Gli studenti del Liceo Chierici di fronte all’opera di Elena Mazzi

L’opera “Parole parole parole” di Elena Mazzi, artista reggiana riconosciuta per il suo approccio artistico di tipo “antropologico” caratterizzato dal lavoro con le comunità e l’ascolto del territorio, inaugurata presso la Biblioteca Panizzi a marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, continua il suo cammino di contaminazione del territorio come preannunciato dall’artista e dal Comune di Reggio Emilia e da pochi giorni raggiunge il liceo Chierici.

Il progetto nasce con l’intento di trasformare le parole, le emozioni, le riflessioni sulla violenza di genere in espressione artistica per contribuire alla formazione di una cultura improntata al contrasto della violenza sulle donne. Attraverso percorsi partecipati di confronto ed esperienze, intrecciando un dialogo con i cittadini e le cittadine, ha preso vita l’opera pubblica che è stata diffusa in alcuni luoghi della città: Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra, Centro Antiviolenza, nella sede dell’Associazione Nondasola e delle Lunenomadi, e nella Casa della cultura del Comune di Casina.

Elena Mazzi al Liceo Chierici

Elena Mazzi, in sinergia con l’Amministrazione del Comune di Reggio Emilia, nel corso del 2020 e 2021 ha lavorato attraverso incontri con associazioni del territorio e referenti delle istituzioni che compongono il Tavolo interistituzionale per il contrasto alla violenza maschile sulle donne, con il Centro Antiviolenza gestito dall’Associazione Nondasola e con donne che hanno incontrato la violenza maschile direttamente o indirettamente.
Ha ascoltato e raccolto le loro parole e le ha trasformate in immagine realizzando un pattern che si fa trama di una carta da parati. La carta da parati è un oggetto contemporaneo, alla portata di tutti, che si utilizza in alcuni ambienti intimi della casa, ma che può anche essere trasferita in ambienti pubblici e istituzionali invadendoli silenziosamente e diventando parte dell’architettura urbana a testimonianza dell’impegno quotidiano nel contrasto alla violenza di genere e per sensibilizzare la cittadinanza sul tema fondamentale dei diritti delle donne.

l progetto Parole parole parole, promosso dal Comune di Reggio Emilia con il contributo di Conad, realizzato da ufficio Pari Opportunità e dai Servizi culturali del Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con associazioni ed enti del territorio, è un percorso in cui gli strumenti messi a disposizione dall’arte vanno ad innestarsi sulle azioni di sensibilizzazione già in essere o in attuazione, per contribuire alla formazione di una cultura improntata al contrasto della violenza di genere.

“Il coinvolgimento di un’artista – dichiara l’assessora alla cultura e alle pari opportunità Annalisa Rabitti – ha permesso di raccontare un tema complesso, difficile, purtroppo drammaticamente attuale, con una chiave di lettura alla portata di tutti e tutte. Le parole sono state il motore trainante: ascoltate, raccolte, confrontate, intrecciate, disegnate, trasformate in segno grafico, hanno reso arte anche il processo di lavoro stesso. Lo sguardo di Elena – uno sguardo femminile che ha saputo ascoltare, osservare, connettersi con il territorio – ha portato alla realizzazione di un’opera che da un lato appare colorata, gioiosa, con forme “pop” e colori allegri, ma dall’altro riserba un momento di sorpresa e stupore nel leggere le parole che contiene. Un invito a scegliere da che parte stare, contro la violenza di genere”.

“Vorrei ringraziare – afferma Elena Mazzi – tutti coloro che hanno reso possibile l’attività di workshop al liceo Chierici. In primis le alunne e gli alunni, che mi hanno particolarmente colpita con la loro partecipazione, cura, impegno, attenzione, voglia di mettersi in gioco. L’opera Parole parole parole è dedicata anche a loro, che sono il nostro futuro, la necessità di cambiare, e di prendere consapevolezza di un mondo in continuo cambiamento.”

Al progetto ha partecipato la classe 3 A dell’indirizzo Design Moda del Liceo “G. Chierici”: Agosti Matilde, Alfano Mikela Rosa, Barbacini Giorgia, Baschieri Francesca, Beltrami Giulia, Brigati Sara, Calzolari Alice, Cattolico Samuele, Colli Asia, Davoli Eleonora, Droghetti Aurora, Errani Valentina, Fantini Veronica, Ferrari Ginevra Anastasia, Ferrari Ilaria, Frammosa Sara, Frate Michela, Ghirelli Heng Vy, Iori Chiara, Neri Anna, Pedrotti Giulia, Rrafshi Albiona, Sivanandam Niruthika, Taroni Alice, Tosi Beatrice, Ye Angela, Zavelli Sofia.

