REGGIO EMILIA – Sono tre i macro interventi finalizzati a migliorare la qualità urbana che il Comune di Reggio ha candidato al bando 2021 del Ministero degli Interni e del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile per progetti di riqualificazione legati all’incremento e miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale. Obiettivo della candidatura è ottenere 20 milioni di euro con cui co-finanziare una serie di interventi, di cui alcuni già inseriti nel piano triennale degli investimenti, e tre nuove opere considerate strategiche per lo sviluppo della città in tema di rigenerazione degli spazi e di creazione di connessioni tra diversi quartieri, in grado di “ricucire” ambiti territoriali oggi parzialmente isolati.

Queste tre nuove opere sono infatti destinate a “cambiare faccia” ad alcune zone generando ripercussioni positive, in termini di qualità urbana, sicurezza, relazioni sociali e viabilità, sull’intera città. Tra queste vi è infatti la creazione di un grande sottopasso che dall’arco di via Roma superi la circonvallazione e la ferrovia per connettere direttamente Santa Croce interna a Santa Croce esterna e ricongiungere così due zone tanto vicine quanto distanti a causa delle rotaie. Il sottopasso è inoltre parte di un più ampio pacchetto di interventi dedicati alla zona nord del centro storico, che comprende ad esempio lavori di riqualificazione del parco del Popolo e di piazza del Popol Giost per citarne alcuni.

Allo stesso modo le opere dedicate al quadrante ovest della città, con interventi di riqualificazione urbana dal centro città fino a Villa Cella, o al quadrante est, con la realizzazione di un grande sovrappasso che colleghi il Campus San Lazzaro al futuro polo sportivo dell’area Campovolo, avranno la capacità di incidere in maniera significativa sulla qualità di vita delle persone, generando non solo nuove infrastrutture ma soprattutto nuove connessioni e opportunità sociali.

“Negli ultimi anni la nostra città è stata in grado di attrarre importanti finanziamenti per interventi ai Chiostri di San Pietro, alle ex Reggiane, all’Rcf Arena, per la sede della Polizia locale – ha detto oggi il sindaco Luca Vecchi illustrando alla stampa il piano dei progetti – Oggi, nella stagione del Recovery, candidiamo altre opere strategiche per Reggio, consapevoli che la capacità di ottenere risorse è fondamentale per investire sul futuro delle città. Per questo abbiamo sviluppato un importante progetto per tutta l’area nord del centro storico e per i quadranti a est e ovest, con l’obiettivo di dare continuità a territori che sono oggi frammentati e vissuti come distinti”.

Paolo Gandolfi, Luca Vecchi, Nicola Tria

Realizziamo interventi di ricucitura tra zone della città che per ragioni storiche sono rimaste isolate dalla costruzione di infrastrutture importanti come la linea ferroviaria e lo sviluppo della via Emilia come principale arteria di spostamento est-ovest – ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici Nicola Tria – In questo senso è emblematica la costruzione di un grande sottopasso monumentale tra via Roma e viale Regina Margherita, un sottopasso concepito come un boulevard, arioso e luminoso, e in grado di superare la cesura creata dalla ferrovia e di generare un flusso di ingressi da nord così come avviene oggi da sud”.
“Quelle che candidiamo sono tre aree di progetto in cui sono inseriti più interventi tra loro organici e fortemente interconnessi – ha detto Paolo Gandolfi, dirigente dell’Area Sviluppo territoriale che ha illustrato le opere in dettaglio – Sulla via Emilia verso Parma interveniamo per creare maggiore sicurezza e per creare migliori condizioni di vivibilità tra i due lati della strada, così come realizzato di recente nel tratto tra via Emilia all’Angelo e la rotatoria con via Chopin. Nella zona est interveniamo invece per superare le divisioni create nei quartieri dalla ferrovia Milano – Bologna e dalla Reggio-Sassuolo cercando quindi, con un sovrappasso verso il Parco dello Sport e con un sottopasso tra i parchi campo di Marte 1 e campo di Marte 2, di riunire spazi oggi frammentati”.