
Il giorno del suo novantesimo compleanno il cardinale Camillo Ruini ci ha fatto e si è fatto un regalo bellissimo: un nuovo libro “Conversazioni sulla fede e sull’Italia”, confutando così l’opinione errata che “emerenza”, quiescenza e la lettera apostolica “ingravescentem aetatem” siano sinonimi di inoperosità.
Un volumetto, edito da Rubbettino, di una novantina di pagine, come gli anni da lui appena compiuti il 19 febbraio, ma come è nello stile di “Don Camillo” – a lungo docente di filosofia e teologia dogmatica nel Seminario e nello Studio teologico reggiano – dense di chiare e puntuali sollecitazioni e di attualissime riflessioni.

Scrive nella prefazione il cardinale ai lettori: “Per lunghi anni, dal 1991 al 2007, come presidente della CEI mi sono espresso pubblicamente sulla situazione della Chiesa e dell’Italia attraverso le prolusioni che tenevo agli incontri dei vescovi italiani, mediamente cinque volte all’anno”. Dopo di allora, osserva il porporato, occasioni del genere sono diventate estremamente rare, per cui il nuovo strumento per esprimere le sue considerazioni sono divenute le interviste.
Per questo ha ritenuto opportuno raccogliere nel libro quelle che ha ritenuto più significative, dando il titolo di “conversazioni”, termine molto più confidenziale.
Anche il titolo di ognuna è stato scelto dallo stesso cardinale Ruini; quindi non sono quelli con cui le interviste sono state pubblicate sui giornali.

Quali gli argomenti affrontati? Innanzitutto la fede e l’antropologia, la cultura, la centralità dei poveri nel pontificato di Papa Francesco, la famiglia, il rapporto fede – scienza, i cattolici e la politica, l’eutanasia, la vita oltre la morte, la pandemia, gli oratori e la formazione di bambini e adolescenti, il terrorismo islamista, le vicende della Chiesa e dell’Italia, ivi compresa la politica – tema che “don Camillo” ha sempre affrontato con passione, decisione e competenza.
Su Papa Wojtyla II è focalizzata l’intervista che conclude il libro e che il cardinale Ruini ha significativamente intitolato “Giovanni Paolo II, un grande uomo e un grande santo”; afferma il porporato “Ho avuto la fortuna di essere per tanti anni vicino a Giovanni Paolo II e ho avvertito che egli viveva ed agiva tenendosi unito al Signore”.




