REGGIO EMILIA – Sono diventate immagini impresse sul muro le parole delle donne vittime di violenza, e dal 9 marzo parleranno da alcuni luoghi simbolo della città. L’artista reggiana Elena Mazzi ha realizzato una speciale carta da parati trasformande le parole, le emozioni, le riflessioni sulla violenza di genere in espressioni artistiche. Il risultato è un’opera pubblica diffusa che, intrecciando un dialogo con i cittadini e le cittadine, contribuisca alla formazione di una cultura improntata al contrasto della violenza contro le donne. Per il progetto, dal nome Parole parole parole, Elena Mazzi ha lavorato attraverso incontri con istituzioni e associazioni in sinergia con l’Amministrazione del Comune di Reggio Emilia che, insieme al progetto lanciato dall’assessore Rabitti “La cultura non starà al suo posto”, ha collocato strategicamente le Pari opportunità in relazione con i Servizi alla cultura per sensibilizzare la cittadinanza sul tema fondamentale dei diritti delle donne.

inaugurazione Panizzi da sinistra Mazzi, Iotti, Rabitti

Da un intenso lavoro con la comunità e l’ascolto del territorio le parole delle donne che hanno incontrato la violenza maschile direttamente o indirettamente sono divenute immagine: un pattern che si fa trama di una carta da parati che tocca e coinvolge dal 9 marzo luoghi simbolo della città di Reggio Emilia come la biblioteca Panizzi, lo spazio Gerra, il Centro Antiviolenza – Casa delle Donne e la sede delle Lunenomadi, lo spazio Iat e in provincia la Casa della cultura di Casina, ma che presto toccherà altri luoghi e spazi cittadini.

PANIZZI foto Renza Grossi Mazzi

Ieri mattina in Biblioteca Panizzi l’opera di Elena Mazzi è stata inaugurata in diretta streaming sui canali del comune di Reggio Emilia e alla presenza del sindaco Luca Vecchi, dell’assessora alla Cultura e Pari opportunità Annalisa Rabitti, dell’artista e della presidente dell’associazione Nondasola Silvia Iotti.

LA CARTA DA PARATI

La carta da parati e alcune stampe fine art sono visionabili all’ufficio turistico IAT del Comune di Reggio Emilia.

Su proposta dell’artista, il Comune di Reggio Emilia e l’Associazione Nondasola stanno lavorando alla ideazione di una raccolta fondi da destinare al Centro Antviolenza – Casa delle Donne, con l’intento di contaminare e invadere gli spazi privati e non solo quelli pubblici con l’opera d’arte ‘Parole parole parole’. Nei prossimi giorni verranno comunicate le informazioni dettagliate sul sito del Comune.