
REGGIO EMILIA – Grande cordoglio ha suscitato in città la notizia della morte del collezionista reggiano Giacomo Riva, scomparso all’età di 87 anni.
Grande amico del pittore Alberto Manfredi, ne era anche il più grande collezionista.
In un’intervista al mensile Collezionare in occasione della mostra a Palazzo da Mosto nell’ottobre del 2017, Riva raccontava: “Ho incontrato per la prima volta il Maestro alla fine degli anni Sessanta nella libreria antiquaria Prandi. Proprio in quegli anni il suo proprietario aveva deciso di passare dai libri antichi alla grafica e, tra i contemporanei, promuoveva proprio Alberto Manfredi considerandolo uno degli incisori più bravi del Novecento. Sotto suo consiglio ho incominciato a frequentare l’atelier dell’artista. In una prima fase ho acquistato solo stampe. I quadri arrivarono nella mia collezione solamente negli anni Settanta”.
“Il mio è stato un rapporto diretto fino agli ultimi giorni di vita di Manfredi, nel 2001. Eravamo grandissimi amici anche se non ci siamo mai dati del tu. Ci vedevamo molto spesso e ricordo con piacere i bei pomeriggi in cui seduti su una poltrona passavamo le ore a contemplare gli ultimi quadri commentandoli a lungo, elogiando i pregi, sviscerando i difetti”.
In accordo con la moglie Annamaria, Giacomo Riva aveva donato una selezione di 176 pezzi alla Fondazione Manodori. Per mettere a disposizione di studenti, appassionati, critici e cultori d’arte questa preziosa collezione, l’ente reggiano ha realizzato nell’ottobre 2017 una mostra monografica e ha poi adibito alcune sale a Palazzo da Mosto, in centro storico a Reggio Emilia, ad un’esposizione permanente di una selezione di dipinti, disegni, incisioni e acquerelli, visibile gratuitamente durante le aperture delle mostre che si tengono a Palazzo.
I funerali del collezionista si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa dell’obitorio dell’ospedale reggiano.