REGGIO EMILIA – “Dio non è la causa del Coronavirus. Ma può servirsene per richiamare la nostra vita. Per farci capire che non esistiamo solo noi, che non siamo padroni della storia e del tempo.

Che siamo fragili e bisognosi.

E che ci siamo dimenticati di Lui.

E dobbiamo tornare a Lui, capire che siamo suoi figli e capire cosa è importante davvero. Ciò che è importante davvero è il fatto che ora inizia l’eterno, inizia la nostra vita, che non può essere distrutta nemmeno dal Coronavirus”. Queste le parole dell’omelia del Vescovo Massimo nella Messa di questa IV domenica di Quaresima celebrata nella Cappella del Vescovado e trasmessa in diretta su Teletricolore.

“Anche se i giorni sono drammatici – ha proseguito Mons. Camisasca – possono attenderci tempi ancora più dolorosi. Un’amica di Gerusalemme mi ha detto che non riesce a trovare nella storia un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, se non quello del diluvio universale. Ma anche in quella occasione scopo di Dio non era quello di distruggere il mondo bensì di farlo rinascere. Attraverso una nuova alleanza con i suoi figli.

Anche oggi, attraverso la virtù della speranza dobbiamo capovolgere il male in bene”.