REGGIO EMILIA – Si chiamano Foll19 e Previd i due progetti sui linfomi per i quali l’Ematologia di Reggio si pone come capofila. Si tratta di due nuovi studi nazionali cui parteciperanno decine di centri aderenti alla Fondazione Italiana Linfomi (FIL). “Se gli studi confermeranno i risultati attesi, porteranno all’introduzione di protocolli terapeutici innovativi per la cura di queste malattie”, spiega il dottor Francesco Merli, Direttore dell’Ematologia, Presidente della Fondazione GRADE Onlus e coordinatore, insieme al professor Stefano Luminari – responsabile della Struttura Semplice di ricerca oncoematologica del Santa Maria Nuova – dei due progetti.

Foll19 e Previd

Il primo dei due, “Foll19”, ha l’obiettivo di valutare se sia possibile ridurre la somministrazione di chemioterapia nei pazienti con linfoma follicolare che mostrano una risposta rapida ai trattamenti. Sarà condotto su 650 pazienti trattati presso 50 centri italiani di Ematologia.  

Il secondo progetto invece si chiama “Previd” e si propone di migliorare l’efficacia del trattamento immuno-chemioterapico nei pazienti anziani con linfoma a grandi cellule B con l’integrazione di vitamina D. Lo studio verrà condotto su circa 500 pazienti, anche in questo caso presso 50 centri italiani di ematologia.

Nei prossimi anni GRADE manterrà la consueta attenzione verso la trasparenza e la condivisione dei risultati ottenuti passo dopo passo su questi studi di grande rilievo. 

Al via la nuova raccolta fondi. Obiettivo: 1,2 milioni di euro. Finanzierà la ricerca scientifica e introdurrà nuove prospettive di cura dei linfomi

“Negli ultimi anni il Reparto di Ematologia dell’Ospedale Santa Maria Nuova ha condotto un importante percorso sulla ricerca, testimoniato dalla costante crescita del numero di articoli pubblicati sulle principali riviste scientifiche. Un cammino che è stato sempre accompagnato e sostenuto da GRADE che, attraverso la partecipazione attiva dei reggiani, è sempre stato al nostro fianco. Oggi l’Ematologia di Reggio si pone come capofila di questi due nuovi studi nazionali” il dottor Merli annuncia così la nuova campagna straordinaria di raccolta fondi: “Ricerca o non ricerca?”una domanda che vuole sollecitare l’adesione all’iniziativa proponendo la donazione di 40.000 petali di girasole (1 petalo a partire da una donazione di 30 euro). Le immagini per promuovere le donazioni hanno come protagonisti medici e ricercatori dell’Arcispedale S. Maria Nuova.

La campagna “Ricerca o non ricerca?” rappresenta un nuovo tassello: l’obiettivo della raccolta fondi sarà di raggiungere 1,2 milioni di euro, nell’arco di 5 anni, per finanziare due progetti di ricerca sui linfomi, patologie che in Italia colpiscono ogni anno circa 15.000 nuovi pazienti (più di 40 nuovi casi al giorno). Proprio come una pianta, la ricerca cresce nel tempo e dà buoni frutti solo se accudita, in questo caso tramite il supporto di una comunità che unisce medici, pazienti, donatori. Se fino a poco tempo fa la ricerca era percepita come una nicchia specialistica, le cui ricadute non erano facili da comprendere, oggi in modo molto chiaro la situazione pandemica ha fatto capire che la ricerca riguarda tutti, perchè incide in modo concreto sulle nostre vite. “Attraverso la ricerca scientifica – aggiunge il dottor Merli – negli ultimi 20 anni la percentuale di guariti da linfoma è costantemente cresciuta. Lo studio di nuove opportunità terapeutiche pone dunque obiettivi concreti sia in ordine alla guarigione che alla migliore la qualità della vita dei pazienti affetti da linfoma”.