Di Romano Pezzi

Trofeo Laigueglia, vinto da Angelo Ciccone

Ripartenza? Ci sono le date. Dopo il lockdown imposto dal Governo e naturalmente dalla Federazione Ciclistica Italiana, il ciclismo, con estrema attenzione, pare voglia sfidare il Covid-19 e aprire all’attività. Ma come?

Dal Trofeo Laigueglia, vinto da Angelo Ciccone, quindi da oltre due mesi, ogni corsa programmata pare sia annullata, rimandata al prossimo anno.

A gennaio era stato presentato il Giro per gli under 23, in programma a giugno, ma non se ne parla più.

Peccato soprattutto perché alla corsa a tappe, erano attesi i corridori della squadra reggiana, la Beltrami Tsa e per di più, la tappa a cronometro di metà corsa, si sarebbe disputata sulle strade della Bassa Reggiana con arrivo a Guastalla.

L’attività ciclistica intanto ha ripreso dai meccanici e ai negozi specializzati, ma per le corse si gareggia solo in modo virtuale, in sella alla propria bici, pedalando sui rulli.

Per chi pedala per uso terapeutico tra l’altro, con cyclette e affini, ha potuto procurarsi l’attrezzatura, la Barbieri Ortopedia di Viale Umberto 1° ha infatti esaurito le scorte per soddisfare le richieste. 

Si è disputato in questo modo, sui rulli, anche una sorta di Giro d’Italia promosso dai corridori professionisti, col ricavato versato in beneficenza.

Migliaia di appassionati, lo hanno seguito pedalando da casa e collegati con proprio computer o allo smartphone, in pratica dalla bici al web.

Un sistema di interpretare il ciclismo grazie ad una tecnologia, impensabile fino a pochi anni addietro.

In questo Giro-virtuale, vinto dal Team Astana, davanti alla Trek Segafredo (la squadra di Nibali) e all’Androni Giocattoli, si sono messi in luce Giovanni Carboni e Filippo Zano, due giovani della Bardiani Csf  compagni di scuderia di Mirco Maestri. Thomas Pesenti invece, leader della Beltrami Tsa, primo dei nostri all’ultimo Trofeo Laigueglia, si è classificato al secondo posto dietro Tizza, nel Virtual Spring Challenge Web. Un esempio di volontà ed intelligenza per il giovane corridore della Beltrami, il quale a priori aveva fatto un pensiero al Trofeo Papà Cervi il 1° maggio, poi annullato. A Praticello tra l’altro, Pesenti vinse anche da esordiente.  

Thomas Pesenti

Tramite il web si sono potuti disputare allenamenti di gruppo, a migliaia. Il nostro Ernesto Pedroni infatti, fotografo pubblicitario di Rivalta, unico italiano a fregiarsi il titolo di campione del mondo Downhill (gare in discesa col mountain bike) nella categoria Master, ha potuto allenarsi in modo virtuale, nientemeno con Loic Bruni, un “azureen” di Cagnes sur Mer, da tre anni imbattuto ai mondiali elite, sempre nel downhill.

Bruni infatti, dalla sua casa in Costa Azzurra, sita ai piedi della Colette, la casa-museo di Auguste Renoir, ha indetto un allenamento collettivo, al quale hanno risposto migliaia di bikers, percorrendo i tracciati più ostili del programma di Coppa del Mondo, ovvero Val di Non, Pila, Imperia, Quebec, Andorra, ed altre.

Pedroni, portato al “downhill” dai figli Marcello e Michele, ha fondato un proprio team per cui costruisce le speciali Bike con le quali da vent’anni e partecipa ai mondiali ed a tutte le prove Gravitalia.    

La Uci (Unione Ciclistica Internazionale) invece ha coraggiosamente delineato un proprio calendario, sfidando ogni reazione “mutanti”  del Covid19, dal primo agosto con le Strade Bianche, ai primi di novembre, data prevista col termine della Vuelta d’Espana.

Tra questo spazio, sono programmata tutte le classiche del nord, la  Milano-Sanremo l’8 agosto, i campionati nazionali il 20/8, il Giro di Lombardia, il Tour de France dal 29 agosto al 20 settembre, il Giro d’Italia dal 3 al 25 ottobre, nonché la Tirreno-Adriatico 7-14 settembre, Parigi-Roubaix il 25 ottobre. I Campionati del mondo sono confermati il 27 settembre, ad Aigle, in Svizzera, sulle rive del Rodano a meno di dieci chilometri dal Lago Leman.

