Claudio Biondi è il presidente del nuovo Consorzio Tutela Lambrusco, la realtà che dal primo gennaio – grazie a un’operazione di fusione per incorporazione – ha preso il posto dei tre precedenti enti di tutela del vino emiliano. Lo ha deciso il Cda, unitamente alle nomine del vicepredisente Davide Frascari, già presidente del Consorzio di tutela attivo nella nostra provincia.

Nel Cda è stata presentata anche la nuova identità grafica del Consorzio. Il nuovo logo mette al centro la ‘L’ maiuscola in una sorta di goccia dal colore rosso dalla forma che richiama il movimento delle bollicine caratteristiche di questo vino.

Il via libera alla nascita del Consorzio Tutela Lambrusco era giunto il 28 settembre scorso dalle assemblee dei soci del “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, del “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e del “Consorzio di Tutela Vini del Reno Doc”; il pronunciamento era stato unanime, e da lì è partito il percorso che ha portato all’insediamento del primo Consiglio di amministrazione.

Alberto Lasagni, responsabile del settore agricolo e agroalimentare di Confcooperative, commenta la nomina del primo consiglio di amministrazione del “Consorzio Tutela Lambrusco: “Siamo di fronte ad un risultato storico, ad una svolta fondamentale per la tutela e la valorizzazione di un prodotto che rappresenta una delle grandi eccellenze del nostro territorio ed è fonte di reddito per migliaia di produttori e di lavoratori impegnati tanto in campagna quanto nelle strutture di trasformazione”.

Alberto Lasagni

“Insieme alle nostre cantine sociali – osserva Lasagni – abbiamo intensamente lavorato in questi anni per giungere alla costituzione di una realtà che andasse a rafforzare il “sistema Lambrusco”, i suoi primati e le sue possibili ulteriori affermazioni; con la nomina del Consiglio di amministrazione, il nuovo Consorzio è pienamente operativo e può ora lavorare a beneficio di ben otto denominazioni, due delle quali (Reggiano doc e Colli di Scandiano e Canossa doc) fanno riferimento alla nostra provincia, dove sono insediate 26 cantine e poco meno di 7.000 viticoltori che avranno a riferimento la nuova realtà consortile”.

Davide Frascari

“La nascita e l’avvio delle attività del nuovo consorzio interprovinciale – sottolinea Frascari – è un evento di straordinaria importanza, perché sancisce non solo il superamento definitivo di campanilismi che si erano comunque stemperati nel tempo, ma apre prospettive di lavoro inedite e importantissime in materia di tutela e promozione, unendo energie e risorse a favore di strategie comuni sia sul mercato interno che su quelli internazionali”.

“Il procedere su linee comuni sulle denominazioni rappresentate – osserva Frascari – consentirà anche alle 60 cantine aderenti di affinare al meglio le proprie specifiche strategie commerciali e di marketing, inserendole in un contesto di azioni certamente più efficaci in termini di promozione delle nostre doc”.

Del primo consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Lambrusco – cui fa riferimento una produzione superiore ai 42 milioni di bottiglie – fanno parte, insieme al vicepresidente Davide Frascari, altri sei esponenti di cantine reggiane. Si tratta di Roberto Baccarani, Mauro Menozzi, Giorgio Medici, Franco Oleari, Ennio Prandi e Gisberto Reggiani.

Per le cantine modenesi sono presenti Fabio Altariva, Claudio Biondi, Sandro Cavicchioli, Anselmo Chiarli, Dante Chiletti, Lauro Coronati, Silvia Luppi, Carlo Piccinini, Luca Ragazzoni, Daniela Vaschieri e Marco Veroni. Per l’area del Reno è presente Ivan Bortot.