Vaccinazioni presso l’Ente Fiera di Reggio Emilia

“E’ un andamento lineare ma stabilizzato su numeri alti quello dei contagi in provincia di Reggio, anche se negli ultimi giorni ci siamo assestati tra i 160 e i 240 casi giornalieri, quindi inferiori ai 300 della settimana scorsa”. Il direttore generale Cristina Marchesi ha commentato i numeri dell’emergenza insieme al resto dei vertici Ausl questa mattina. “I nuovi casi sono ancora ‘figli’ delle  festività natalizie. Si tratta prevalentemente di focolai famigliari o amicali, che noi definiamo focolai sparsi. Molti casi diagnosticati sono legati all’attività di contact tracing e questo è molto importante perchè si tratta di persone già isolate. Da alcune settimane infatti i casi sintomatici sono meno della metà (ieri erano il 35%). Stiamo vivendo il prolungamento della seconda ondata e dovendo affrontare la campagna vaccinale speravamo in numeri più contenuti”, per questo la raccomandazione da tutti i responsabili Ausl continua a essere quella dell’uso delle misure di sicurezza: mascherina, distanziamento e nessun assembramento.

Vaccinazioni presso l’Ente Fiera di Reggio Emilia

VACCINI E POLEMICHE Diffuse in modo improprio le modalità informatiche per prenotare i vaccini

Intanto la campagna vaccinale procede ai ritmi previsti, anche se non c’è ancora una data per la cosiddetta vaccinazione di massa che riguarderà tutta la popolazione e che, a detta del commissario Arcuri, dovrebbe iniziare a marzo.

In riferimento alle polemiche sorte nei giorni scorsi riguardo alle vaccinazioni somministrate a personale non sanitario, la dottoressa Marchesi ha sottolineato il fatto che nelle nostra provincia e anche in regione ci sia la presenza di un volontariato che svolge stabilmente funzioni strettamente legate a quelle sanitarie, come  il personale di soccorso, che fa trasporto pazienti stazionando negli ospedali e che quindi necessita del vaccino pur non essendo medico o infermiere.  “A Reggio abbiamo anche tanto personale non sanitario che lavora nei check point – ha spiegato – siamo una delle aziende che ne ha il maggior numero sul territorio: solo al Santa Maria abbiamo 9 varchi presidiati anche da personale amministrativo poiché non avremmo abbastanza personale sanitario o lo andremmo a sottrarre a funzioni più appropriate. Abbiamo vaccinato 2600 volontari del soccorso tra Croce Rossa e le altre Croci della provincia che fanno capo ad AMPAS”.

La Direzione dell’Azienda USL informa inoltre che nella giornata di ieri sono state diffuse in modo improprio, da parte di soggetti privati di cui ancora non si conosce l’identità,  le modalità informatiche per la prenotazione della vaccinazione anti COVID riservata alle categorie aventi diritto previste dalla fase 1. L’accesso è stato immediatamente bloccato e le liste di prenotazione verificate al fine di garantire la correttezza degli aventi diritto. Si è trattato quindi di un fenomeno limitato a pochissime persone, subito disattivato, con la modifica delle modalità di prenotazione. L’Azienda – si legge nella nota –  si riserva di valutare eventuali azioni legali nei confronti di coloro che hanno impropriamente diffuso le modalità di prenotazione. Al di là di questo piccolo disguido, l’Azienda, dall’inizio della campagna, ha vaccinato oltre 11.000 persone.

“Questo episodio ci ha molto amareggiato, – ha commentato Marchesi – l’argomento mi sta molto a cuore perché la vaccinazione è una risorsa preziosa che dobbiamo riservare alle categorie degli aventi diritto ed evitare qualsiasi forma di abuso”.

Vaccinazioni presso l’Ente Fiera di Reggio Emilia

Il direttore Giorgio Mazzi: ‘Cala la percentuale dei positivi sui tamponi ma a Reggio il tasso di positività è al di sopra della media regionale”

“A distanza di due settimane dalle festività natalizie e dal Capodanno la percentuale dei nuovi positivi si va leggermente riducendo”, ha spiegato Giorgio Mazzi, direttore del Presidio Ospedaliero, “se la media era del 20% sui tamponi effettuali per la prima volta, con punte giornaliere che avevano superato il 30%, nell’ultima settimana si attesta stabilmente al 15%. Il tasso di positività per 1000 abitanti però si mantiene al di sopra della media regionale cosi come per incidenza, cioè il numero dei nuovi positivi su 100mila abitanti, siamo sopra la media regionale con le province di Modena, Bologna e Forli’ Cesena. Questo significa che il virus continua a essere stabilmente presente nella nostra provincia, che continua a circolare e che quindi l’adozione delle misure restrittive e ancora assolutamente indispensabile”.

A fronte di una media giornaliera di accessi al Pronto Soccorso che è sostanzialmente sovrapponibile a quella della scorsa settimana, Mazzi ha spiegato che viene rilevata una lieve diminuzione di pazienti positivi al covid, dai 30 al giorno della scorsa settimana si è passati a 25 come media giornaliera, la percentuale dei positivi sul totale degli accessi è scesa dall’11% al 9%.

“Dal 1 gennaio dopo la flessione che avevamo registrato durante il periodo natalizio siamo bloccati su un numero di ricoverati con covid che da 14 giorni oscilla fra i 180 e i 200 sull’intero presidio ospedaliero – ha proseguito – Dopo le riduzioni del periodo natalizio siamo stati costretti a riconvertire posti letto covid a Reggio e a Guastalla. Abbiamo riaperto 10 posti in medicina cardiovascolare  a Reggio e aumentato di 8 posti letto per covid in medicina interna a Guastalla. I posti letto occupati attualmente nelle due rianimazioni sono 4 a Guastalla, 2 covid e 2 non covid e a Reggio 14 covid e 7 no covid. Il dato è aggiornato a questa mattina ma potrebbe variare nelle prossime ore o giorni.

La situazione si può definire “altalenante” non c’è un evidente dato in crescita  ma nemmeno quella riduzione che tutti auspicavamo. I numeri in questo momento sono stazionari se escludiamo una costante saturazione dei posti letto in terapia semintensiva, questo è un dato che conferma indirettamente quello che avevamo già notato nella seconda ondata, la maggiore lentezza nell’evoluzione dei quadri clinici sia nella fase evolutiva sia nella fase risolutiva. Le degenze ordinarie sono abbastanza sature ma riusciamo ancora a garantire un discreto turnover nell’arco delle singole giornate. Le terapie intensive non sono sovrasature e questo è un dato positivo per quanto riguarda il livello di gravità dei pazienti, mentre le realtà intermedie e le semintensive hanno un grado di saturazione elevato e quindi un turnover nei posti letto decisamente rallentato”.