Un progetto per ascoltare, coinvolgere e prevenire disagio e isolamento, un nuovo patto educativo con scuola e famiglie, un forum per la città. Con Chance, il nuovo progetto dell’Amministrazione comunale per e con i giovani e i giovanissimi, il comune di Reggio Emilia intende avvicinare e dialogare con i ragazzi dagli 11 ai 18 anni.

‘Non voglio Champagne ma voglio una chance’ è il ritornello della canzone del trapper GANI nel video girato nei mesi scorsi a Reggio Emilia. E proprio dal video prende il nome il nuovo progetto del Comune.

Due le linee: un pacchetto di azioni immediate e l’allestimento dei dispositivi necessari per una pianificazione condivisa di lungo periodo. Verranno sperimentati anche altri linguaggi, strumenti e contesti a partire da quelli della cultura e della creatività, della musica e dello sport.

Le azioni sono distribuite in due parti, con inizi nella primavera e nell’autunno 2021.

In campo decine di operatori e risorse complessive stimate in 2,5 milioni di euro. In cantiere anche contest musicali.

“I ragazzi, a Reggio Emilia come nelle altre città, credo chiedano soprattutto ascolto e spazio, in una condizione di vita e di relazione sociale nuova, innescata dal Covid-19 e che probabilmente proseguirà oltre la pandemia – ha detto il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, presentando il progetto alla stampa – lavoriamo a una risposta nuova, sperimentale, molteplice, integrata fra attori diversi. E’ in buona parte un ‘gioco’ da costruire, una scommessa inedita, che ingaggia a pieno diversi Servizi comunali e la città intera. Per questo, fra le iniziative prevediamo un Forum dedicato ai giovani per raccogliere e sviluppare proposte ulteriori e competenze”.

“Il senso della proposta progettuale di Chance è di provare a costruire opportunità – ha detto l’assessore al Welfare e Bilancio Daniele Marchi – La pandemia ci sta lasciando due parole molto significative e impegnative: distanza e isolamento, due elementi che questo progetto cerca di superare.”

Dal monitoraggio effettuato dal Comune di Reggio Emilia sono emerse realtà di giovani e giovanissimi che stazionano sul territorio senza avere veri punti di riferimento pomeridiani per trascorrere il tempo, e che sono talvolta dediti a bullismo, ad atti di vandalismo, consumo di alcol, spaccio e uso di sostanze, aggressioni. 

Negli ultimi mesi si sono registrati episodi di disagio non solo nella fascia 14-18 anni, ma anche in quella dagli 11 ai 14 anni.

Il Patto educativo con le Scuole da una lato e il Forum cittadino per le politiche giovanili saranno gli strumenti cardine di questa alleanza, i luoghi nei quali condividere la lettura dei bisogni, individuare strategie e priorità e mettere insieme risorse e opportunità.

Le azioni: unità di strada, cantieri sportivi, patto con la scuola e le famiglie, creatività e contest musicali

Andare là dove i ragazzi sono. La mappatura già fatta dai Servizi del Comune e consente di avere un quadro conoscitivo preciso. Una prima azione sarà educativa di strada e cantieri sportivi con un investimento già pronto di 300mila euro.

Verrà potenziata la presenza sul territorio attraverso i progetti delle cosiddette ‘Unità di strada’  tramite azioni di monitoraggio e aggancio di gruppi spontanei presenti sul territorio. È poi stata aggiudicata, per un valore di 230mila euro, il servizio dell’Unità di prossimità che vede impegnati 8 operatori sul territorio della città, tra questi è già operativa un’equipe specializzata per gli interventi di prevenzione del disagio per intercettare precocemente gruppi di ragazzi potenzialmente a rischio e coinvolgerli in attività/opportunità ludiche ed educative.

L’obiettivo è potenziare la presenza degli Educatori di strada fino a 8 nuovi educatori, 2 per ciascuno Polo sociale territoriale, per circa 8mila ore di intervento all’anno corrispondenti a circa altri 200mila euro di investimento.

Al contempo verrà ripristinata anche l’esperienza dei Cantieri sportivi per creare occasioni di socializzazione per i giovani, tendenzialmente esclusi dalla pratica sportiva dei canali tradizionali. Ciascun cantiere – attivato presso parchi, spazi sportivi a fruizione libera e centri sociali – vedrà la presenza congiunta di un allenatore e di un educatore. Il progetto partirà dalla primavera 2021 e verrà sviluppato in collaborazione con le società sportive, le associazioni di promozione sportiva e le cooperative educative, attraverso un bando di gara da circa 80mila euro

Con le famiglie, oltre al lavoro ordinario della presa in carico dei Poli sociali, sono l’Educativa domiciliare, il Centro per le famiglie e il Centro di prevenzione sociale i principali progetti/servizi coinvolti.

Con la scuola verrà creata un’Alleanza educativa con gli istituti secondari di secondo grado sul tema dell’inclusione, dell’educazione alle competenze relazionali e del contrasto ai fenomeni della povertà educativa.

Nei quartieri centrale sarà la collaborazione dei Centri sociali, del volontariato diffuso e di altri spazi aggregativi formali e informali già oggi frequentati da molti ragazzi della città.

Musica, contest e creatività: la proposta include azioni più specificatamente culturali e dedicate alla creatività. Oltre a ‘SdFactory. Laboratorio di produzione creativa’, a breve verrà aperto anche uno Sportello di consulenza sulle opportunità offerte ai giovani e giovanissimi in ambito creativo ed artistico e infine verrà lanciato un Contest musicale, per scovare, scoprire, sostenere quei ragazzi appassionati di musica e offrire loro un palco, dove esibirsi, confrontarsi e migliorarsi, ma sopratutto dare dignità alla passione musicale, una dignità che è artistica e culturale, per fare in modo che la competenza dei ragazzi non rimanga ai margini, ma diventi parte delle azioni creative della città.