“Il calendario è stato fatto – commenta Alessandro Ballan campione del mondo a Varese 2008 ed ora commentatore Raiperò ritengo sia obbligo prevedere un piano B e un’azione positiva da parte dei corridori. Parecchi team sono in difficoltà, col futuro incerto in quanto non si conoscono ancora le date delle nostre gare per evitare antipatiche concomitanze con le prove importanti. “

“Non dubito che tutte le precauzione siano prese – dice il quattro volte maglia gialla Chris Froome da Montecarlo ove risiede ora, bloccato dal Covid19 – ma sono  anche sicuro che esiste la possibilità che non si corra il Tour de France; ma io mi preparo e mi alleno. Ho fiducia del lavoro del Governo e dell’organizzazione dell’Aso. Sappiano che il Tour de France rimane al centro della ripresa”.

Mirco Maestri

In questo contesto, il nostro professionista Mirco Maestri, 28 anni, leader alla Bardiani Csf, potrà difendere il proprio primato, inerente al numero di chilometri percorsi di fuga alla Milano-Sanremo. In quattro partecipazione alla “Corsa al sole”,  Maestri ha pedalato in testa per oltre mille chilometri; un primato. Questo suo modo di correre tra l’altro, ha permesso a Maestri di vincere la classifica a punti alla Tirreno–Adriatico dello scorso anno. A fine stagione al reggiano scade il contratto da professionista con la Bardiani Csf. Gli occorrerebbe a nostro avviso, una maggiore sicurezza e tranquillità per tentare l’impresa in questi mesi.

Anna Trevisi

Notevoli chance possiede anche Anna Trevisi in campo femminile. La ciclo girl di Reggiolo, che a febbraio, prima del forzato lockdown, ha colto un bel secondo posto in Australia, potrà continuare la serie positiva sin dal 1° agosto alle Strade Bianche di Siena e al Tour del France “feminin” che si disputa a Nizza il 29 agosto.

La Trevisi appartiene alla Alé Slovenia, la squadra Wold Tour più internazionale del contesto in quanto oltre alla Tricolore Marta Bastianelli, corrono anche  la campione Giapponese, le slovene e lituane, quindi con la possibilità di correre in ogni parte del mondo.

Nel ciclismo giovanile invece esiste ancora l’incertezza più assoluta.

Il “Giro della Lunigiana”, la corsa più difficile e attesa della categoria juniores, di solito in programma alla prima settimana di settembre, è stato cancellato. Gli organizzatori del Gruppo Casano, non si sentono di fare un salto nel buio, allineando al via giovani atleti di numerose nazioni, senza certezze. Il lavoro organizzativo per allestire questo corsa è notevole e si appoggia molto sui volontari, i quali da quarant’anni danno vita alla corsa, ma che ora dicono, non ci sono le condizione per continuare.

Il “Lunigiana” poteva essere un ottimo test per il nostro Federico Biagini, capofila della Nial Nizzoli, tra i sicuri partecipanti nella file della rappresentativa emiliana, per un confronto con i migliori juniores del mondo. Per il reggiano l’appuntamento è soltanto rimandato per l’edizione del 2021. Stessa cosa dicasi per la Due Giorni di Vertova, in Val Seriana, nel bergamasco, sospesa e rimandata al prossimo anno.

Intanto il lockdown ha stimolato le menti dei dirigenti per un ritocco alle regole internazionali del ciclismo giovanile. Si progetta infatti di allungare di un anno, l’età delle varie categorie, a partire dai giovanissimi, quindi esordienti, allievi e juniores. Gli under 23 diventeranno quindi under 24, questo per dare più chances ai giovani di passare professionisti.

Danilo Barozzi

Ricordiamo infine la scomparsa di Danilo Barozzi, il più autorevole dei nostri ciclisti, morto nel marzo scorso, mentre era ricoverato al Santa Maria Nuova, per sospetta frattura al femore, a seguito di una caduta nella sua casa di Bagnolo in Piano. Barozzi aveva 92 anni passati. Era stato professionista dal 1949 a 1958, vincendo una decina di corse. Aveva preceduto Fausto Coppi, fresco iridato, in uno storico G.  Premio di San Marino il 5 settembre del 1953. Era l’ultimo testimone della squadra azzurra che partecipò al Tour de France del 1955.