Mons. Massimo Camisasca

REGGIO EMILIA – “Cari fratelli, è una situazione particolare quella che mi porta nelle vostre case, è l’occasione di una celebrazione domenicale, che si svolge per noi in una Quaresima particolare. Non dimentichiamo però che la Quaresima conduce alla Pasqua. Spero che questa esperienza difficile e dolorosa che ci è data da vivere in questo momento, rappresenti per tutti noi una purificazione della mente e del cuore”.

Questa mattina, come annunciato nei giorni scorsi, Mons. Camisasca ha presieduto nella cappella del Vescovado in città la Messa della seconda domenica di Quaresima alle 10,30. Il Vescovo si è rivolto ai fedeli, in un momento di grande difficoltà e smarrimento per l’intera comunità, sostenendoli e sollecitandoli a cercare nell’essenza della fede e nella preghiera un aiuto per trovare la forza di affrontare questo periodo.

“Ci siamo trovati feriti nella nostra debolezza. Pensavamo forse di essere onnipotenti, pensavamo che nessun male avrebbe potuto toccare la nostra vita e invece ci siamo scoperti fragili, di una fragilità molto irruente, immediata. In pochi giorni tutto è cambiato. Non come un nemico che si avvicina poco a poco, ma piuttosto come un nemico che ha invaso di colpo le nostre vite e ci ha scossi chiedendoci di vivere in un modo diverso.

Ci viene chiesto di riscoprire ciò che è essenziale nella nostra esistenza: e ciò che è essenziale è l’affidamento a Dio. Non possiamo basarci solo sulle nostre forze.

Dobbiamo ringraziare gli scienziati e i ricercatori e ci auguriamo che possano trovare presto dei rimedi efficaci. Ma abbiamo scoperto una fragilità profonda nella nostra vita. – ha proseguito Mons. Camisasca. “Il passo da compiere è quello di riconoscere che è Dio e non il caso a guidare la storia degli uomini e che egli ci insegna in ogni momento a vivere meglio, a volte usando anche delle difficoltà, per insegnare al suo popolo uno sguardo più vero sulla storia del mondo, e sulla propria storia personale”.

“Questa difficoltà – continua il Vescovo – ci fa scoprire quanto fosse superficiale vivere gridando e contrapponendoci, vivere attraverso l’alterco e l’esclusione e ci fa scoprire quanto sia importante  la vicinanza, soprattutto a coloro che soffrono e che sono in difficoltà. E’ in questa condizione di vita che Cristo di chiede di combattere con lui per il Vangelo, che ci chiede di essere suoi testimoni e annunciatori. E’ in questa condizione di fatica che Cristo ci chiede di essere vicini ai nostri fratelli, in un ritmo di giornata forse più pacato, diversificato, con speranze nuove più realistiche e più profonde”.

“Il Padre ha voluto dare a Gesù prima del momento doloroso della Passione la certezza che lui è il figlio prediletto. Ha voluto dare all’umanità il compito di ascoltarlo, di rivolgersi a lui, di guardare a lui. Quando  guardiamo a lui i nostri volti diventano luminosi perché lui è luminoso. Questa domenica in cui viviamo l’esperienza della trasfigurazione è di grande insegnamento per noi. Cosa vuol dire vivere la trasfigurazione in queste giornate che stiamo vivendo?

Vuol dire cercare la luce di Gesù, che non smette mai di brillare soprattutto quando i giorni si fanno tenebrosi”.

La luminosità di Gesù riempia di calore e di colori anche queste giornate così difficili e anche se ci vengono chiesti dei sacrifici, di essere più fermi, più calmi, riflessivi e pensosi, cerchiamo di sfruttare queste occasioni, di trovare momenti di silenzio, di lettura, di convivenza vivendo con i nostri famigliari.

Soprattutto facciamo di questi giorni occasioni di preghiera, preghiamo perchè il Signore allontani dal nostro paese le difficoltà, il male, e perchè ci faccia risorgere presto, anche prima della Santa Pasqua segnata dal calendario

Preghiamo perché ci faccia essere obbedienti e creativi, che ci faccia vivere con pacata certezza queste nostre ore. Che ci faccia riscoprire l’essenzialità della vita. Ciò che nessuno ci può strappare, è la presenza di Dio, la sua paternità il suo perdono la sua correzione, il cammino in avanti verso il regno dei cieli.

“Vi supplico – ha concluso Mons. Camisasca –  Non lasciate la preghiera, accompagnate le giornate con la preghiera del rosario, con la lettura del vangelo, con la conversazione importante ed edificante tra di voi.

Il Signore presto attraverso questa valle oscura che stiamo percorrendo, ci farà ritrovare i pascoli della vita”.