Fabio, Alan ed Elisa Coloretti, titolari dell’azienda agricola Reggiana con i tre vini Spergola premiati

Tra i filari della colline reggiane arrivano importanti soddisfazioni e riconoscimenti dopo alcune settimane di forte preoccupazione a causa delle recenti gelate.

«Quest’anno la soddisfazione è ancora maggiore, se possibile – commentano i titolari dell’azienda di Albinea alla notizia. Arrivano proprio al termine di un lungo lavoro di restyling di tutta linea delle etichette, intrapreso nonostante il difficile periodo di chiusure ed emergenze sanitarie».

La buona notizia infatti arriva dopo le preoccupazioni legate all’andamento delle vendite a causa della pandemia e in seguito alle gelate do aprile che hanno compromesso il raccolto di quest’anno, soprattutto per le uve bianche.

«È proprio la Spergola, una delle varietà che ha subito i danni maggiori dal gelo, che ha confermato le sue qualità conquistando ben tre medaglie d’oro – affermano i Coloretti, titolari dell’azienda. Quello che ci fa molto piacere – aggiungono – è che abbiamo ottenuto i premi con tre annate diverse e tre tipologie differenti di Spergola. Oltre alle conferme del frizzante Ca Duchi e dello spumante brut Pavó, è arrivato il riconoscimento anche per la neonata Mussina, vino fermo».

Fabio, Elisa ed Alan Coloretti, titolari dell’azienda agricola Reggiana, in mezzo ai filari di Spergola

«Grande soddisfazione e davvero tanto orgoglio – commenta il direttore della Coldiretti di Reggio Emilia Maria Cerabona  – per i risultati che ha portato a casa l’azienda Reggiana, punto Campagna Amica. I riconoscimenti prestigiosi come questi sono sicuramente prova dell’impegno e dell’attenzione profusi dall’azienda ma rivestono di prestigio tutto il territorio provinciale e il comparto delle Doc».

«Questi premi non fanno che confermare quello che andiamo affermando da tempo – afferma Giorgio Monzali, presidente della Compagnia della Spergola. La Spergola è un vitigno versatile, che produce vini di qualità e che ha poco da invidiare ad altri vitigni italiani e internazionali di maggior fama».

«Il comparto del vino ha tremato di recente – continua la Cerabona – prima a causa degli importanti danni provocati dalle consistenti gelate di aprile e di recente per la balzana proposta dell’Unione europea di introdurre la dealcolazione parziale e totale come nuova pratica enologica. Coldiretti ha denunciato ampiamente il grosso rischio – ribadisce Maria Cerabona – rappresenterebbe un precedente pericolosissimo che metterebbe fortemente a rischio l’identità del nostro vino, reggiano, italiano e europeo, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua. L’impegno di Coldiretti è su tutti i fronti per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere il valore di uno dei settori più importanti dell’agricoltura».

Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini – conclude la Cerabona – non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – precisa la Coldiretti – va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto.