REGGIO EMILIA – Con il progetto, ora declinato nelle azioni del protocollo ‘Prove di futuro: esperienze estive di relazioni e di gioco’, che coinvolge gli operatori del sistema educativo e il Comune, riaprono a Reggio Emilia i Centri estivi per la fascia di età compresa fra i 3 e i 6 anni. Nel lungo e complesso percorso di riapertura dei servizi e dei luoghi vitali della comunità nella Fase 2 Coronavirus seguita alla fase acuta della pandemia, percorso che in ambito scolastico ha toccato nei giorni scorsi la riapertura dei Centri estivi per la fascia 6-14 anni, ora è dunque la volta dei più piccini.
“Se sommiamo i 1.400 posti messi a disposizione di bambine e bambini della fascia 3-6 anni ai 2.600 dedicati alla fascia fino ai 14 anni, presentati alcuni giorni fa, abbiamo 4.000 posti nei Centri estivi di Reggio Emilia, per l’estate 2020: un’offerta rilevante sul piano quantitativo, ma ancor più sotto il profilo qualitativo dell’offerta educativa e ricreativa, oltre che della sicurezza sanitaria. Un lavoro collettivo degli attori dell’educazione e della sanità, di cui possiamo essere contenti”, ha detto il sindaco Luca Vecchi, che ha presentato alla stampa la proposta educativa per l’estate.
“Nelle settimane della ‘chiusura’ e in quelle immediatamente successive, abbiamo ascoltato, dialogato, collaborato, Comune e sistema città, intorno a tavoli tematici diversi, fra i quali quello dell’educazione – ha proseguito il sindaco – Ciò ha dato risultati necessari nell’immediato e, nello stesso tempo, ha costituito un importante esercizio di metodo, un affiatamento ulteriore per il futuro. Potremmo parlare di un Reggio Approach diffusivo, attuato nell’epoca Covid.
“L’infanzia era ingiustamente uscita dal dibattito pubblico nei mesi scorsi, a causa dell’emergenza che aveva priorità sanitaria. Nel graduale ritorno al molteplice, l’infanzia sta riprendendo il posto che le spetta nella società – ha concluso il sindaco – a cominciare dai servizi, che anche nel caso dell’infanzia sono stati oggetto di rapide rimodulazioni. Credo che il lavoro di collaborazione, che ha portato ai Protocolli per i Centri estivi, sia un’esperienza di primaria importanza per la gestione della complessità del sistema educativo e scolastico, che dovremo nuovamente trattare in vista della riapertura di settembre”.
“I presupposti del nostro lavoro – ha spiegato l’assessora all’Educazione, Raffaella Curioni – sono stati i diritti dell’infanzia e delle famiglie, i contenuti educativi e la sicurezza sanitaria, declinati con modalità necessariamente nuove. Essere comunità e condividere gli stessi problemi ci ha aiutato in questa operazione complessa, che ha esitato un Protocollo che consente unitarietà e chiarezza dell’offerta nei suoi aspetti cruciali. Un grazie quindi all’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia del Comune, alle cooperative che gestiscono in convenzione varie scuole, alla Fism e a soggetti privati che hanno partecipato ai nostri tavoli, fra cui scuola steineriana ed ente Veneri”
Sul tema rette, ha concluso l’assessora, “abbiamo lavorato al massimo per il loro contenimento e sappiamo che ulteriori ristori, per gestori dei Centri estivi e famiglie, arriveranno dal bando Conciliazione regionale, da Inps e da provvedimenti governativi”.
Il direttore dell’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia, Nando Rinaldi, ha sottolineato fra l’altro che gli iscritti ai Centri estivi quest’anno sono in numero superiore, di oltre 100 unità, al passato e che anche per la fascia 0-3 anni sono in previsione le inziative nei parchi di ‘Creare insieme’.
Alla conferenza stampa hanno inoltre partecipato, in rappresentanza degli altri principali attori dei Centri estivi 3-6 anni, Sandra Rompianesi presidente di Fism, Sara Manfredini responsabile cooperazione sociale di Legacoop Emilia Ovest e Giovanni Teneggi direttore di Confcooperative.
Per informazioni: https://www.comune.re.it/