“Il progetto – sottolineano il Dirigente scolastico Daniele Corzani e la vice Preside Lorella Borciani – è stato accolto con entusiasmo sia per il tema sia per le modalità di presentazione e realizzazione. Si è trattato di un progetto corale che ha suscitato interesse ed emozioni in tutti coloro che ne sono stati coinvolti, offrendo momenti di crescita e di riflessione sincera e profonda. Gli studenti, in particolare, hanno partecipato in maniera attiva e sentita. Ringraziamo l’Ufficio delle Pari Opportunità del Comune di Reggio Emilia, le associazioni Soroptimist e Non da sola, l’artista Elena Mazzi per l’occasione offerta. Confermiamo l’interesse della nostra scuola per questo tipo di iniziative in collaborazione con associazioni ed enti del nostro territorio.”

Grazie all’interesse e disponibilità della dirigenza e del corpo docenti, sono stati realizzati degli incontri con la classe 3A, messi a disposizione dal Comune di Reggio Emilia con il prezioso contributo dell’Associazione Nondasola e dell’artista Elena Mazzi, al fine di accompagnare l’installazione dell’opera. Incontri finalizzati quindi a mettere in dialogo gli e le studenti per riflettere su come il linguaggio artistico ed espressivo può divenire uno strumento per contrastare gli stereotipi di genere e prevenire le discriminazioni e al contempo, individuare nella ricerca, nell’osservazione e nell’ascolto possibili intrecci per costruire un vocabolario di parole condivise e intessere un sentire relazionale comune.

“L’Associazione Nondasola – dichiarano le sue rappresentanti – ha accettato con piacere l’invito fin da subito ad essere parte attiva in questo processo di costruzione dell’opera, così come oggi crediamo fermamente in una diffusione curata e accompagnata della stessa, soprattutto tra le giovani generazioni, perché le parole diventino per ciascuno/a il ponte di responsabilità nel pensare non solo a chi subisce violenza ma alla cultura che ancora legittima e permette la violenza maschile sulle donne con retorica, silenzi, e superficialità.”

Gli studenti e le studentesse hanno accolto con entusiasmo il percorso partecipando con un sano protagonismo che rinforza quanto sia importante fare prevenzione. Interventi ricchi e stimolanti sono arrivati dai ragazzi e dalle ragazze del liceo Chierici, che con generosità hanno messo a disposizione pensieri, parole, esperienze e testimonianze da cui intenderemo ripartire, con il nuovo anno scolastico.

Dal 4 giugno l’opera è affissa all’ingresso del Liceo artistico “G. Chierici” di via Filippo Re, grazie al sostegno dell’associazione Soroptimist che ha voluto sostenere fin da subito l’opera d’arte portando avanti un impegno sociale che caratterizza da sempre l’associazione: “Il Soroptimist Club di Reggio Emilia” -dice la Presidente Chiara Davoli – “è particolarmente orgoglioso di aver partecipato ad un progetto così evocativo, che vede riunite, attraverso la scuola, giovani generazioni e cittadinanza tutta. La carta da parati regalata dal Club di Reggio Emilia è stata trasformata da Elena Mazzi, che ha creato un’opera di valore simbolico che, siamo certe, diventerà parte integrante del tessuto urbano e sociale della nostra città, creando un dialogo tra i sessi e le generazioni.”

“Parole Parole Parole” è un’opera che ha il compito di riportare ogni giorno l’attenzione su questo tema e su questo impegno, ma intende essere soprattutto un percorso in quanto fin dalle origini è stata creata con l’idea di divenire contaminante, come una consapevolezza che cresce e un’assunzione di responsabilità che diventa sempre più collettiva, elementi necessari per scardinare i presupposti culturali alla base delle discriminazioni e delle violenza. Con l’inizio del nuovo anno scolastico, l’opera verrà ufficialmente inaugurata con un’iniziativa a cui stanno lavorando i ragazzi e le ragazze dell’istituto Chierici insieme all’Associazione Nondasola e al Comune di Reggio Emilia.