Prosegue l’iniziativa “Arte in vetrina Guastalla” con lo scopo di portare l’arte e la creatività nelle vetrine di negozi sfitti, vuoti e trascurati da anni. Artisti, artigiani e hobbisti del territorio espongono a titolo gratuito le proprie opere all’interno dei negozi che vengono loro assegnati per circa un mese. Un progetto per offrire un centro storico più decoroso e attrattivo e restituire dignità alla Galleria Gonzaga, desiderio comune a tanti guastallesi. A questo proposito, il Comune e l’associazione ‘Guastalla Live’ fanno un appello ai proprietari dei negozi sfitti: “Aiutateci a realizzare questo progetto, mettete a disposizione le vetrine, creeremo un itinerario artistico collettivo per vivacizzare e valorizzare le attività economiche collettivo della città”. Il Comune contribuirà alle spese della luce. Nei giorni scorsi sono state allestite due nuove vetrine, una in Galleria Gonzaga dove espone Vittorio Zanichelli e l’altra in Corso Prampolini dove espone Hyena.
“Vittorio Zanichelli – ha scritto il critico d’arte Marco Cagnolati: possiede un pittorico senso “Pop” dei colori che colloca nelle sue opere di carattere moderno, sperimentale e concettuale. Depone oggetti materici, su tela, faesite e altri supporti, mixando colori, forme, e materiali variopinti. Sono opere pittoriche astratte, informali, materiche, ma anche figurative. I contenuti presenti nelle opere possono essere riferiti ad una riflessione sull’immoralità dello spreco e la sua denuncia esplicitata dal riciclaggio esibito. Con l’applicazione dei materiali di riuso, l’azione di Zanichelli permette di dare nuova vita agli oggetti di uso comune e ai materiali inutilizzati, facendoli rinascere e collocare in una dimensione artistica che è ancora ispirata al moderno. La tridimensionalità di questa operazione è quasi implicita e impone la scultura o il rilievo come riferimento. Nella sua arte moderna lo scarto diventa protagonista, si manifesta senza una forma progettata, non è espressione di un pensiero ma dell’istinto che lo guida nella ricerca e nella sperimentazione. Vittorio è privo di pregiudizi, perciò è “bello” anche il detrito, il rudere o il relitto a seconda dell’estetica che Zanichelli attraverso l’assemblaggio riesce a dargli, ed è qui che si rivela artista. Il vestito sul manichino con le curve dei nastri rossi (grossi) che si rapportano con quelli scuri (sottili) ne è un esempio. I segni “colti” e “incolti” lasciati sulla superficie del vestito richiamano quelli sui muri dipinti da chi vuole lasciare una traccia del proprio passaggio e sono giustificati anche dal fatto che trattasi di arte applicata, (in questo caso, al vestito). La cassetta stereo è la “chicca” concettuale.
Dell’artista Hyena scrive invece la prof.ssa Lucia Pergreffi: “Le figure femminili di Hyena esercitano un fascino al quale non si può sottrarsi.Non si può ignorare la sensualità della loro eleganza composta, la grazia misteriosa che le anima. Danzano e ondeggiano leggere in gesti di commiato o di ringraziamento come antiche divinità boschive o agresti: così umane eppure così rarefatte. Sono vere presenze, anche quando, immagini negative tra fotografia e pittura, si avvicinano ai fantasmi delle radiografie, sfuggono alla forma perfetta e definitiva, per lasciare intorno a sé una linea di movimento, di ricordo, di suggestione. Le loro raffinate fattezze di luce, di volume, di forma e di informe, tuttavia, non sono oggetto di un desiderio carnale, bensì il frutto di una tensione alla conoscenza del mistero che le circonda. La loro bellezza carica di charis è il frutto di uno sguardo di pietas, l’affetto pudico e rispettoso verso il sacro. In quest’ultimo lavoro Hyena ha inserito, come parte del proprio linguaggio, il mosso che già era comparso in precedenza nei lavori di II/V/I, dedicati al Jazz. La posa si arricchisce con le tracce del movimento, permette di ‘vedere’ la danza, i movimenti creativi dei musicisti sugli strumenti, ma anche la contrazione dolorosa di alcune figure che si avvicinano alla gestualità di Maddalene rinascimentali. Ninfe leggiadre o Maddalene contratte in un gesto di dolore, sono figure consolatrici e sfuggenti al tempo stesso, il cui volteggio è linea, forma e peso, fatto fotografico, grafico e pittorico insieme. È l’ultima fase della ricerca di Hyena sulla musica e sul corpo, passato dal negativo, vicino al sogno e alla visione, al positivo di una fisicità più drammatica. I piedi, ma soprattutto le mani di modelle, musicisti, ballerine, sono sintesi dei gesti di tutta l’umanità e la luce li chiama ad emergere, mentre pudicamente nasconde l’individualità degli sguardi nella loro compresenza polare di innocenza ed esperienza…”.
Per info e per partecipare al progetto “Arte in vetrina” con proprie opere:
arteinvetrinaguastalla@gmail.com