Enzo e Alberto, storica coppia della ristorazione reggiana e signori dell’accoglienza, dopo i successi che dagli anni ’80 hanno costellato la vostra carriera, dal Tamurè all’Aquilone, poi in California con il ristorante a Laguna Beach, di nuovo a Reggio con il Caffè Arti Mestieri, fino all’esperienza in Brasile e poi di nuovo in Italia, fuori città con Il Gioco dell’Oca, ora ritornate con una nuova avventura: il locale Crudo & Bencotto, in Via Campo Marzio.

Cosa vi ha riportato qui?

“C’è un vecchio proverbio che dice: ‘Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu sei sempre casa MIA!’. Da cittadini del mondo a Reggio Emilia verrebbe da chiedersi…ma chi ve lo fa fare?

Voi, noi reggiani!

Molti fuori dall’Italia sentono la mancanza della pasta, del caffè, dei nostri salumi, dei formaggi. Noi no, noi amiamo sperimentare e mangiare locale ovunque andiamo, a noi manca solo quel contatto umano che siamo abituati ad avere ogni giorno, dal caffè del mattino dove cominci ad avere i contatti con la nostra gente, dove camminando per la Via Emilia incontri tantissime persone che ti salutano, ti apprezzano o magari ti disprezzano (ma d’altra parte non si può andar bene a tutti!) per poi ritrovarsi verso sera nei vari bar del centro per un aperitivo. Questo si, ci mancava molto!

Quale formula avete pensato per il nuovo ristorante?

La nostra formula magica e segreta è solo una, che ora vi sveleremo: fare il nostro lavoro con amore e metterci l’anima e la faccia. In tutti i locali e attività che abbiamo avuto (anche nel negozio Cianci, confetti, cioccolato, specialità dolciarie e bomboniere con le mie sorelle Domenica e Anna mettevamo solo tanto amore e la ricerca del meglio!) abbiamo messo tanto amore e passione e questo dà i suoi frutti.

Ogni reggiano ha nel cuore uno dei vostri piatti. Dalla cucina sperimentale che accostava la frutta al salato (il vostro avanguardistico risotto alle fragole proposto negli anni 70 al Tamurè), alle proposte del primo fast food all’italiana, (indimenticabili i panini BLP dell’Aquilone!), fino alla cucina raffinata e di qualità del Caffè e degli altri ristoranti che hanno portato la vostra firma.

Su Facebook avete lanciato un gioco, sottoponendo ai vostri seguaci e fans, l’idea di suggerire i piatti che vorrebbero trovare nel menu. Cosa ne è venuto fuori?

E’ vero, tutti hanno un piatto che ricordano più di altri, ma il vincitore indiscusso è lui, il REGGIANO, l’erbazzone dell’Anna, ricetta di mia sorella.

E poi tanti altri, dal riso con i gamberi all’Americana, alla zuppa Thai, agli involtini di verdure al balsamico del C.A.M., la cioccolatino Amore Mio, torta morbida al cioccolato con crema inglese e tanto altro che si potrà trovare stagionalmente nel nostro menu.

Cosa ritroveremo in Crudo & Bencotto delle vostre esperienze del passato?

Troverete tutto e di più perché in questi 40 anni di vita insieme le nostre valigie sono piene di vecchie e nuove esperienze e ne abbiamo ancora alcune vuote da riempire insieme!

Diamo uno sguardo alle “tavole” della città: come è cambiato il panorama della ristorazione secondo voi? A Reggio negli anni sono nati tanti ristoranti, alcuni sono stati delle meteore, altri col tempo hanno cambiato cuoco, gestione, clientela. Cosa manca a Reggio? O meglio…se voi doveste portare a cena un ospite che viene da fuori, per fare “bella figura”, per fargli scoprire la buona tavola reggiana, dove poter sperimentare un’atmosfera sofisticata e di buon gusto, avreste difficoltà o credete che in città ci siano ancora posti così?

Io seguo la ristorazione da dietro le quinte. In pochi miei colleghi mi hanno visto sedere ai loro tavoli. Non è per snobismo né per altro, ma spesso se devo invitare un ospite lo invito a casa nostra.

Questo senza togliere niente a nessuno! Ho colleghi bravissimi che hanno cucine di qualità dove non sono mai andato e me ne vergogno.

Per citarne uno ad esempio, il Ristorante Bosco; ultimamente sono stato ospite di amici da Andrea Vezzani a Ca’ Matilde, cucina da applausi. Ho cominciato ad apprezzare la pizza solo dopo averla provata al Buontempone da Mario e Lina, perché se usciamo vado a mangiarmi una pizza, che io non so fare.

E allora Buontempone, pizza romana o bianca con gorgonzola e mortadella fuori dal forno. Oppure Ca’ Rossa a Bagnolo marinara con acciughe fuori forno e una con l’impasto speciale del mese.

In tantissimi hanno grandi aspettative sul vostro locale. Credete che potrà colmare qualche “lacuna” nell’attuale offerta cittadina?

Noi ci contiamo.

Come in tutte le cose, a qualcuno piacerà, ad altri meno ma dentro ci siamo noi, le nostre idee, il nostro gusto che cambia sempre, con l’aiuto di un amico e della nostra famiglia insieme a tanta, tanta passione.

Ecco Crudo & Bencotto.

Crudo e Bencotto a che tipo di avventore si rivolge?

Crudo & Bencotto si rivolge a chi ha voglia di reggianità e sperimentazione di cucine lontane e vicine ma sempre buone. Fare ristorazione è sempre più difficile perché tutti si sentono Master Chef e a quelli dico: ‘provateci voi!’. Oggi in molti usano Trip Advisor per commentare una cosa non gradita solo attraverso i social network. Sarebbe meglio dirlo subito al ristoratore, cercherà di risolvere il problema!

Non nascondetevi dietro un nick name, parlatene subito con il cameriere o con il gestore, vi verranno incontro e ascolteranno le vostre critiche con più piacere e con la possibilità di un chiarimento al momento.

Aiutateci a essere migliori! A tutti quelli che ci commenteranno dico già da ora che la risposta sarà solo una: ‘Grazie per il vostro prezioso tempo dedicatoci!’.

Crudo & Bencotto nasce dall’idea che tutto in natura è crudo, poi può diventare ben cotto, che non significa troppo cotto, ma cotto bene!