

Rappresentanze della vita pubblica, sociale, del volontariato e dell’associazionismo hanno voluto dare l’ultimo saluto a Massimiliano Tona, 54 anni, carabiniere reggiano, promosso brigadiere, vittima la scorsa settimana di un incidente in moto, mentre era in servizio di pattuglia con un collega a Modena, la città dove da anni svolgeva servizio al nucleo radiomobile. Nel giorno del trasferimento al comando di Pavullo, dove aveva accettato l’incarico per andare a vivere in periferia, in appennino, più a contatto con la natura, si sono svolti i funerali nella chiesa parrocchiale a San Martino in Rio, il paese dove viveva. Da sabato a oggi sono stati molti gli amici e colleghi che hanno voluto rendergli l’ultimo saluto alla camera ardente, allestita alla Casa funeraria Rossi. Il suono della sirena ha annunciato l’arrivo del feretro sul piazzale davanti alla chiesa parrocchiale.

Ad attendere il feretro anche il sindaco Paolo Fuccio e l’assessore Luisa Ferrari, in questi giorni rimasti sempre vicini a mamma Lucia, che alcuni anni fa aveva perso il marito Calogero, carabiniere a San Martino. Sono stati i carabinieri, i colleghi di Massimiliano, a portare in spalla il feretro: prima in chiesa e poi sul piazzale esterno. La messa è stata celebrata da don Giuseppe Grigolon, cappellano dei carabinieri dell’Emilia-Romagna, il quale ha ricordato la figura di Massimiliano come uomo impegnato per gli altri, oltre che nell’attività di volontariato. Il sacerdote ha garantito che mamma Lucia non resterà da sola, perché accanto a lei rimane la grande famiglia dell’Arma dei carabinieri. Al termine della funzione religiosa è stato letto anche un messaggio di mamma Lucia: “Sei sempre stato al centro della mia vita. Ora sei nell’azzurro del cielo. Non posso pensare che non ci sei più, ma voglio credere che un giorno questo dolore si tramuterà in una grande gioia. Sappi che il mio amore per te non finirà mai. Ciao angelo mio, ciao Massimo. La tua mamma”, il messaggio accolto dall’applauso in chiesa. Il feretro è stato poi trasferito al cimitero di Pieveottoville, a Zibello di Parma, paese d’origine di mamma Lucia.