La perquisizione di un’abitazione e di un immobile ad uso stalla, entrambi adibiti a ricovero degli animali, oltre che di tutti i locali di pertinenza, ha portato alla scoperta di 21 cani tra i quali 10 Weimaraner, 5 setter inglesi, un King Cavalier e 2 Bracchi italiani, compresi tre cuccioli nati da poco più di 48 ore. Da una immediata verifica tramite i microchip sono stati individuati esemplari non registrati ed altri caratterizzati da numerose discrasie sulla proprietà, riconducibili a numerose cessioni mai regolarizzate presso l’Anagrafe canina dell’Emilia Romagna.

Sono stati i carabinieri Forestali di Reggio Emilia e Gualtieri, con il supporto di due pattuglie della Polizia Municipale e dei veterinari del Servizio Veterinario Ausl e del servizio d’Igiene Pubblica, a provvedere alla perquisizione su delega della Procura reggiana ed al sequestro preventivo dell’ allevamento abusivo di cani.

Gli animali, sono stati posti sotto sequestro e trasportati, tramite operatori specializzati, presso una struttura qualificata. Sono stati inoltre, sequestrati tutti i documenti sanitari presenti oltre che i pedigree, allo scopo di accertarne l’autenticità. Dall’indagine dei militari risultava che il commercio dei cuccioli avvenisse tramite le note piattaforme online e che i pagamenti venissero incassati in contanti. Da una attenta verifica la struttura non possedeva nessun tipo di autorizzazione per l’attività di allevamento né, tantomeno, per attività di pensione animali, oltre a violare la normativa sui rifiuti nella gestione delle deiezioni e delle lettiere, che venivano mischiate al letame equino e smaltite nei campi adiacenti oppure nel rifiuto indifferenziato domestico pertanto la stessa è stata segnalata alla locale Procura della Repubblica per smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi e scarico non autorizzato di acque reflue industriali.

La molteplicità delle violazioni penali e amministrative accertate hanno reso necessario anche il sequestro delle strutture per il ricovero dei cani, tra le quali l’intero immobile ad uso stalla e sei box esterni posti nell’area cortiliva. Inoltre si è proceduto al sequestro amministrativo per violazione della legge regionale a tutela del benessere animale e della normativa nazionale sulle attività insalubri. A carico dell’allevatrice reggiana i reati di scarico non autorizzato acque reflue industriali e smaltimento illecito rifiuti non pericolosi nonché illeciti amministrativi per aver avviato allevamento e pensione per cani in assenza di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) allo sportello unico per le attività produttive (SUAP) nonché in assenza autorizzazione “industrie insalubri” prevista dall’art.216 del Testo Unico n. 1265/1934.