REGGIO EMILIA – “I numeri sono sotto gli occhi di tutti, c’è un incremento costante dai primi di ottobre. E’ il momento di prestare sempre più attenzione: non siamo in lockdown ma ora più che mai è fondamentale seguire le regole. Mascherine, distanziamento e igiene delle mani sono ancora lo strumento più importante per scongiurare il rischio di tornare a una situazione come quella di marzo”.

Durante la conferenza stampa con gli organi di informazione tenutasi in streaming questo pomeriggio, la dott. Cristina Marchesi, direttore generale dell’Ausl reggiana è intervenuta insieme al direttore sanitario dott. Nicoletta Natalini, e al direttore del presidio ospedaliero, dott. Giorgio Mazzi, per fare il punto della situazione a fronte della crescita dei contagi degli ultimi giorni.

Aumentano i contagi e anche i ricoveri

“La crescita dei contagi – ha continuato Marchesi – porta a un aumento dei ricoveri. Non siamo nella situazione di marzo ma c’è un progressivo incremento. Ci preoccupa la situazione che potrà esserci tra una settimana–dieci giorni e le trasformazioni che dovremo mettere in atto”. Il direttore Marchesi ha poi sottolineato la differenza tra focolaio e caso sporadico. Il primo si riferisce a positività legate a casi già noti (per contatti stretti avvenuti in famiglia, lavoro, ecc), il caso sporadico è quello che non è collegato a un focolaio già attivo ma che può diventarlo.

Il tracciamento non si ferma

“C’è una grande attività legata ai ricoveri – ha continuato la dott. Marchesi –  ma grande è anche il lavoro al di fuori, fatto di attività di tracciamento e contact tracing, che comporta telefonate a tutti e lunghe e dettagliate ricostruzioni per individuare i contatti (stretti se si tratta di famigliari o colleghi con cui si è rimasti per più di un quarto d’ora senza mascherina). Poiché in questo momento non abbiamo restrizioni e non siamo in lockdown, ogni caso ha moltissimi contatti. Questi vengono sottoposti a tampone di verifica.”

A Reggio circa 1200 tamponi al giorno

“Considerando che oggi un caso positivo ha mediamente 20-30 contatti più o meno stretti, il lavoro di verifica è enorme, per questo nonostante sia stato rafforzato il servizio di igiene pubblica, la telefonata dell’Ausl può arrivare anche dopo 48 ore dalla diagnosi di positività. Al momento vengono eseguite 120 chiamate al giorno. Già da settimane viaggiamo su una media di 1000-1200 tamponi al giorno, e dalla prossima settimana aumenterà la capacità grazie a una nuova attrezzatura che consentirà di aumentare di altri 500 al giorno”.

A chi vengono fatti i tamponi?

“I tamponi vengono fatti ai contatti stretti e meno stretti delle persone risultate positive, attraverso il tracciamento; a coloro che sono in lista per ricoveri già prestabiliti, ai ricoveri che arrivano dal pronto soccorso, ai sintomatici a cui è stato prescritto dai medico di medicina generale o dagli Usca, a chi è risultato positivo ai test sierologici. I drive in funzionano a pieno ritmo da molte settimane, e la diagnostica tramite tampone verrà ulteriormente intensificata”.

Vaccino antinfluenzale: arrivate 8000 richieste in una settimana

Nicoletta Natalini, direttore sanitario Ausl ha fatto il punto sulle dosi di vaccino antinfluenzale: “La paura del covid ha fatto aumentare la domanda. Ad aprile abbiamo richiesto il 40% in più di dosi degli anni scorsi (in cui l’adesione alla campagna antinfluenzale era del 50% degli aventi diritto ai vaccini gratuiti), ma nonostante la richiesta di approvvigionamento sia stata molto superiore, ci troviamo in una situazione difficile perché quest’anno il vaccino lo vorrebbero fare anche categorie che non lo avevano mai fatto. Se negli anni scorsi arrivavamo a eseguire circa 6000 vaccini in totale, quest’anno nella prima settimana le prenotazioni sono già arrivate a 8000.

