
Apro Onlus si tinge di rosa, per la sua nuova campagna di raccolta fondi intitolata TI HO PENSATA. Il progetto è rivolto a sostenere le donne affette da tumori ginecologici che devono essere sottoposte a trattamento brachiterapico, procedura radioterapica utilizzata nel trattamento degli organi genitali femminili interni.
L’obiettivo di Apro, in accordo con la direzione AUSL di Reggio Emilia, è di acquistare un lettino all’avanguardia – primo in Italia – specificamente attrezzato per la preparazione e l’esecuzione del trattamento, che vada a sostituire quello attualmente in uso nel reparto di Radioterapia oncologica, unitamente a un nuovo set di applicatori per brachiterapia, compatibili con l’acquisizione di immagini in risonanza magnetica.
Nel biennio 2019-2020 sono state trattate 119 pazienti per un numero complessivo di quasi 300 sedute di brachiterapia. Il numero di trattamenti del 2019 è stato in netto incremento rispetto agli anni precedenti ed è stato confermato nel 2020, nonostante la pandemia COVID abbia causato per un certo periodo una riduzione delle nuove diagnosi di tumore e un ritardo nell’esecuzione delle procedure chirurgiche. Nel 2021 è previsto un ulteriore incremento delle procedure, soprattutto di terapie curative per tumore del collo dell’utero.
L’obiettivo del progetto di Apro è di migliorare l’attuale dotazione strumentale in uso al reparto al fine di realizzare trattamenti brachiterapici con il miglior risultato clinico e il minor disagio possibile per le pazienti.
Per l’acquisto del lettino e del set di applicatori l’associazione ha previsto la campagna di raccolta fondi TI HO PENSATA che punta a raggiungere la cifra di € 150.000 nel periodo da aprile a ottobre 2021. Un obiettivo ambizioso per il quale è importante il sostegno di tutti. Per incrementare la possibilità di offerte, sono stati realizzati gadget con la colorata immagine della campagna: T-shirt, tazza, borsa shopper. Pensate a una donna, amica, compagna, nonna, mamma, sorella, figlia, a una fra le tante a cui volete bene, o a tutte loro.

Informazioni sul progetto sono reperibili sul sito www.aproonlus.it o presso la [email protected] o al nr. 320 9624465.
Il trattamento brachiterapico: La brachiterapia ginecologica è una procedura radioterapica utilizzata nel trattamento dei tumori degli organi genitali femminili interni (utero e vagina). Può essere eseguita con intento adiuvante dopo chirurgia, per tumori del corpo dell’utero o della vagina, oppure con intento curativo, non preceduta da chirurgia, nei tumori del collo dell’utero o nei tumori inoperabili della vagina. Può essere infine impiegata nel trattamento della ricaduta locale di tumori della vagina e dell’utero. La brachiterapia consiste nell’inserimento temporaneo di una sorgente radioattiva all’interno del corpo. La sorgente radioattiva raggiunge la zona “bersaglio” grazie ad applicatori inseriti dal medico radioterapista all’interno delle cavità ginecologiche (vagina e/o utero) o nello spessore dei tessuti. Posizionati gli applicatori, la paziente viene trasferita sul lettino della Tomografia Computerizzata, talora anche della Risonanza Magnetica, affinché siano acquisite tutte le immagini necessarie alla creazione di un piano di cura personalizzato. Successivamente la paziente viene trasportata nel piccolo bunker dedicato, ove la sorgente radioattiva sarà convogliata negli applicatori, al cui interno rimarrà per il tempo necessario ad erogare la dose prescritta. A terapia ultimata la sorgente sarà allontanata dal corpo della paziente e gli applicatori rimossi.
Situazione attuale
Per effettuare gli spostamenti tra la sede di posizionamento degli applicatori, la TC (ed eventualmente la RM), e il bunker di trattamento, la paziente è collocata su un asse di legno dotato di maniglie, costruito artigianalmente dai falegnami dell’ospedale, e sollevata di peso da quattro operatori. A causa dei movimenti, non sempre fluidi e morbidi, che si compiono nel corso di queste operazioni è possibile che gli applicatori si spostino e si debba quindi ripetere l’intera procedura (è sufficiente uno spostamento di pochi centimetri).
Il set di applicatori per brachiterapia in dotazione al reparto di Radioterapia risale al 2002. Per l’usura procurata principalmente dalle procedure di sterilizzazione sono richiesti frequenti interventi manutentivi con necessità di sostituzione di parti di essi. Gli applicatori in uso non permettono l’introduzione della sorgente nello spessore dei tessuti ma solo all’interno delle cavità vaginale e uterina. Infine, la loro conformazione e il materiale con cui sono prodotti non collimano con quanto di meglio è disponibile oggi.
Obiettivi del progetto:
– Eseguire gli spostamenti necessari per l’espletamento della procedura brachiterapica in modo dolce e sicuro per la paziente ed anche meno gravoso per gli operatori sanitari
– Evitare che nel corso di tali spostamenti si determini un movimento degli applicatori posizionati all’interno della paziente. Se lo spostamento è visibile impone la ripetizione del posizionamento degli applicatori, con conseguente allungamento dei tempi e disagio per la paziente. Se lo spostamento non può essere rilevato, può comportare una riduzione della precisione della cura
– Ottimizzare il trattamento brachiterapico (ivi inclusa la possibilità di procedere più frequentemente a pianificazioni guidate dall’imaging di Risonanza), con conseguente attesa di migliori risultati in termini di controllo di malattia e tossicità.