di Giovanni Mazzoni

Reggio scivola clamorosamente su una figura simbolo della sua storia del dopoguerra, quella di Nilde Iotti. Lo fa con un video, dal sapore amatoriale,  nel quale il collage di immagini trasmette poco o nulla della figura dell’ex presidente della camera.

Completamente decontestualizzato sul piano storico confonde fatti e atti sia sul piano temporale che istituzionale.  Francamente privo di qualsiasi logica storica, il video  dovrebbe  addirittura essere trasmesso nelle scuole ma, fortunatamente, le amiche e compagne di Nilde si sono accorte di questa insussistenza  di contenuti  e con una lettera indirizzata la sindaco e all’assessore Curioni  ne chiedono la sospensione rivendicando giustamente la storia, anche quella del comunismo, come importante per il  nostro paese.

Domanda: quanto è costato questo amatoriale assemblaggio di immagini? Quando si commissiona un’opera pubblica si dà l’indirizzo ovvero le linee guida. Chi, dal Comune, ha dato le linee guida di dimenticare che Nilde Iotti  era la compagna del segretario del Partito Comunista e non di un  semplice grande partito?  Chi ha dato la linea guida di non menzionare mai le contrapposizioni politiche?  Ma soprattutto chi ha chiesto  di non parlare della storia vera?

Ultima annotazione riguarda la “Ragazza dalle spalle larghe”, titolo di questo film. Spalle larghe un termine che indica genericamente la capacità di assumersi le proprie responsabilità, sicuramente ascrivibile a Nilde Iotti ma più per fatti personali che  non politici o di valori ed allora non era meglio individuarla sulla base di una personalità si forte ma di animo gentile, ovvero la una figura  di  donna vera, capace, con il suo esempio, di valorizzare il ruolo delle donne nella fase della loro emancipazione in Italia? No, evidentemente si è ritenuta migliore quella immagine traballante di donna senza contesto storico, senza amici e nemici, senza compagni ed avversari, insomma  senza anima.

Ma questa non era e non è la Nilde Iotti da ricordare e far conoscere.