Di Linda Lorenzelli

Sabato 21 marzo ci ha lasciato Marisa Iori Boschi, la piccola ribelle, come si è definita lei in ricordo di un episodio della sua infanzia. Donna energica che amava lo sport. E dello sport ha fatto la sua vita: all’età di 34 anni ha fondato insieme al marito Fausto Boschi una rinomata società di Ginnastica a Reggio Emilia, che ancora oggi è attiva nella ginnastica artistica femminile e maschile. La sua era una vera e propria passione: non mancava mai in palestra, era sempre la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via, si presentava anche se stanca o febbricitante …non ricordo giorno in cui non fosse presente, con le sue scarpette da ginnastica. La Signora Boschi (come la chiamava la maggior parte di noi o anche solo Marisa ma comunque dandole rigorosamente del lei, non tanto per distacco o fredda formalità, quanto per sottolineare il suo ruolo, la sua figura predominante per noi e per il nostro comune mondo della ginnastica), comunque Marisa non è mai stata una ginnasta, era una pallavolista e tra l’altro molto brava: fu capitana della nazionale italiana dal 1950 al 1957 ma dal momento in cui ha scoperto la ginnastica artistica ha lavorato duramente per entrare a far parte di quel mondo e lo ha fatto egregiamente. Ha girato l’Italia per formarsi, ha fatto giurie nazionali e internazionali, ha raggiunto alti livelli di competenza tecnica, ha cresciuto ginnaste di grande valore, ha creato e formato istruttori che ancora oggi lavorano con la sua impronta, la sua grinta e la sua passione senza confini. Per qualcuno di noi ha fatto la differenza, perché conoscere la ginnastica attraverso i suoi occhi, le sue gambe, la sua mente è come se la ginnastica si fosse trasferita nel nostro DNA e da lì non si è mai staccata. Tanti di noi non hanno continuato l’attività di allenatore ma i ricordi della palestra continuano a vivere nella mente di tutti. I nostri gruppi di ginnastica, le gare, gli allenamenti durissimi con alti e bassi, urla e sorrisi; i saggi con i succhini e la merendina alla fine e la mitica medaglietta in regalo dentro la scatolina con sopra l’etichetta con scritto il proprio nome (che ho conservato); le riunioni nel corridoio della palestra; i discutibilissimi colori societari bianco-verde con il verde in varie sfumature nei diversi anni, le tute di pannetto targate Giglio; i campi estivi a Pinarella e Castelnuovo Monti, le trasferte di gara, le pizzate di fine anno…bello Marisa aver conosciuto la ginnastica insieme a te e con te e non averla ancora mollata. Il tuo ricordo si associa ad una vita di sport, di sacrifici, di soddisfazioni, di tantissimi amici, di legami veri, e non svanirà mai! E con gli occhi lucidi, perché viaggiare tra i bei ricordi fa commuovere, ti saluto e ti dico grazie Signora Boschi, grazie per quello che ha fatto per me e per l’eredità che mi ha lasciato.