di Nicola Zinelli

Veneto di Villafranca, Silvio Zanon arriva dall’Anconitana nel 1967 con la formula del prestito, il suo cartellino è di proprietà del Mantova. Giocatore mancino e di qualità. Molto bello da vedere nonostante fosse ingobbito; dotato di una costante progressione, aveva la caratteristica di caracollare per il campo. Era il classico giocatore a cui la squadra si appoggiava perché non perdeva mai il pallone e sapeva sempre cosa fare. Insomma il classico uomo squadra. Si incaricava di battere le punizioni e i calci d’angolo. Nella prima stagione in granata, nel suo ruolo di centrocampo la Reggiana è abbondantemente coperta, ma si fa subito notare e guadagna i galloni da titolare. Gioca 18 partite e segna 1 gol. Lo nota il Catania, che allora aveva un filo diretto con la Reggiana, e Zanon viene ceduto agli etnei. A fine stagione, dove giocò poco, torna a Reggio per restarci fino al 1974. Nel campionato 1969-70, quello dell’inaspettata retrocessione in serie C, il nostro è il perno del centrocampo ed è l’unico che non delude le attese. Gioca 33 partite e segna 2 gol. L’anno successivo, campionato di serie C 1970-71, la Reggiana vince in modo trionfale il torneo e, ovviamente, Zanon è determinante (per lui 31 partite e 2 gol). Nei successivi campionati di serie B (1971-72 e 1972-73) Zanon è sempre il faro del centro campo granata (rispettivamente 37 presenze e 3 gol e 36 presenze e 1 gol). In quest’ultima stagione, i granata non giocano un bel campionato ma si qualificano per le fasi finali di Coppa Italia. In questo torneo Zanon, contro il Torino, segna un gol alla Maradona partendo da centrocampo e scartando tutti gli avversari. Nel campionato 1973-74 la Reggiana raggiunge una risicata salvezza, per Zanon 33 presenze e 0 reti. A fine stagione sarà ceduto al Modena. Finirà la carriera a Bolzano. In totale Zanon ha collezionato 209 presenze e realizzato 13 reti. Silvio era il classico giocatore che divideva i tifosi: infatti al Mirabello c’era chi era per Zanon (giocatore dotato di inventiva) e chi era per Galletti (giocatore più elementare). Sicuramente ha contribuito a segnare un’epoca tra le più belle della centenaria storia granata.