edizione 2019 pone Reggio Emilia al 22° posto. Prima Milano per il secondo anno consecutivo ultima, per la quarta volta, Caltanissetta.
Salgono da 42 a 90 gli indicatori usati per dare un valore al benessere delle città italiane, suddivisi in 6 aree tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia e società, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, tempo libero. Per questa edizione infatti, sono stati introdotti nuovi parametri sul clima, la salute, il tempo libero e i valori di indebitamento. I dati sono stati raccolti a partire da gennaio e si riferiscono all’anno precedente (quindi al 31 dicembre 2018). Il nuovo metodo di calcolo (da mille a zero), insieme all’aumento dei dati di riferimento, può giustificare in alcuni casi eventuali variazioni significative nella graduatoria finale rispetto all’anno precedente.
La classifica finale dà quindi un resoconto delle 107 province italiane evidenziando le città in cui si vive meglio e quelle con maggiori difficoltà.
La provincia di Reggio Emilia si posiziona al 22° posto, ben dodici posizioni sotto alla 10ª in cui si trovava nel 1990. Le macro categorie la vedono al 10° posto per ricchezza e consumi, al 65° posto per Ambiente e servizi, al 26° per Giustizia e sicurezza, al 16° per Affari e lavoro, al 19° per demografia e società, al 77° per Cultura e tempo libero.
In trent’anni il miglior piazzamento è stato il 1° posto, raggiunto nel 1994, mentre il peggiore si è registrato nel 2002, quando è arrivata 34ª. In trent’anni inoltre Reggio si è posizionata prima nella sotto-classifica Affari e lavoro nel 1999, nel 2003 e nel 2005.
Dalle sotto categorie inoltre si evince che Reggio Emilia ha mantenuto il 1° posto dal 1991 al 1995 per numero di palestre ogni 100.000 abitanti e nel 2007 è risultata terza per numero di immigrati regolari residenti. Nel 2011 e 2012 è stata prima per numero di nati vivi.