di Marina Davolio

La Sezione del Club alpino italiano di Reggio Emilia ha una sede nuova, spaziosa, luminosa e distante solo pochi minuti dal centro storico. La cerimonia ufficiale d’inaugurazione, partecipatissima, si è tenuta nella mattinata di sabato 26 ottobre, alla presenza delle autorità locali e provinciali, tra cui il presidente Cai di Reggio Emilia Carlo Possa, il presidente del Gruppo Regionale Cai Emilia-Romagna Massimo Bizzarri, il presidente generale del Cai Vincenzo Torti, il consigliere centrale del Cai Fabrizio Russo, e l’assessora a Città collaborativa, Lavori pubblici, Cura dei quartieri del Comune di Reggio Emilia Valeria Montanari.
Presenti all’inaugurazione anche il sindaco di Quattro Castella Alberto Olmi, l’assessore Nearco Corti del Comune di Scandiano e il direttore dell’Ente Parchi dell’Emilia Centrale Valerio Fioravanti insieme a molti presidenti e dirigenti delle Sezioni emiliano-romagnole del Cai.

Dopo il taglio del nastro e la benedizione della nuova sede, sono seguiti i saluti del presidente del Cai reggiano. «Siamo soddisfatti, abbiamo una nuova sede fruibile e adatta a sostenere le tante attività sezionali. È un luogo di lavoro ma soprattutto di incontro e conoscenza – ha commentato Carlo Possa -. Il trasferimento dalla vecchia sede, che coincide con il compimento del 144° anno di attività di una Sezione che conta quasi 2400 iscritti, è nato dall’esigenza di spazi più ampi e moderni, in grado di rispondere ai nuovi bisogni. Il Cai è una associazione dal valore anche storico per la città: nasce a Reggio Emilia nel 1875 come Sezione dell’Enza, che univa i soci del Cai di Parma e Reggio Emilia, a 12 anni dalla fondazione del Cai di Torino voluta da Quintino Sella. Ha visto tra i suoi fondatori Gaetano Chierici, di cui quest’anno si ricordano i 200 anni dalla nascita e un altro illustre studioso, Naborre Campanini».
È seguita da parte dell’assessora Valeria Montanari la presentazione della nuova Carta escursionistica “Aree protette e Parchi urbani dell’Alta Pianura Reggiana” e la intitolazione della Sala al grande alpinista reggiano Olinto Pincelli.
Al termine della cerimonia di inaugurazione sono stati intervistati Massimo Bizzarri, Carlo Possa e Gian Paolo Montermini rispettivamente presidente del Gruppo Regionale, presidente e vicepresidente del Cai reggiano.
Da chi è nata l’idea di una nuova sede?
«È nata – risponde Massimo Bizzari – dai componenti dello scorso Consiglio direttivo del Cai reggiano, da me presieduto per due mandati fino alla primavera del 2019 quando si è insediato l’attuale Consiglio sotto la presidenza di Carlo Possa. Grandi sono stati gli sforzi fatti nella ricerca di una nuova sede adatta a ospitare ogni tipo di attività: Corsi di Alpinismo e Escursionismo, serate a tema, conferenze, rassegne. Il numero particolarmente alto di iscritti raggiunto nel tempo ha inoltre reso obbligatoria questa decisione che risponde con spazi adatti, ampi e facilmente fruibili all’aumentare del lavoro anche di tipo amministrativo e gestionale. La ricerca è stata piuttosto sofferta e faticosa e solamente chi si è attivamente adoperato può rendersi pienamente conto di quanto sia stato complesso, per una associazione di volontariato come il Cai, riuscire a rinnovarsi prestando la massima attenzione all’aspetto della sostenibilità economica. Dalla vecchia sede in centro storico non siamo stati sfrattati – precisa Bizzarri – è tuttora un immobile di proprietà del Cai. Ci siamo allontanati per necessità intrinseche».

