Kobe Bryant

Kobe Bryant sarà reggiano. Per sempre. Come mostra lo struggente spot celebrativo della Nike diffuso il 25 febbraio scorso e mostrato allo Staples Center di Los Angeles. A poco più di un mese dalla tragica scomparsa a soli 41 anni del mitico campione dei Lakers che aveva legato la sua immagine alla multinazionale Nike, il club per l’Unesco di Reggio Emilia ha deciso di stanziare una somma per donare in sua memoria una pianta da innestare su quella che sarà la “sua” piazzetta, prospiciente a Via Guasco, e a lui intitolata.

E’ un Ginkgo biloba l’albero scelto dal Club perché in autunno assume un’intensa colorazione gialla che può far ricordare il colore della maglia dei Lakers, la squadra di Kobe.

 La scelta della pianta non è assolutamente casuale e assume un alto valore simbolico: vuole riaffermare l’importanza delle piante come produttrici di ossigeno a tutela dell’ambiente cittadino e dare un segno di continuità della vita di due persone a noi care (anche la figlia Gianna che lo accompagnava sul tragico volo in California è morta).

 Sull’annuncio del Sindaco Luca Vecchi che ha preannunciato una cerimonia di titolazione della piazzetta del Palazzetto dello Sport al mitico Kobe, che in gioventù ha frequentato la struttura, ci sarà ora una pianta nuova che andrà a sostituire quella recentemente tagliata. Per chi non conoscesse questa particolarissima pianta, occorre ricordare lo straordinario foliage dorato del ginkgo biloba che sembra uno scenario dipinto da un pittore. A ciò si aggiunga il fatto che la sua foglia ha due lobi: come scriveva Wolfang Goethe in una sua poesia dedicata a questa specie l’arcano segreto che la meravigliosa foglia del Ginkgo che fa intravvedere colui che ama andare al di là dell’apparenza reale delle cose-e che perciò stesso è un sapiente-è proprio quello dell’unicità nella duplicità, della tensione all’unificazione degli opposti, che permea la natura e ogni cosa vivente. L’unicità e la duplicità di due persone unite.