Un parco che rievoca il disegno barocco originario e che si apre alla cittadinanza e alle esigenze del nostro tempo. È l’idea che ha guidato il restauro dei Giardini Ducali a Sassuolo, in provincia di Modena, uno storico spazio verde, noto anche come “Piazza delle Guglie”, che fa da cerniera tra il parterre con fontana prospiciente la facciata meridionale del Palazzo Ducale (residenza di caccia della Casata Este fin dal XV secolo) e l’ampia area verde un tempo parte del parco ducale (in passato riserva di caccia) e oggi parco pubblico.

L’intervento è stato completato dopo circa dieci mesi di lavori, con il coordinamento del Comune di Sassuolo, per un importo di circa 410mila euro. Rientra nel progetto complessivo di restauro della facciata sud del Palazzo Ducale, finanziato dal ministero per i Beni culturali con i fondi nazionali di sviluppo e coesione (Fsc) per 3,5 milioni di euro. 

Questa mattina, all’inaugurazione, insieme al sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani, e altre autorità, è intervenuto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

“Un bellissimo progetto di recupero, un luogo di grande suggestione, che restituisce centralità al Palazzo Ducale nell’ambito della vita cittadina, riacquistando il rapporto con l’ambiente naturale e il paesaggio originario- sottolinea Bonaccini-. Il recupero degli spazi verdi nelle nostre città, l’opera di ricucitura nelle aree urbane secondo i valori e la cultura della comunità locali rappresentano un elemento fondamentale nella valorizzazione dei nostri territori. Abbiamo alle spalle un periodo durissimo, ma finalmente, grazie alla campagna vaccinale che sta dando importanti risultati, cominciamo a vedere la luce. E cultura e ambiente devono essere fra i pilastri della ripartenza”.

Il progetto del giardino prospiciente il Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale di Sassuolo è una delle più importanti residenze barocche dell’Italia settentrionale e con la Galleria Estense di Modena e la Pinacoteca di Ferrara fa parte del complesso museale delle Gallerie Estensi. Il suo aspetto attuale prende forma per volere del duca Francesco I d’Este, che nel 1634 incaricò l’architetto Bartolomeo Avanzini di trasformare l’antico castello di famiglia in una moderna dimora extraurbana per la corte. Pitture murali, decorazioni a stucco, sculture e fontane trasmettono lo splendore della corte estense.

Il Giardino tipico barocco, recuperato dopo studi approfonditi, si sviluppa secondo uno schema radiale con doppio centro nei due obelischi, con le guglie vere e proprie in pietra Lesinese, e collega il Palazzo al Casino Belvedere. Gli spazi di forma triangolare, individuati dai percorsi pedonali a doppia stella pavimentati, sono definiti da alberi con una chioma naturalmente contenuta entro forme geometriche, una volta tenute in forma obbligata dalle forbici dei giardinieri, mentre in chiave moderna restano in forma obbligata per la loro naturale conformazione.