Nicola Tria, assessore a Lavori pubblici e Legalità, Il sindaco Luca Vecchi, Alex Pratissoli, vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana

REGGIO EMILIA – Edilizia sì, ma sostenibile. Ovvero concentrata su rigenerazione urbana, riqualificazione energetica e sismica, ammodernamento infrastrutturale, cura dell’ambiente e del territorio. Accompagnata da semplificazione amministrativa e accelerazione degli investimenti, da innovazione nella progettazione e negli interventi.

E’ l’edilizia che esce dalla fase emergenziale della pandemia, offre risposte innovative alla comunità e trova in esse la leva per ripartire, creare reddito, lavoro e qualità urbana.

Tutto nel ‘Manifesto per il rilancio sostenibile dell’edilizia’, costruito dall’Amministrazione comunale insieme con associazioni ci categoria, sindacati e ordini professionali di Reggio Emilia:  Unindustria Ance, Cna, Legacoop Emilia Ovest, Confcooperative, Lapam Confartigianato, Cgil, Cisl Emilia centrale, Uil, Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, Ordine degli ingegneri, Collegio dei geometri, Ordine periti industriali.

Il Manifesto, una delle azioni del Piano ‘Reggio Emilia Riparte’ è stato presentato stamani alla stampa dal sindaco Luca Vecchi assieme al vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana Alex Pratissoli e l’assessore a Lavori pubblici e Legalità Nicola Tria. Per gli ordini e collegi professionali è intervenuto l’architetto Andrea Rinaldi; per i sindacati Luca Chiesi; per le imprese e la cooperazione Roberto Meglioli.

Arch. Andrea Rinaldi

“Abbiamo bisogno di un’economia nuova, basata sulla ricerca, sull’innovazione e sulla sostenibilità in tutti i campi – ha detto il sindaco Luca Vecchi – L’edilizia è inserita in questo circuito a pieno titolo e il suo apporto può essere decisivo. Serve innovare, anche nella competitività, per affrontare un mercato sempre più incardinato nella rigenerazione urbana e nela riqualificazione dell’esistente, nel risparmio energetico e in generale nella sostenibilità. Il pubblico a Reggio Emilia è da anni fortemente impegnato in questa direzione e ha stimolato in questo ambito consistenti investimenti privati.

“Serve fare di più, perché l’ambiente e la sostenibilità delle scelte lo richiedono. Sono carte molto importanti che si possono giocare, a maggior ragione adesso, quali strumenti per affrontare e uscire dalla crisi. La sostenibilità deve porsi quale strategia industriale, nutrirsi di ricerca e avvalersi di quelle filiere già molto sviluppate a Reggio e nel resto dell’Emilia. Penso alle opportunità offerte dal nuovo Ecobonus nazionale, alla ripetizione e ulteriore diffusione di operazioni pubblico-provate che hanno dato ottimi risultati come il Bando facciate, penso a quanto realizzato da gruppi come Iren, che nella nostra città ha sviluppato strategie industriali in campo ambientale tali da fare della nostra realtà un punto di riferimento nazionale.

“Come vediamo – ha concluso il sindaco – vi sono ottimi presupposti per qualificare ulteriormente il nostro settore edilizio, per creare una cultura del costruire nuova e con un futuro concretamente plausibile. La costituzione di reti di imprese per una filiera dell’edilizia, specializzata ad esempio nella riqualificazione energetica degli edifici, è una opportunità realizzabile nel nostro territorio. Gli obiettivi e le azioni di questo Manifesto, condiviso dai principali attori dell’edilizia e delle professioni, sono chiari e costituiscono un valido punto di partenza per i prossimi mesi e oltre, sono frutto di una partecipazione e una governance efficaci”.

Luca Chiesi

“Ogni crisi genera fragilità e non possiamo correre i rischi ulteriori che la fragilità di solito porta con sé nell’economia – ha detto l’assessore a Legalità e Lavori pubblici Nicola Tria – Perciò il Manifesto parla in maniera molto esplicita, accanto ai temi della sostenibilità declinata in rigenerazione e risorse, quelli della semplificazione e della trasparenza, della salute e della sicurezza dei lavoratori, della legalità in ogni ambito di intervento e modalità operativa.

“La città ha a disposizione un pacchetto di opere pubbliche, del valore complessivo stimato in 500 milioni di euro, con finanziamenti sia comunali, sia regionali, sia statali, di eccezionale livello per contenuto strategico, rilevanza pubblica e quantità: dalle infrastrutture stradali alla Sanità, dalla rigenerazione urbana alla qualità di spazi pubblici, scuole, quartieri, università. Il privato è sempre più impegnato nel proseguimento e rafforzamento di una partnership con il pubblico che è tipica del lavoro comune della nostra città.

“Questo si traduce – ha concluso Tria – in presupposti molto importanti per una ripartenza efficace ed anche per una sua accelerazione rispetto alle previsioni della pianificazione pre-Covid. Una ripartenza che, però, non può e non potrà mai estraniarsi da un metodo e da una cultura della sicurezza e della legalità, temi non a caso ben definiti nel nostro Manifesto”.

Roberto Meglioli

In tema di legalità e sicurezza, il Manifesto prevede:

Subordinare tutti gli incentivi fiscali e i contributi anche locali, alla dimostrazione sia dell’appartenenza alle white-list provinciali, sia al rispetto integrale dei Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale e ai contratti territoriali, sia alla regolarità contributiva e di qualificazione delle imprese.

Garantire al contempo una tempistica massima per la risposta alla richiesta di iscrizione alle white-list provinciali da parte delle prefetture. Garantire il rispetto di tutte le norme in materia di salute e sicurezza dei lavoratori sulla protezione da coronavirus.

Promuovere l’adesione delle imprese allo strumento del Cruscotto di cantiere e l’utilizzo di sistemi di identificazione del personale sui cantieri.

Recepire i futuri elementi di regolazione degli appalti pubblici assunti dal Comune in qualità di stazione appaltante.

“In passato – ha spiegato il vicesindaco Alex Pratissoli – per sostenere il settore, abbiamo assistito all’utilizzo di formule come la deregolamentazione generalizzata, l’eliminazione dei vincoli ambientali, l’utilizzo di condoni edilizi e fiscali. Riteniamo che sarebbe un errore imperdonabile utilizzare queste vecchie ricette per programmare il futuro, ma occorre piuttosto introdurre nuovi processi, maggiormente efficienti, sostenibili e inclusivi. Per superare i problemi già presenti nella fase di “normalità” pre-Covid occorre infatti investire su nuovi modelli di crescita e sviluppo maggiormente sostenibili, coniugando gli investimenti previsti con una conversione ecologica di economia e società, che si ponga l’obiettivo primario della lotta alle diseguaglianze, il potenziamento della sanità pubblica, la decarbonizzazione dei processi produttivi nel solco tracciato delle Nazioni Unite con gli obiettivi di Agenda 2030 e quelli previsti dal Green Deal europeo.

“Il settore edilizio ha aggiunto Pratissoli – è chiamato a svolgere un ruolo da protagonista nello sviluppo investendo sulla sostenibilità, la rigenerazione senza consumo di suolo, l’efficienza energetica e la sicurezza sismica, le fonti rinnovabili, la manutenzione delle infrastrutture, su nuovi servizi per la mobilità sostenibile e la diffusione delle tecnologie digitali. Occorre fare tutto questo nel rispetto delle norme di salute e sicurezza, della tutela del lavoro e della legalità.

Allegato il testo integrale del Manifesto