REGGIO EMILIA – “All’inizio di marzo, quando è iniziata l’emergenza Covid19, bloccata a casa, ho iniziato a pensare a cosa poter fare per aiutare” ci spiega Simona Scalabrini, titolare di Doppia Esse T-shirt e autrice dell’iniziativa per la raccolta fondi a favore della Terapia Intensiva di Reggio Emilia.

Simona Scalabrini

“Mi sono posta tre obiettivi: il primo era quello di raccogliere dei fondi per il nostro Ospedale di Reggio Emilia, in vista di una situazione che stava diventando ogni giorno più drammatica.

Il secondo era quello di riuscire a dare una gratificazione personale agli infermieri e ai dottori che lavoravano senza sosta in prima linea al posto nostro. In poche parole volevo fare loro un regalo, qualcosa che potessero portare a casa e che facesse sentire quanto era il calore che arrivava da fuori, dalla gente che rimaneva a casa.

Il terzo obiettivo era di riuscire a mandare un messaggio, di fare qualcosa di simbolico. Una delle mie t-shirt storiche porta la scritta “(R)Esisto”. Ho pensato che fosse perfetta perchè tutti dobbiamo resistere in questo periodo. Chi non può lavorare deve resistere a stare in casa. Le persone che lavorano in banca, in posta, in farmacia, nei supermercati devono resistere e continuare a lavorare in situazioni a volte molto complicate. E infine i dottori, gli infermieri e chiunque lavori negli ospedali devono resistere più di tutti gli altri. 

E poi è una parola che contiene un’altra parola, la parola ESISTO. Infine inizia con la sigla di REggio Emilia”.

“Quindi ho deciso di ordinare 400 tshirt con la scritta REsisto. – prosegue Simona Scalabrini – 150 le ho recapitate all’Ospedale e sono state regalate agli infermieri e ai medici dei vari reparti dedicati al Covid19.

Le altre 250 le ho messe a disposizione sul mio sito www.doppiaessetshirt.it per una vendita online il cui ricavato avrei interamente devoluto in beneficienza sul conto della Terapia Intensiva di Reggio Emilia. 

La vendita online è iniziata il 25 marzo e in 20 giorni sono riuscita a raggiungere l’obiettivo dei 5000 euro da donare all’ospedale.

Non nascondo l’emozione e la soddisfazione di essere riuscita a raggiungere in così poco tempo questo risultato.

Le persone che hanno aderito avevano davvero voglia e bisogno di aiutare e io ho solo dato loro un’idea diversa per poterlo fare.

Dedicherò questa offerta alla memoria di un mio cugino di 38 anni, Andrea Farioli, medico epidemiologo dell’ospedale di Bologna, – conclude Simona – che ci ha lasciato qualche giorno fa a causa di un infarto improvviso per il troppo stress e il troppo lavoro causa Covid19. Una delle tante vittime indirette di questo maledetto virus”.