Come sta andando, oggi, la Sezione di Reggio Emilia?
«La Sezione di Reggio sta andando molto bene ed è in continua crescita. La nuova sede in via Caduti delle Reggine è grande e moderna rispetto alla precedente che nonostante l’ottima posizione – risponde il presidente Carlo Possa – era ormai diventata troppo piccola e obsoleta per la gestione della imponente mole di attività e iniziative, mole cresciuta nel corso degli anni al pari del numero degli iscritti al Cai di Reggio. Mi piace sottolineare come l’esigenza di cambiare sede sia stata una conseguenza della grande passione che i soci reggiani hanno messo nella associazione in tutti questi anni di attività, passione che ha permesso una crescita costante nel tempo con numeri in Emilia Romagna secondi soltanto alla sezione di Bologna, numeri di rilievo che nulla hanno da invidiare alle sezioni alpine. Questa nuova sede è un patrimonio per la città di Reggio Emilia ma anche per tutto il Cai, associazione in costante aumento, quasi una eccezione in Italia, come ha specificato nel corso della inaugurazione anche il presidente nazionale Vincenzo Torti: “alle persone che frequentano la montagna iscrivendosi al Cai sono garantite serietà e sicurezza”. È grazie alla passione e all’affezione verso il Cai dei nostri tanti soci, che abbiamo potuto sostenere la spesa per l’acquisto dell’immobile in totale autonomia. La presenza alla inaugurazione del Comune di Reggio con l’Assessora Valeria Montanari – aggiunge Possa – sta a sua volta a sottolineare l’importanza che il Cai ha assunto nel Reggiano. La carta escursionistica presentata, “Aree protette e parchi urbani dell’alta pianura reggiana”, è una delle tante prove della collaborazione tra istituzioni e associazioni che vede nel Cai un vero e proprio punto di riferimento. La Sezione reggiana è anche proprietari di un rifugio, il Rifugio Battisti, ricostruito nel 1970 e ampliato nel 2007, un punto di eccellenza nella montagna reggiana».

«L’impegno profuso dal Cai per il Rifugio, ma anche per la manutenzione costante della rete sentieristica, testimonia la grande attenzione di una associazione “cittadina” al nostro Appennino. Un impegno che si sta allargando: un gruppo di soci del Cai di Novellara ha contribuito a rendere utilizzabile il Bivacco Zambonini, la Capanna sotto il Vallestrina. Voglio ricordare – continua il presidente Carlo Possa – che da molti anni la vita della Sezione si articola anche in sei Sottosezioni, che rappresentano un forte legame del Cai con il territorio: “Cani Sciolti” di Cavriago, Guastalla, “Giuseppe Gelosini” di Novellara, Rubiera, “Franco Rustichelli” di Scandiano, Cai Val d’Enza-Geb. Le Sottosezioni organizzano una mole impressionante di attività, spesso in collaborazione con le amministrazioni locali. Il Cai reggiano, senza le Sottosezioni, non sarebbe certamente come è adesso».

Come è la nuova sede in via Caduti delle Reggiane e come può essere utilizzata?
«La nuova sede, posta in prossimità del Campovolo di Reggio – spiega il vicepresidente del Cai reggiano Gian Paolo Montermini – è ampia e luminosa, raggiungibile anche a piedi o in bicicletta dal centro storico di Reggio. Un aspetto molto positivo è l’ampio parcheggio proprio davanti all’ingresso. È stato molto impegnativo sistemare la sede come è adesso, ma ci siamo riusciti grazie anche all’impegno volontario di molti nostri soci. La sede ora ha molti spazi utilizzabili per incontri e riunioni e attività, e uffici ampi e pratici oltre a una grande sala che può ospitare fino a un centinaio di persone, adattissima per le iniziative divulgative, formative e socializzanti. È la Sala che abbiamo voluto intitolare a Olinto Pincelli, “Il Pincio” per chi come me l’ha conosciuto. Lo abbiamo fatto con il cuore perché è grazie a Pincelli che nel dopoguerra il Cai reggiano è diventato punto di riferimento dell’alpinismo. A metà anni ‘60, dopo una esperienza con il Centro Turistico Giovanile, è proprio Pincelli a dar vita al Corso di avvicinamento all’alpinismo, che porterà negli anni centinaia di reggiani, molti dei quali giovanissimi, verso la montagna. Da questi corsi usciranno generazioni di alpinisti di grandissimo livello, tra cui voglio ricordare il fortissimo Alberto Soncini, primo reggiano a salire su un 8000, nel 1992».