di Giuseppe Adriano Rossi

REGGIO EMILIA – Un anno fa, nella notte del 3 aprile 2020, si spegneva presso la Casa del Clero “San Giuseppe” di Montecchio (Reggio Emilia), mons. Paolo Gibertini, vescovo emerito della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla.
Aveva raggiunto due invidiabili traguardi: 81 anni di vita religiosa nell’Ordine dei Benedettini, dove assunse il nome di Paolo, e 75 anni di sacerdozio.
Nato a Ciano d’Enza il 4 maggio 1922 e battezzato con il nome di Giovanni, mons. Gibertini – abate del monastero di San Giovanni Evangelista in Parma – è stato consacrato vescovo nel 1983; per quasi sei anni ha retto la diocesi di Ales-Terralba in Sardegna; poi nel 1989 Papa Giovanni Paolo II lo ha chiamato alla guida della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Il motto episcopale scelto dal vescovo Paolo è stato: “Quaerere Deum”, cioè “Cercare Dio” (espressione tratta dalla Regola di San Benedetto).
Quali le peculiarità del suo ministero episcopale? Vicinanza alle persone – sacerdoti, laici, religiosi-, soprattutto agli ammalati: questa una costante dello stile pastorale di mons. Gibertini, contrassegnato da intensa vita di preghiera, elevata spiritualità e forte devozione mariana.

Attenzione prioritaria ha riservato ai poveri, alla Mensa sel Vescovo, alla Caritas – alla cui guida volle don Luigi Guglielmi, di cui ricorre quest’anno il XXV della morte -, alla formazione e alla responsabilizzazione del laicato, alle associazioni laicali, alle scuole cattoliche, alle missioni diocesane, alle comunità di recupero dei tossicodipendenti.

Semplicità e affabilità, sorriso, piena disponibilità al dialogo, senso dell’amicizia lo hanno costantemente contraddistinto.
L’episcopato reggiano di mons. Gibertini è stato contrassegnato da importanti avvenimenti e da intensa attività pastorale. Momenti salienti, che hanno inciso anche sulla vita cittadina, sono stati: la celebrazione del IV centenario del primo Miracolo della Beata Vergine della Ghiara e della costruzione del Tempio; l’indizione dell’Anno Mariano diocesano 1996/1997; l’intronizzazione della restaurata statua dorata della Madonna sul tiburio della cattedrale; la consacrazione episcopale di mons. Luciano Monari.
Le prime lettere pastorali del vescovo Paolo alla nostra diocesi sono state incentrate sul tema del “cercare Dio”; le ultime sono state dedicate alla Vergine.