Stiamo cercando di coprire tutte le richieste avute (una quota di vaccini a pagamento è stata alle farmacie) ma la domanda è molto aumentata.

E’ importante però sapere che le misure di protezione contro il covid aiutano anche a proteggere dall’influenza – ha sottolineato Nicoletta Natalini – Mantenere le procedure di sicurezza protegge in modo importante anche dagli altri virus influenzali.

Al momento le prenotazioni sono state sospese perché come detto le richieste superano abbondantemente le possibilità, ma sono già state richieste ulteriori dosi di vaccino e appena possibile verrà riattivato il servizio di prenotazioni”.

Assistenza territoriale Covid

La dott.ssa Natalini ha anche illustrato la distribuzione dell’assistenza Covid sul territorio: “Sul territorio ci stiamo organizzando per accogliere i pazienti in dimissione dall’ospedale che sono ancora positivi o i casi che non possono fare l’isolamento a casa.

Oggi a Guastalla è stata aperta una CRA Covid per gli anziani positivi non autosufficienti, in cui sono già arrivati 4 ospiti. In totale la struttura conta 18 posti letto che in questo modo libereranno letti in ospedale.

Si sta organizzando anche una residenza temporanea per malati psichiatrici positivi in Via Petrella.

C’è un albergo che ospita 5 ospiti, oltre alla Rems per i pazienti positivi che non possono isolarsi a domicilio (ad oggi 16). Ci sono poi gli ambulatori Covid e le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), ulteriormente potenziati negli ultimi giorni.

Gli ambulatori Covid (aperti a Reggio 7 giorni su 7) vengono usati per i pazienti inviati dai medici di medicina generale con sintomi simil covid di lieve entità. Negli ambulatori c’è un medico che visita, esegue il tampone se necessario poi il paziente torna a domicilio fino all’esito.

Medici e infermieri delle Usca visitano a domicilio persone già positive oppure con sintomi da Covid che siano allettati e impossibilitati a uscire. Le Usca prima erano attivate a richiesta ma ora si cerca di tenerle aperte 12 ore al giorno soprattutto su Reggio.

Ci sono poi su tutta la provincia 7 postazioni per i tamponi Drive through: uno in ogni distretto e 1 a Reggio per i bambini sotto i 6 anni, aperto per assicurare una postazione più conforme alle necessità dell’infanzia, dove spesso c’è un pediatra o comunque infermieri abituati a trattare la fascia di età pediatrica”.

Dott. Mazzi: “Ricoveri triplicati in una settimana”

“C’è un presidio del territorio molto più puntuale rispetto a marzo. Sia sui tamponi che sull’indagine epidemiologica siamo più pronti e consapevoli di quello che potrebbe accadere. Le buone notizie però finiscono qui – ha detto il direttore Mazzi – Oggi abbiamo 90 ricoverati, il 16 ottobre erano 35. Questi 90 sono il 7-8% dei positivi, e di questi un 20% va in terapia intensiva o semi intensiva. Se il trend di crescita non dovesse cambiare tra 5 o 6 giorni potremmo dover raddoppiare la disponibilità di letti in terapia intensiva o semintensiva. La dotazione ordinaria comprende 20 letti di terapia intensiva (12 a Reggio, 2 a Castelnovo Monti, 2 a Guastalla) e 6 di semi intensiva, per un totale di 26 di cui oggi occupati sono 21”.

Mazzi ha sottolineato come oggi il Covid si manifesti in modo molto eterogeneo. Ci sono pazienti acuti, subacuti o da lungodegenza in strutture socio sanitarie.

Tutte le altre patologie non Covid sono però sempre presenti e l’attività risente di un bilanciamento nell’organizzazione ospedaliera che al momento è difficile poter prevedere in un quadro in evoluzione come quello attuale con dati che parlano di uno sviluppo esponenziale.