di Domizia Dalia
Torneremo a degustare un ottimo aperitivo, così come a viaggiare ricercando quei prodotti enogastronomici che rendono estremamente interessante il nostro Paese. Non potremo, però, ignorare questo lungo, anzi lunghissimo periodo di pandemia, che con il lockdown e le sue regole ha modificato i comportamenti e i consumi di ciascuno di noi. Tra le attività che hanno avuto maggiore slancio c’è sicuramente l’eCommerce in generale e il settore food and beverage in particolare. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il comparto Food ha segnato nel 2020 una crescita del 55%. Ad incastrarsi perfettamente con questi nuovi trend di mercato l’idea di due fratelli albinetani che durante questi mesi hanno pensato di aprire un’enoteca online “The Pot Still – Passione da Bere” in grado di soddisfare anche le richieste dei clienti più esigenti.
Jonathan e Kevin Iori, rispettivamente 28 e 23 anni, appassionati della buona cucina, ma soprattutto di distillati pregiati come il Whisky sono riusciti in pochi mesi a mettere in piedi un progetto complesso che comincia a dare risultati interessanti.
Per voi questo periodo di lockdown è stato particolarmente produttivo, avete infatti ideato e messo in piedi un’enoteca online. Da dove nasce l’idea e come mai vi siete concentrati su questo settore?
Jonathan: L’idea è nata durante la prima fase della pandemia. Il lampo di genio si è acceso per caso mentre io e mio fratello Kevin facevamo una ricerca su alcuni prodotti che volevamo degustare in una delle innumerevoli serate in casa. In passato, vista la mia professione di barman, alcuni amici mi chiedevano di reperire qualche bottiglia fidandosi del mio consiglio. Così abbiamo pensato che se ero in grado di soddisfare le richieste dei conoscenti avrei potuto dare suggerimenti anche a dei potenziali clienti. Abbiamo così deciso di unire le forze e strutturare le basi di questa realtà.
In pochissimo tempo siete riusciti a creare un nuovo business che si basa sulla vendita online. Quando avete iniziato attivamente a vendere, come funziona e come sta andando?
Kevin: Attivamente, il “Day One”, è stato il tre febbraio di quest’anno, ma per vendere realmente abbiamo dovuto aspettare qualche giorno in modo tale che si spargesse la voce almeno tra i nostri conoscenti, i quali ci hanno dato subito fiducia mettendo in moto mio fratello nella ricerca di alcuni prodotti che hanno poi arricchito l’offerta di partenza. Io, nel frattempo, ho seguito i dettagli burocratici legati alle spedizioni e ai documenti amministrativi.
Jonathan: Per adesso, essendo partiti da poco, stiamo imparando a farci conoscere al di fuori dalla cerchia dei nostri amici. Speriamo quindi, di continuare così e far crescere l’attività sempre di più.
Oggi anche sul web la concorrenza è fortissima, qual è il know how che proponete e in che cosa cercate di differenziarvi dai competitor?
Kevin: Sicuramente il nostro punto di forza sono la qualità e l’efficienza nell’offerta. Dobbiamo esserne consapevoli e mantenere questo livello nel tempo.
Jonathan: Sì, vorremmo cercare di colmare le lacune che abbiamo notato nei nostri competitor. Cercheremo di essere genuini, di offrire un servizio a tutto tondo supportando il cliente e accompagnandolo in ogni fase dalla scelta del prodotto fino a quasi la mescita; in modo da instaurare un legame, seppur commerciale, che possa durare nel tempo.
Quante etichette avete ad oggi in catalogo?
Jonathan: Le referenze codificate online sono circa settecento, ma sono destinate ad aumentare…
Kevin: …e ogni prodotto verrà supportato con schede tecniche, che abbiamo già iniziato a preparare.
So che uno di voi due è un collezionista di whisky, una passione che coltiva da diverso tempo?
Jonathan: Sì, sono io. Il mondo di questo distillato mi ha appassionato fin dal primo sorso dato per caso durante una conversazione tra amici ormai qualche anno fa. Da allora ho cominciato a documentarmi e a farmi delle idee in merito. Ho iniziato a fare ricerca che, finanze permettendo, mi consentirà di creare la mia piccola collezione privata.
Immagino che nella vostra enoteca online un’ampia sezione sia dedicata quindi al whisky che tra l’altro sta anche tornando di gran moda…
Jonathan: Sì, esatto, oltre che appassionato sono un grande sostenitore di questo distillato. Il Whisky non smette mai di evolversi e raccontare profumi e sapori sempre nuovi dati da tecniche e ricette studiate nei minimi particolari, alcune delle quali capaci di rievocare il passato. Sulla nostra piattaforma eCommerce, però, non sarà l’unico prodotto di punta.
Kevin: Vorremmo riportare in auge anche l’amaro italiano, dando al cliente la possibilità di selezionare tra un vasto assortimento di etichette provenienti da tutta Italia. Un modo per far conoscere le numerose tipologie e ricette specifiche di ogni provincia.
Quali sono le richieste che vi arrivano e qual è il vostro target di clientela?
Jonathan: Con il lockdown le richieste sono state indirizzate principalmente su etichette particolari di birra e vino, prodotti locali o che si trovano solo nel circuito Horeca. La forbice dell’età dei nostri clienti non è così ampia, diciamo che va dai venticinque ai cinquantacinque anni circa. Passiamo da clienti che cercano le novità e si lasciano guidare da noi, a quelli decisi che sanno con precisione quello che vogliono e ricercano, in alcuni casi, un prodotto che offriamo solo noi.
La ricerca che spesso appassiona gli intenditori viene trasmessa anche attraverso il web?
Kevin: Pensiamo di sì, il sito è pensato e studiato in modo che sia un’immagine virtuale di noi. Ecco perché vorremmo seguire il cliente dalla scelta fino alla degustazione del prodotto con consigli, suggerimenti e magari “crescere” insieme al cliente.
Mettere in piedi un’attività di questo tipo, non è cosa semplice. Voi da dove siete partiti?
Il lockdown non è stato un periodo facile per nessuno. Il fatto di passare molte ore a casa, avendo avuto una diminuzione della nostra attività lavorativa, ha messo in moto la voglia di creare qualcosa di nostro, ma che potesse essere utile anche agli altri. Abbiamo unito le forze sia lavorative che economiche, aiutati anche dei nostri genitori che ci sostengono fin dall’inizio.
Siete due ragazzi giovanissimi, immagino che avrete già in mente nuovi sviluppi e obiettivi da raggiungere….
Jonathan: Sì, abbiamo già in cantiere diverse idee che vorremmo mettere in pratica, ma non vogliamo fare il passo più lungo della gamba. Desideriamo procedere con la dovuta cautela in modo da ponderare ogni fattore. Ci saranno comunque continue novità.
Come avete raccontato, svolgete altre attività. Una volta passato questo periodo “the pot still” rimarrà un secondo lavoro o vi dedicherete completamente a questo?
Kevin: Sì, siamo entrambi occupati. Tuttavia “The Pot Still – Passione da Bere” è l’attività avviata in supporto al nostro lavoro. La nostra creazione non sarà mai messa in secondo piano, piuttosto in parallelo.