
Se in questi week end vi siete concessi qualche passeggiata all’aria aperta in campagna, per smaltire i chili di troppo dovuti alle feste natalizie appena trascorse, vi sarà certamente capitato di rimanere incantati dalla sensazione di pace e quiete che solo la natura sa donarci. Nelle nostre aree marginali, i sempreverdi sono davvero scarsi, ma ciò nonostante gli alberi privi di foglie, si mostrano in tutta la loro maestosità, mettendosi a nudo e rivelando ai nostri occhi intrecci di rami davvero fiabeschi e alle nostre orecchie giungono canti discreti di timidi merli, pettirossi e cince. Ma se tutto questo ci affascina nel mondo rurale che ci circonda, perchè non provare a ricrearlo in giardino?

Molto spesso nel periodo autunnale, si dedica gran parte del tempo libero a fare tabula rasa di tutte quelle cose che potrebbero far apparire un pochino più naturale il giardino stesso…e le foglie cadute diventano una vera ossessione, dimenticandoci di godere appieno di questi colori giallo-aranciati che possono infondere l’ottimismo di cui tanto abbiamo bisogno. Gli steli secchi delle erbacee perenni o delle graminacee ornamentali, ad esempio, rivestiti dalla brina, si trasformano in misteriosi ricami, vere e proprie ghirlande di ghiaccio. Avete mai provato a fermarvi ad osservare gli alberi spogli bagnati dalla pioggia? A mio avviso l’immagine più bella è quella delle gocce che scivolano lungo i rami più sottili…sembrano piccolissime sfere di cristallo, che a poco a poco, si ingrossano e precipitano al suolo.

Sicuramente gli alberi sono gli elementi più appariscenti del giardino invernale: se il vostro spazio è di dimensioni modeste da offrire ospitalità ad un solo albero, è bene stare attenti a non cedere alla tentazione di acquistare uno di quelli che danno il massimo solo nel momento della fioritura, altrimenti il rischio è quello di avere una pianta interessante per solo una ventina di giorni l’anno.
Prima di portarvi a casa un albero, informatevi quindi sulle dimensioni che raggiungerà da adulto perché mettere a dimora una pianta in uno spazio ristretto significa doverla poi sottoporre a inutili drastiche potature che minano la salute dell’albero stesso e non giovano men che meno alla sua estetica.

Le stesse regole valgono per la scelta di piccoli arbusti & perenni. Vi consiglio di optare per quelle specie che presentano tronchi o rami colorati (io adoro il Cornus sanguinea “Midwinter fire” i cui rami spogli con il freddo si colorano di rosso-granata) o che producono copiose pannocchie di bacche, come la Nandina domestica “Fire power”. Ma non è tutto. Per avere un giardino pieno di piccoli ospiti, optate per arbusti che producono bacche come il Sambuco, il Sorbo e la Rosa canina, perché ne vanno ghiotti, ma anche il Caprifoglio, il Ginepro e il Cotoneaster sono una buona scelta perché facilmente coltivabili in vaso sul terrazzo.

Un buon sistema ecofriendly per rifornire gli uccellini di semi, per un periodo prolungato di tempo, è quello di utilizzare una bottiglia capovolta, quelle dell’acqua per intenderci.
Adesso vi spiego come fare. Realizzate una mangiatoia coperta e prevedete sin da subito una tavoletta sagomata per fare da sostegno alla bottiglia. Introducete all’interno semi di piccola dimensione, come il miglio (gradito dai Fringuelli o dai Passeri) o i semi di zucca/mela adatti ai Verdoni e alle Cince. Man mano che i volatili se ne ciberanno, i semi scenderanno progressivamente senza sparpagliarsi sulla mangiatoia stessa. Ultimo ma non meno importante, non dimenticatevi dell’acqua: è basilare per la loro sopravvivenza. Utilizzate un vecchio piatto poco profondo e il gioco è fatto.