REGGIO EMILIA – Lutto a Reggio per la scomparsa di Carmine Pascarella, noto psicologo e psicoterapeuta, vinto dal virus sabato 21 marzo al Santa Maria Nuova di Reggio, dove era ricoverato. A dicembre aveva scoperto di non ricevere pensione e tredicesima in quanto ritenuto già deceduto dagli enti previdenziali.
Avrebbe compiuto 66 anni in aprile, il giorno della Liberazione, il prof. Carmine Pascarella, noto psicologo e psicoterapeuta, per trent’anni attivo all’Azienda sanitaria locale reggiana, occupandosi in particolare di affidi e adozioni. Il decesso ieri sera al Santa Maria Nuova di Reggio, dove era ricoverato in questi giorni di emergenza virus. Era stato accanto a Loris Malaguzzi come educatore, poi dirigente all’azienda sanitaria per occuparsi di affidi e adozioni. L’anno scorso era andato in pensione, ma ancora continuava a impegnarsi sui temi a lui cari, occupandosi in modo diretto pure della vicenda degli affidi in val d’Enza. Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla moglie e ai tre figli. L’amico e collega Umberto Nizzoli lo ricorda come un riferimento sicuro per le famiglie, per gli operatori, ma soprattutto per i bambini. Sapeva trovare per loro la via per ricostruire un mondo di relazioni umane finalmente nutriente. Carmine era buono, ironico, generoso, a suo modo solare. La nostra collettività si è impoverita perdendolo, aggiunge Nizzoli. A inizio dicembre aveva raccontato una vicenda originale: non ricevendo pensione e tredicesima, aveva scoperto che gli enti previdenziali non gli avevano inviato nulla in quanto ritenuto deceduto al compimento dei 65 anni di età. Poi tutto era stato chiarito. E il prof. Pascarella aveva preso la vicenda con la sua bonaria risata. Così come aveva fatto di recente, fotografato con una birra corona per esorcizzare l’emergenza coronavirus, pochi giorni prima di andarsene per sempre.