Il 19 marzo si celebra la festa solenne di San Giuseppe, che in Italia e in altri paesi è  tradizionalmente dedicata alla Festa del papà. San Pio IX proclamò San Giuseppe Patrono della Chiesa, egli infatti fu colui che si prese cura di Gesù. Uomo coraggioso e pratico, fu lui a custodire la Famiglia di Nazareth, a traghettarla al sicuro, a permetterle di crescere. San Giuseppe è anche il protettore dei papà, dei carpentieri, dei lavoratori, dei moribondi, degli economi e dei procuratori legali. Non è facile in tempo di quarantena vivere questa giornata. Sono tanti i papà lontani, isolati, separati, magari ammalati o ancora peggio vittime di questo terribile virus. Ma oggi il pensiero va proprio a tutti loro. A chi cercherà comunque di stare vicino ai propri figli con un gesto, con una telefonata o magari via skype o whatsapp.

Il pensiero va ai papà medici, infermieri, lavoratori negli ospedali che combattono ogni giorno per assicurare la salute agli ammalati e a tutti noi, rischiando in prima persona il contagio e la propria incolumità.

Va anche ai papà ammalati, lontano dai loro figli. E a tutti i figli, grandi e piccoli che non possono avere il proprio padre vicino. A chi non può dare un abbraccio e un bacio perché isolato, separato, a volte forzatamente lontano.

A chi invece in questa emergenza che obbliga a stare in casa, ha il proprio papà con sè, l’augurio di poter vivere un momento speciale di condivisione.

Oggi più che mai.

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