di Nicola Zinelli

Il 29 agosto 1993 è una data storica per la Reggiana e per i suoi tifosi. In questa calda domenica di fine agosto, i granata debuttano in serie A e lo fanno a San Siro ovvero nel tempio del calcio italiano. A tenere a battesimo i nostri è l’Inter, una nobile del panorama calcistico italiano. Nonostante la sconfitta per 2 a 1 questa data è ricordata anche per il primo gol segnato nella massima serie e a realizzarlo è Michele Padovano. Nato a Torino nel 1966, Michele è un attaccante mancino dotato di buona tecnica. Le sue caratteristiche migliori sono lo scatto e la rapidità nel calciare in porta. Giocatore istintivo è dotato di buon fiuto del gol ed è un ottimo rigorista. La sua carriera da professionista inizia ad Asti per poi proseguire a Cosenza, ben 4 stagioni, che diventa il suo trampolino di lancio per la serie A. Categoria che si materializza con il trasferimento a Pisa. Poi Napoli e Genoa. Da qui passa, in prestito, alla Reggiana. A Reggio diventa subito l’idolo dei tifosi che lo ribattezzano Harley-Davidson per via della passione per le motociclette americane (allora ne possedeva due). Nelle prime partite fa coppia con lo svedese Johnny Ekstrom, ma questa non funziona adeguatamente e la squadra fatica. Quando il biondo nordico viene ceduto, Michele si scatena, diventa il perno dell’attacco e inizia a segnare a ripetizione. E la Reggiana si salva. A fine campionato, nonostante i 10 gol, non sarà confermato a causa del rapporto non ottimale con il mister Marchioro. Le frizioni con l’allenatore sono dovute al fatto che a Michele piace la bella vita ed è l’animatore delle notti reggiane. Nella stagione successiva, 1994-95, Padovano farà ritorno a Reggio a novembre, dopo l’esonero di Marchioro, per cercare di risollevare le sorti dei granata. Ma non vi riuscirà nonostante i 7 gol. Il campionato termina con la retrocessione in serie B. La sua carriera continua nelle file della Juventus dove vi gioca due stagioni. A Torino si ritaglia un ruolo da protagonista, suo il gol decisivo nella semifinale contro il Real Madrid. In bianconero vince: 1 scudetto, 1 Champions League, 1 coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Uefa e 2 Supercoppe di Lega. Dopo la Juve gioca nel Metz, Crystal Palace e chiude la carriera a Como. Appese le scarpette al chiodo tenta l’avventura come dirigente iniziando proprio a Reggio nel 2002. Poi va al Torino e poi Alessandria. Nel 2006 iniziano i suo guai con la giustizia finendo anche in galera per traffico di hashish. Resta in prigione per 3 mesi e poi 8 mesi ai domiciliari. Vicende di droga che lo legano anche alla morte di Bergamini avvenuta a Cosenza nel 1989. Nonostante queste vicissitudini, Michele è ricordato come uno degli idoli dei tifosi che hanno vissuti gli anni d’oro della Reggiana. In maglia granata Padovano ha giocato 48 partite segnando 17 gol, miglior marcatore dei granata in serie A.