Strana domenica quella vissuta oggi dagli italiani, a metà tra shock e smarrimento ma anche, complice un sole primaverile che ha fatto finalmente capolino, caratterizzata da folle di gente che ha riempito le strade della città, i luoghi di aggregazione, le piazze, il percorso delle Caprette, i cammini di trekking in campagna.

Non si capisce cosa non sia ancora chiaro dei molteplici appelli e inviti a rinunciare in questo momento a uscire, a ritrovarsi con gli amici, ad affollare i luoghi pubblici, a non rispettare le direttive per il contenimento del virus, arrivati in questi giorni alla cittadinanza da ogni parte.

Fiorello, Chiara Ferragni, politici, medici, anestesisti e rianimatori, il virologo Burioni, per non parlare del messaggio del presidente Mattarella.

Sembrano sordi a ogni allarme i cittadini che ieri e oggi hanno affollato tanti luoghi della città.

Cosa sfugge del messaggio di pericolo che si cerca di trasmettere? Perché è così difficile rispondere alla richiesta di agire con responsabilità? Ognuno di noi ha un nonno anziano, un amico immunodepresso, una persona più fragile che potrebbe essere colpita dal virus e non farcela.

Forse dovremmo far vedere ai nostri giovani scanzonati e qualche volta un po’ superficiali, le immagini dei reparti di terapia intensiva, dove i pazienti intubati vengono tenuti a pancia bassa per permettere loro di respirare.

Forse potrebbero prendere maggiore consapevolezza del pericolo che c’è in campo?

Ma più dei giovani dovrebbero vederlo i loro genitori, che con leggerezza e bonarietà fanno uscire i figli perché “è così difficile dire di no”.

Cerchiamo di imparare qualcosa da questa emergenza planetaria. Cerchiamo di far capire ai nostri figli che ci sono delle priorità, che ognuno di noi ha una responsabilità, e che anche senza il rischio di multe, o di sanzioni penali, ognuno di noi può fare qualcosa per un diritto che si chiama “senso civico”, o più semplicemente, rispetto per il prossimo.

Tornerà il momento in cui potremo uscire e riprendere la nostra vita da dove l’avevamo lasciata. Sappiamo che è grande il sacrificio che si chiede a tutti.

E’ difficile, ed è qualcosa a cui nessuno di noi era preparato, che nessuno di noi ha mai vissuto.

E’ un momento di cui non ci dimenticheremo facilmente. Ma se avremo rispetto delle regole avremo fatto una grande cosa.

State a casa!